Metallo pesante
Non esiste una definizione universalmente accettata di metallo pesante basata sulle proprietà chimico-fisiche. Sono state proposte delle definizioni in base alla densità (un metallo pesante sarebbe un elemento chimico la cui densità sia maggiore di 5 grammi per centimetro cubo) o in base al numero atomico[1] (un elemento il cui numero atomico sia maggiore di 20)[2].
D'altra parte le principali caratteristiche chimiche dei metalli pesanti, ossia il carattere cationico con diversi stati di ossidazione e l'elevata attitudine a formare complessi molecolari nel citoplasma cellulare, fa includere nell'elenco dei metalli pesanti anche elementi, come il selenio e l'arsenico, che non sono metalli, sebbene siano dotati di proprietà fisiche e chimiche simili a quelle dei metalli in senso stretto.
Per questi motivi è stato talora proposto di abbandonare la classificazione in base alla densità o al peso atomico in favore di una nuova classificazione tripartita degli elementi chimici a seconda che esibiscano una prevalente affinità per gli atomi di ossigeno, per quelli di azoto e zolfo, o infine un comportamento intermedio tra le due precedenti categorie[3].
Secondo diversi studi i porcellini di terra sono bioaccumulatori di metalli pesanti (ad esempio rame, zinco, piombo e cadmio), in grado di ripulire il terreno dagli stessi[4][5][6][7][8].
Metalli in traccia
[modifica | modifica wikitesto]Un sottogruppo particolarmente importante in biologia e in medicina è costituito dai cosiddetti metalli in traccia (o elementi in traccia), gli elementi chimici presenti nei fluidi biologici degli organismi viventi in concentrazioni inferiori a 1 μg per grammo di peso[9]. In base agli effetti fisiopatologici i metalli in traccia possono essere suddivisi in due gruppi: nel primo gruppo gli elementi essenziali per la vita in quanto implicati in importanti processi metabolici, mentre nel secondo gruppo sono contenuti elementi tossici per gli organismi viventi anche a basse concentrazioni. Nel caso degli esseri umani sono noti quindici elementi in traccia essenziali: arsenico, cobalto, cromo, rame, fluoro, ferro, iodio, manganese, molibdeno, nichel, selenio, silicio, stagno, vanadio e zinco[10], mentre il secondo gruppo contiene elementi quali cadmio, mercurio, cromo e piombo[11].
Fonti di esposizione
[modifica | modifica wikitesto]I metalli pesanti possono degradare la qualità dell'aria, dell'acqua e del suolo e, successivamente, causare problemi di salute a piante, animali e persone, quando si concentrano a causa delle attività industriali[12]. Le fonti comuni di metalli pesanti in questo contesto includono[13][14][15][16]:
- rifiuti minerari e industriali[17];
- emissioni dei veicoli[18];
- olio dei motori[19];
- combustibili utilizzati da navi e da macchinari pesanti;
- lavori di costruzione e ristrutturazione edilizia[20];
- fertilizzanti[21];
- pesticidi[22];
- vernici[23][24];
- coloranti e pigmenti[25];
- deposito abusivo di rifiuti da costruzione e demolizione[26];
- cassonetti scarrabili aperti;
- saldatura e brasatura[27];
- lavorazione del vetro[28][29];
- opere in calcestruzzo[30];
- lavori stradali[31];
- progetti fai-da-te in metallo;
- carta joss bruciata[32];
- sigarette[33][34][35][36]
- sigarette elettroniche[37][38][39][40]
- combustione all'aperto di rifiuti nelle aree rurali;
- sistema di ventilazione contaminato[41];
- alimenti, se contaminati dall'ambiente o dall'imballaggio[42][43][44][45];
- armamenti[46];
- batterie piombo-acido e agli ioni di litio[47];
- cantieri di riciclaggio dei rifiuti elettronici (e-waste)[48][49];
- legname trattato[50];
- invecchiamento delle infrastrutture di approvvigionamento idrico;
- microplastiche che galleggiano negli oceani[51];
- acqua, se contaminata dall'ambiente o dall'imballaggio[52].
Esempi di contaminazione da metalli pesanti e rischi per la salute includono l'insorgenza della malattia di Minamata in Giappone (1932–1968; cause in corso dal 2016), il disastro della diga di Bento Rodrigues in Brasile[53], alti livelli di piombo nell'acqua potabile fornita ai residenti di Flint nel Michigan[54] e nel 2015 gli incidenti con conseguenti metalli pesanti nell'acqua potabile di Hong Kong[55].
Galleria d'immagini
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Industria che produce inquinamento atmosferico provocando il rilascio di metalli pesanti
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RAEE che contengono metalli pesanti
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Alcuni metalli pesanti come rame e zinco vengono rimossi dal terreno risalendo fino alle radici delle piante. Le sostanze inquinanti vengono quindi trasferite negli steli e nelle foglie.
