Michele Schirru
Michele Schirru (Padria, 19 ottobre 1899 – Roma, 29 maggio 1931) è stato un anarchico italiano naturalizzato statunitense. Venne condannato a morte nel 1931 dal Tribunale Speciale fascista per aver progettato un attentato contro Mussolini.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]L'adesione all'anarchismo
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Padria (SS) e cresciuto a Pozzomaggiore, paese natale della madre, in Sardegna, emigrò giovanissimo nell'Italia continentale, dove si avvicinò alle idee socialiste. Nel 1917 prese parte alla rivolta di Torino. Arruolato tra i Ragazzi del '99 combatté nel 5º Genio motoristi. Nel dopoguerra aderì all'anarchismo e, nel 1920, emigrò negli Stati Uniti d'America in cerca di lavoro. In America lavorò prima come meccanico e successivamente aprì un chiosco per la vendita delle banane. Prese la cittadinanza americana e fu attivo nel movimento anarchico in collegamento con L'Adunata dei Refrattari di New York. Fu in prima fila nelle lotte a sostegno di Sacco e Vanzetti, come nei latenti conflitti fra fascisti ed oppositori nella comunità degli emigrati italiani[1].
Il progettato attentato a Mussolini
[modifica | modifica wikitesto]Ritornò in Europa attraverso Parigi, luogo di ritrovo di molti esuli antifascisti. Nonostante la difficile atmosfera, a causa della presenza di infiltrati dediti a provocazioni e attentati, le credenziali presentate come corrispondente de "L'Adunata dei Refrattari" saranno sufficienti per ottenere un incontro e la fiducia di Emilio Lussu. Schirru coltivava un'idea fissa, che divenne immediatamente una sua ferma convinzione: uccidere Mussolini come unica soluzione per liquidare il fascismo. Il 2 gennaio 1931 si avviò verso l'Italia con l'intenzione di realizzare il piano. L'accompagnò al treno lo stesso Lussu, che descriverà così l'ultimo saluto: «Lì, alla Gare de Lyon, salutandolo dal marciapiede sotto la vettura, dissi arrivederci e gli sorridevo. Anche lui sorrideva, ma triste. Rispose: no, non arrivederci. Addio. Soltanto questo disse, e sollevò il vetro del finestrino.».
Giunse a Roma la sera di lunedì 12 gennaio, alloggiando all'albergo Royal, scelto come luogo strategico rispetto agli itinerari abituali di Mussolini, che vi transitava quattro volte al giorno. Per due settimane studiò attentamente il tragitto attraverso Villa Torlonia, Porta Pia, il Viminale, Via Nazionale e Piazza Venezia, senza incrociare una sola volta le trasferte dell'obiettivo. Scoraggiato, conobbe una ballerina ungherese di 24 anni, Anna Lucovszky, della quale s'innamorò e alla quale dedicava le sue giornate. Ma la sera di martedì 3 febbraio venne arrestato da un maresciallo all'Hotel Colonna, luogo degli incontri con Anna. In commissariato tentò il suicidio con la propria pistola: il proiettile trapassò entrambe le gote e Michele sopravvisse, sfigurato[2].
Il processo e la fucilazione
[modifica | modifica wikitesto]Schirru fu processato dal Tribunale Speciale Fascista davanti al quale dichiarò il suo uguale odio sia per il Fascismo sia per il Comunismo[3]. In data 28 maggio 1931 venne condannato per la semplice intenzione di attentare alla vita di Mussolini[4][5]. Il Tribunale, sebbene l'accusato non fosse andato oltre la mera intenzione di compiere un attentato, gli irrogò la pena capitale contro le stesse disposizioni di legge e con la connivenza dell'avvocato difensore[6].
La sentenza riporta testualmente: «Chi attenta alla vita del Duce attenta alla grandezza dell'Italia, attenta all'umanità, perché il Duce appartiene all'umanità». Fu fucilato il giorno seguente a Forte Braschi e il plotone fu formato da militi sardi che avevano chiesto e ottenuto di far parte del plotone di esecuzione.[7] Morì gridando: "Viva l'anarchia!".
