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Margherita Buy

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Margherita Buy nel 2008

Margherita Buy (Roma, 15 gennaio 1962) è un'attrice italiana, vincitrice di sette David di Donatello, otto Nastri d'argento, cinque Globi d'oro e tredici Ciak d'oro[1].

Annoverata tra le migliori attrici italiane[2][3], ha recitato nei film Maledetto il giorno che t'ho incontrato, Le fate ignoranti, Caterina va in città, I giorni dell'abbandono, Viaggio sola e Mia madre, nelle serie televisive Amiche mie e In Treatment e in varie produzioni teatrali, tra cui La stazione e Due partite.

Nel corso della carriera di attrice cinematografica ha ottenuto numerosi premi: detiene il record di vittorie sia ai David di Donatello sia ai Nastri d'argento. Ha vinto inoltre un Premio Pasinetti alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, una Concha de Plata alla migliore attrice a Festival Internazionale del cinema di San Sebastián, un Premio alla migliore attrice al Moscow International Film Festival, un premio Flaiano e un premio Vittorio De Sica.

Margherita Buy è nata a Roma il 15 gennaio 1962. Cresciuta nel quartiere Coppedè, è la maggiore delle tre figlie di un dirigente dell'Unità Sanitaria Locale e di una casalinga.

I suoi antenati paterni sono francesi: il trisavolo paterno era ufficiale medico dell'esercito napoleonico che si trasferì prima in Toscana e poi in Veneto. Il bisnonno Tito Buy, patriota, garibaldino e preside del liceo Lioy di Vicenza, fu fondatore nel 1902 del L.R. Vicenza[4][5]. La famiglia materna è invece toscana, originaria di Monsummano Terme[6].

Inizio carriera

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Durante gli anni del liceo entra in contatto con Andrea Camilleri, docente all'Accademia nazionale d'arte drammatica, la cui moglie le dava ripetizioni di latino.

Dopo la maturità, conseguita presso il liceo scientifico Azzarita di Roma, non volendo proseguire gli studi universitari, decide di intraprendere la carriera di attrice provando a entrare all'Accademia, ma non viene ammessa. L'anno successivo, dopo aver frequentato una scuola privata, riesce a entrarvi[7].

Dopo alcune apparizioni in spot pubblicitari all'inizio degli anni '80, esordisce al cinema nel 1986 con La seconda notte di Nino Bizzarri e subito vince il Globo d'oro alla miglior attrice rivelazione, assegnatole dalla stampa estera. Nel 1988 viene diretta da Daniele Luchetti in Domani accadrà.

Nel 1990 torna a lavorare con Daniele Luchetti nel film La settimana della Sfinge: il film è accolto tiepidamente dalla critica, ma viene elogiata la prestazione dell'attrice che vince la Concha de Plata alla migliore attrice al Festival internazionale del cinema di San Sebastián e per il quale viene candidata al David di Donatello come migliore attrice. Nello stesso anno, interpreta la giovane protagonista del film La stazione, tratto dalla pièce teatrale di Umberto Marino che l'attrice aveva interpretato a teatro al fianco di Sergio Rubini ed Ennio Fantastichini. L'opera, diretta per il cinema dal protagonista maschile Rubini, allora marito dell'attrice, vale alla Buy il David di Donatello, il Nastro d'argento e il Ciak d'oro come migliore attrice protagonista. Nel 1991 incomincia la sua collaborazione con Giuseppe Piccioni, che la dirige in Chiedi la luna al fianco di Giulio Scarpati.

Dopo il successo de La stazione viene notata da Carlo Verdone che la chiama come coprotagonista in Maledetto il giorno che t'ho incontrato. La commedia risulta campione d'incassi e le dà popolarità presso il grande pubblico. Per la sua interpretazione di una giovane attrice nevrotica vince il Globo d'oro alla miglior attrice, il Ciak d'oro e il premio Flaiano come migliore attrice protagonista e viene candidata al David di Donatello nella stessa categoria.

L'anno seguente è protagonista di varie commedie accolte tiepidamente sia dalla critica che dal pubblico. Torna a lavorare con Piccioni in Condannato a nozze, con Luchetti in Arriva la bufera e con l'ex marito in Prestazione straordinaria, in cui interpreta il ruolo della direttrice di una casa editrice che molesta sessualmente un dipendente. Nel 1993 viene nuovamente candidata al David come migliore attrice per Cominciò tutto per caso, per il quale vince il terzo Ciak d'oro.

Nel 1996 esce al cinema Va' dove ti porta il cuore di Cristina Comencini, in cui la Buy interpreta il ruolo in età giovanile del personaggio protagonista interpretato da Virna Lisi. Lo stesso anno esce Facciamo paradiso, commedia generazionale di Mario Monicelli che però viene stroncato dalla critica.