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Le armi rilasciano metalli pesanti
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La saldatura rilascia metalli pesanti
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Le batterie piombo-acido contengono metalli pesanti
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Alcune vernici contengono metalli pesanti
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Alcuni pigmenti contengono metalli pesanti
Sintomi di intossicazione da alcuni metalli pesanti
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito i sintomi da intossicazione da metalli pesanti[56]:
- Afnio: irritazione agli occhi, alla pelle e alle mucose.
- Alluminio: danni al sistema nervoso centrale, demenza, perdita di memoria.
- Antimonio: danni cardiaci, diarrea, vomito, ulcera allo stomaco.
- Arsenico: cancro linfatico, cancro al fegato, cancro della pelle.
- Bario: ipertensione, paralisi.
- Bismuto: dermatite, stomatite ulcerosa, diarrea.
- Cadmio: malattia itai-itai, diarrea, dolori di stomaco, vomito, fratture ossee, danni immunitari, disordini psicologici, tumore.
- Cromo: danni ai reni e al fegato, problemi respiratori, cancro polmonare.
- Gallio: irritazione alla gola, difficoltà respiratorie, dolori alla cassa toracica.
- Indio: danni al cuore, reni e fegato.
- Iridio: irritazione agli occhi e al tratto digestivo.
- Ittrio: altamente tossico, cancro ai polmoni, embolia polmonare, danni al fegato.
- Lantanio: cancro polmonare, danni al fegato.
- Manganese: turbe alla coagulazione del sangue, intolleranza al glucosio, disordini allo scheletro.
- Mercurio: distruzione del sistema nervoso, danni al cervello, danni al DNA.
- Nichel: embolia polmonare, difficoltà respiratorie, asma e bronchite cronica, reazioni allergiche della pelle.
- Palladio: altamente tossico e cancerogeno, irritante per le mucose.
- Piombo: danni al cervello, disfunzioni alla nascita, danni ai reni, difficoltà di apprendimento, distruzione del sistema nervoso.
- Platino: generalmente innocuo data la sua inerzia chimica, i suoi composti sono tuttavia da considerarsi altamente tossici, generando cancro, danni all'intestino e reni ed alterazioni del DNA
- Rame: irritazioni al naso, bocca ed occhi; cirrosi epatica, danni al cervello e ai reni. Emicranie croniche.
- Rodio: macchie alla pelle, potenzialmente tossico e sospetto cancerogeno.
- Rutenio: altamente tossico e cancerogeno, danni alle ossa.
- Scandio: embolia polmonare, danni al fegato.
- Stagno: irritazione agli occhi e alla pelle, emicrania, dolori di stomaco, difficoltà ad urinare.
- Stronzio: cancro ai polmoni, nei bambini difficoltà di sviluppo delle ossa.
- Tantalio: irritazione agli occhi e alla pelle, lesione del tratto respiratorio superiore.
- Tallio: danni allo stomaco, al sistema nervoso, coma e morte, per chi sopravvive al Tallio rimangono danni al sistema nervoso e paralisi.
- Tungsteno: danni alle mucose e alle membrane, irritazione agli occhi.
- Vanadio: disturbi cardiaci e cardiovascolari, infiammazioni allo stomaco ed intestino.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Collins Dictionary of Biology,Collins,Glasgow(1988).
- ^ J.H.Duffus, "Heavy metals"-a meaning less term?, in IUPAC,pure and applied chemistry74,793-807.
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- ^ Porcellini di terra (Armadillidium vulgare), ecco perché sono utili nel terreno, su Coltivazione Biologica, 6 dicembre 2021. URL consultato il 19 giugno 2022.
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- ^ Questi piccoli animali aiutano a ripulire suolo e falde d'acqua dai metalli pesanti, su greenMe, 26 maggio 2021. URL consultato il 19 giugno 2022.
- ^ Porcellino di terra: un crostaceo rimuove i metalli pesanti dal suolo, su Ambiente Bio, 13 gennaio 2021. URL consultato il 19 giugno 2022.
- ^ I "porcellini di terra" fanno un po' senso ma sono utili a combattere l'inquinamento da metalli pesanti, su QuiAntella.it, 26 febbraio 2017. URL consultato il 19 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2022).
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- ^ Patrizia Traietti, Materiali edili nocivi ma non solo: ecco le cattive abitudini da evitare | Ediltecnico.it, su Ediltecnico, 18 dicembre 2017. URL consultato il 16 gennaio 2022.
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Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- John H. Duffus ""Heavy metals" a meaningless term? (IUPAC Technical Report)" Pure and Applied Chemistry, 2002, Vol. 74, pp. 793–807. DOI: 10.1351/pac200274050793
Voci correlate
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