Schirru affrontò il plotone d'esecuzione con molto coraggio[8] suscitando, a quanto risulta da alcune fonti, l'ammirazione dello stesso Mussolini[9]. Per il suo tentativo fallito e per il coraggio dimostrato Schirru si trasformò, dopo l'esecuzione, in un modello per l'anarchismo e per l'intero Antifascismo[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Dizionario biografico degli anarchici italiani.
- ^ Serventi Longhi Enrico, L'attentato di Michele Schirru a Benito Mussolini: genesi, organizzazione e implicazioni giuridiche, Milano : Franco Angeli, Mondo contemporaneo : rivista di storia. Fascicolo 2, 2007.
- ^ Mario Fusti Carofiglio, Vita di Mussolini e storia del fascismo, p. 251: «Dichiarò di non aver avuto complici ed affermò il suo uguale odio sia per il fascismo, sia per il Comunismo.»
- ^ Books Google
- ^ Books Google
- ^ Dell'Osa, pp. 88-103.
- ^ Mario Fusti Carofiglio, Vita di Mussolini e storia del fascismo, p. 251
- ^ Giulio Angioni, Doppio cielo, Il Maestrale, 2008, pp. 23-28
- ^ Avrebbe detto a Yvon De Begnac:
«Avrei usato clemenza a Sbardellotto e a Schirru. Non ho mai pensato di usarla nei riguardi di Bovone, cieco esecutore di atti terroristici diretti a fare il vuoto fra le masse, le quali nulla avevano a spartire con la politica. Ma Sbardellotto ventiduenne, che rispose all'invito del magistrato a firmare la domanda di grazia dichiarando di rimpiangere solo di non aver eseguito l'attentato; ma Schirru anarchico, ottimo combattente della grande guerra che grida la sua fede dinanzi al plotone di esecuzione, sono uomini veramente degni di un destino migliore di quello che la sorte ha loro riservato.»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Fiori, Vita e morte di Michele Schirru (l'anarchico che pensò di uccidere Mussolini), Laterza, 1990, ISBN 88-420-3529-7.
- Luc Nemeth, La saison de la liberté. Mike Schirru et l'attentat anarchiste contre Mussolini, tome 1 : 1899 - février 1930, CreateSpace, 2011, ISBN 2-9537372-0-0.
- Giuseppe Galzerano, Michele Schirru. Vita, viaggi, arresto, carcere, processo e morte dell'anarchico italo-americano fucilato per l'«intenzione» di uccidere Mussolini, Galzerano editore, Casalvelino Scalo, 2006, pp. 1136.
- Michele Corsentino, Michele Schirru e l'attentato anarchico, Ed. Anarchismo, Catania, 1990.
- Mario Fusti Carofiglio, Vita di Mussolini e storia del fascismo, Società editrice torinese, Torino, 1950,
- Pablo Dell'Osa, Il tribunale speciale e la presidenza di Guido Cristini 1928-1932), Milano, Mursia, 2017, ISBN 978-88-425-5162-1.
- Mimmo Franzinelli, Il tribunale del duce, Milano, Mondadori, 2017, ISBN 9788804673705.
- Schirru Michele, su bfscollezionidigitali.org, Biblioteca Franco Serantiin. URL consultato il 16 agosto 2023.
- Omar Onnis e Manuelle Mureddu, Illustres. Vita, morte e miracoli di quaranta personalità sarde, Sestu, Domus de Janas, 2019, ISBN 978-88-97084-90-7, OCLC 1124656644. URL consultato il 6 dicembre 2019.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Michele Schirru
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) 1931: Michael Schirru and the attempted assassination of Mussolini, su libcom.org. URL consultato il 1º ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2009).
- Michele Schirru, su Anarcopedia. URL consultato il 20 agosto 2023.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 70116632 · ISNI (EN) 0000 0000 2759 2940 · SBN RMLV084244 · LCCN (EN) n84080054 · GND (DE) 133346331 · BNF (FR) cb11972252k (data) |
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