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Mickey Hart

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Mickey Hart
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereRock psichedelico
World music
Periodo di attività musicaleanni 1960 – in attività
Strumentobatteria, percussioni
EtichettaWarner Bros., Arista Records, Rhino Records
GruppiGrateful Dead
Sito ufficiale

Michael Steven Hartman, conosciuto come Mickey Hart (Brooklyn, 11 settembre 1943), è un batterista, percussionista e musicologo statunitense.

Noto per essere stato il batterista del gruppo musicale acid rock californiano Grateful Dead e della sua derivazione New Riders of the Purple Sage, Hart ha anche avviato una carriera solista all'insegna di una costante ricerca sonora sui ritmi e le percussioni etniche nel campo della world music. Secondo le parole di Piero Scaruffi, i suoi dischi "sono summit multi-etnici in cui le culture di tutto il mondo ritrovano l'essenza umana che hanno in comune."[1]

Mickey Hart è nato l'11 settembre del 1943 a Brooklyn (New York) da Leah e Lenny Hart, entrambi percussionisti.[2] Durante gli studi liceali si è trasferito a Long Island dove ha suonato in una marching band e dove ha iniziato ad appassionarsi ai ritmi latini e africani, specialmente a quelli della musica di Tito Puente e Babatunde Olatunji.[2]

Dopo essersi trasferito nella Bay Area di San Francisco, ha fatto la conoscenza di Bill Kreutzmann, che lo ha reso un batterista dei Grateful Dead e grazie al quale è entrato in contatto con la vivace scena psichedelica californiana.[2] Dopo aver abbandonato la band nei primi anni settanta ha pubblicato Rolling Thunder (1972) che, sebbene sia stato effettivamente il primo album pubblicato a suo nome, esso ha in realtà visto la partecipazione di diversi membri dei Grateful Dead.[2]

Ha approfondito il suo interesse per la world music dopo aver fatto amicizia con il tablista indiano Zakir Hussain, artista con cui ha collaborato nell'album Diga (1976): disco dal piglio mistico che viene considerato una pietra miliare della world music.[1]

Dopo aver suonato alle musiche del film Apocalypse Now (1979) con i Rhythm Devils, un gruppo da lui fondato, il percussionista ha pubblicato alcuni album che seguono un approccio sperimentale come Yamantaka (1983), accompagnato dalle risonanze delle campane tibetane, e Music To Be Born By (1989), basato sul battito cardiaco del figlio di Hart quando era ancora nel grembo materno.[1]

Nel 1991 è stato pubblicato Planet Drum, che ha ricevuto il primo Grammy Award in assoluto per il miglior album world music[2] mentre Mickey Hart's Mystery Box (1996) adatta la caratteristica formula sonora percussiva di Hart al formato canzone.[1] Collaborando con Zakir Hussain, Sikiru Adepoju e Giovanni Hidalgo, Hart ha successivamente registrato i due album Global Drum Project (2007) e Mysterium Tremendum (2012).

  • 1972 – Rolling Thunder
  • 1976 – Diga
  • 1980 – The Apocalypse Now Sessions
  • 1983 – Däfos (con Airto Moreira e Flora Purim)
  • 1983 – Yamantaka (con Henry Wolff e Nancy Hennings)
  • 1989 – Music To Be Born By
  • 1990 – At the Edge
  • 1991 – Planet Drum
  • 1996 – Mickey Hart's Mystery Box
  • 1998 – Supralingua
  • 1999 – Spirit Into Sound
  • 2007 – Global Drum Project (con vari artisti)
  • 2012 – Mysterium Tremendum (come Mickey Hart Band)
  • 2013 – Superorganism (come Mickey Hart Band)
  • 2017 – Ramu
  • Drumming at the Edge of Magic : A Journey into the Spirit of Percussion (1990)
  • Planet Drum: A Celebration of Percussion and Rhythm (1991)
  • Spirit into Sound: The Magic of Music (1999)
  • Songcatchers: In Search of the World's Music (2003)
  1. ^ a b c d Mickey Hart, su scaruffi.com. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  2. ^ a b c d e (EN) Peter Lavezzoli, The Dawn of Indian Music in the West, A&C Black, 2006, pp. 81-2.

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