Torna a lavorare con Giuseppe Piccioni nella commedia Cuori al verde (sempre al fianco di Giulio Scarpati e Gene Gnocchi) e per la prima volta con Pasquale Pozzessere nel film drammatico Testimone a rischio, in cui interpreta la moglie di Pietro Nava, interpretato da Fabrizio Bentivoglio, per cui l'attrice viene nuovamente candidata al David di Donatello come migliore attrice 1997.

Nel 1999 il complesso ruolo della suora costretta a confrontarsi con la maternità in Fuori dal mondo di Giuseppe Piccioni le fa vincere il secondo David di Donatello per la migliore attrice protagonista.

Nel 2000 esce al cinema Tutto l'amore che c'è di Rubini e Controvento di Peter Del Monte, ma è Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek del 2001 che risulterà essere una delle sue migliori interpretazioni drammatiche. Il ruolo della vedova che scopre l'omosessualità del marito defunto viene premiato con il Nastro d'argento, il Globo d'oro alla miglior attrice e una candidatura al David di Donatello e agli European Film Awards come miglior attrice scelta dal pubblico. La stessa Buy ha dichiarato che questo ruolo le ha aperto la strada verso una seconda carriera cinematografica[8].

Nel 2002 prende parte al film TV Incompreso, remake dell'omonimo film di Comencini, al fianco di Luca Zingaretti. Lo stesso anno torna a lavorare con Cristina Comencini in Il più bel giorno della mia vita, nuovamente al fianco di Virna Lisi che interpreta sua madre e con Sandra Ceccarelli e Luigi Lo Cascio, suoi fratelli. Il film ha un buon successo di pubblico e di critica, tanto che Margherita Buy vince il Ciak d'oro alla migliore attrice e un Nastro d'argento alla migliore attrice non protagonista (quest'ultimo condiviso con la Lisi e la Ceccarelli).

Nel 2003 esce nelle sale cinematografiche Caterina va in città di Paolo Virzì, in cui l'attrice interpreta il ruolo di una madre "di provincia": questa interpretazione viene acclamata dalla critica e le vale sia il David di Donatello per la migliore attrice non protagonista sia il Nastro d'argento nella medesima categoria. Lo stesso anno partecipa alla commedia corale Ma che colpa abbiamo noi di Carlo Verdone e l'anno seguente a L'amore ritorna, commedia semi autobiografica di Sergio Rubini, in cui l'attrice interpreta il ruolo dell'ex moglie del protagonista.

Nel 2005 recita in un'altra commedia corale che ha un'ottima accoglienza da parte del pubblico: Manuale d'amore di Giovanni Veronesi. Il suo ruolo nell'episodio della crisi di coppia interpretato accanto all'ex marito Sergio Rubini le fa vincere il secondo David di Donatello per la migliore attrice non protagonista. Lo stesso anno partecipa alla Mostra del cinema di Venezia con il film I giorni dell'abbandono di Roberto Faenza, tratto dall'omonimo libro di Elena Ferrante. Il film ha un buon successo di pubblico, è accolto tiepidamente dalla critica, ma fa vincere all'attrice un Globo d'oro speciale della stampa estera, e viene candidata sia al Globo d'oro come migliore attrice sia al Nastro d'argento.

Nella primavera 2006 esce la pellicola Il caimano di Nanni Moretti, presentato in seguito al festival di Cannes, in cui interpreta il ruolo di un'ex attrice di B-Movie italiani ex moglie del regista interpretato da Silvio Orlando, per il ruolo viene candidata al David di Donatello 2006 come migliore attrice. L'anno successivo, sotto la regia di Ozpetek è Angelica moglie in crisi coniugale con il personaggio di Stefano Accorsi, nel corale Saturno contro. Per questo ruolo vince il Globo d'oro e il Nastro d'argento alla migliore attrice (quest'ultimo anche per la sua interpretazione ne Il caimano).

Margherita Buy al Festival Internazionale del Film di Roma 2010

Nell'autunno 2007 esce nelle sale cinematografiche Giorni e nuvole, con la regia di Silvio Soldini, in cui la Buy recita al fianco di Antonio Albanese, interpretando il ruolo di una madre di una famiglia borghese che affronta al fianco del marito la crisi economica e la povertà. La sua interpretazione riscuote consensi dalla critica[9][10] e le fa vincere il suo quinto David di Donatello, il Nastro d'argento, il Ciak d'oro e il premio per la migliore interpretazione femminile al Moscow International Film Festival. Nel 2008 è stata una delle quattro protagoniste della fiction Amiche mie, andata in onda su Canale 5, assieme a Elena Sofia Ricci, Luisa Ranieri e Cecilia Dazzi.

Nel 2009 esce il film Due partite di Enzo Monteleone, basato sull'omonima pièce teatrale scritta da Cristina Comencini e rappresentata a teatro dalla stessa Buy, Valeria Milillo, Marina Massironi e Isabella Ferrari. Il film e la pièce parlano della vita di 8 donne: 4 madri negli anni 1960 e le rispettive figlie nell'Italia contemporanea. A teatro le stesse attrici interpretavano sia il ruolo della madre sia della rispettiva figlia, mentre nel film si aggiungono al cast Paola Cortellesi (che sostituisce Valeria Milillo nel ruolo di madre nella prima parte ambientata nel passato), Carolina Crescentini, Claudia Pandolfi e Alba Rohrwacher. Tutte le attrici sono candidate ai Nastri d'argento 2009 come migliore attrice non protagonista.

Lo stesso anno partecipa con Lo spazio bianco di Francesca Comencini alla 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, in cui interpreta il ruolo di una madre che attende di conoscere il destino della figlia nata prematura. L'attrice vince il Premio Pasinetti, il premio Anna Magnani al BIF&ST e viene candidata al David di Donatello 2010 come migliore attrice.

Anni duemiladieci

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Margherita Buy e il cast di Mia madre al Festival di Cannes 2015

Lavora anche in commedie corali come Genitori & figli - Agitare bene prima dell'uso di Giovanni Veronesi e Happy Family di Gabriele Salvatores. Nel 2011 l'attrice riceve il premio per la carriera al Festival de Cine Italiano de Madrid[11]. Lo stesso anno esce al cinema Habemus Papam di Nanni Moretti in cui la Buy è una psicologa che prende in cura il pontefice depresso senza sapere la verità. Il ruolo le fa guadagnare un'altra candidatura come migliore attrice non protagonista ai David di Donatello 2012. Nella primavera 2012 esce la pellicola Magnifica presenza di Ferzan Özpetek in cui la Buy interpreta il ruolo del fantasma di un'attrice di una compagnia teatrale.

Torna a lavorare nuovamente con Giuseppe Piccioni interpretando una preside di liceo nel film Il rosso e il blu, assieme a Roberto Herlitzka e Riccardo Scamarcio. Nel gennaio successivo esce al cinema La scoperta dell'alba, seconda opera di Susanna Nicchiarelli, tratta dall'omonimo romanzo di Walter Veltroni che le fa ottenere una candidatura al Globo d'oro. Nell'aprile 2013 esce Viaggio sola, di Maria Sole Tognazzi, in cui l'attrice interpreta il ruolo di un'ispettrice alberghiera e per il quale vince il suo quarto David di Donatello come migliore attrice protagonista, l'ottavo Ciak d'oro e viene candidata ai Nastri d'argento. In seguito recita in ruoli secondari nelle commedie Mi rifaccio vivo di e con Sergio Rubini (2013) e La gente che sta bene a fianco di Claudio Bisio e Diego Abatantuono (2014).

Nel 2015 ritorna al cinema con un ruolo di spicco in Mia madre di Nanni Moretti in cui interpreta il ruolo di una regista, alter ego dello stesso Moretti, impegnata nella realizzazione di un film sull'occupazione di una fabbrica, mentre la madre sta morendo in ospedale. La pellicola è stata presentata al 68º Festival di Cannes[12]. Per tale interpretazione vince il quinto David di Donatello, il sesto Nastro d'argento e il nono Ciak d'oro come miglior attrice protagonista, e viene candidata ai Globi d'oro 2015 come miglior attrice, ricevendo diversi apprezzamenti anche dalla critica internazionale[13][14]. Nel novembre 2015, sempre per questo ruolo riceve la candidatura agli European Film Awards alla miglior attrice. Dopo un piccolo ruolo in Pecore in erba, nell'ottobre 2015 esce nelle sale cinematografiche Io e lei di Maria Sole Tognazzi, di cui è protagonista assieme a Sabrina Ferilli e in cui le due attrici interpretano la parte di una coppia omosessuale[15]. Dalla stagione 2017-2018 è ospite fissa per un giorno alla settimana nel programma radiofonico di Radiodue Non è un paese per giovani in compagnia di Giovanni Veronesi e Massimo Cervelli.

Anni duemilaventi

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Negli anni 2020 partecipa a diverse pellicole rilevanti come Esterno notte, Il sol dell'avvenire, Volare, Dieci minuti.

Margherita Buy si sposa nel febbraio 1990 con Sergio Rubini, anch'egli attore e dal quale si separa nel 1993, per poi divorziare nell'estate 2012[7]. Ciò non ha compromesso tuttavia la loro simbiosi artistica.

Dal 1996 al 2012 è stata legata al chirurgo Renato de Angelis da cui, nel 2001, ha avuto la figlia Caterina che ha intrapreso la carriera di attrice[16].

Cortometraggi

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  • Volare (2024) – anche soggetto e sceneggiatura

Riconoscimenti

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Detiene il record di vittorie complessive per il riconoscimento a un'attrice sia per i David di Donatello che per i Nastri d'argento. 17 sono le candidature al David di Donatello e 7 le vittorie: come miglior attrice protagonista per La stazione (1991), Fuori dal mondo (1999), Giorni e nuvole (2008), Viaggio sola (2013) e Mia madre (2015) e come miglior attrice non protagonista per Caterina va in città (2004) e Manuale d'amore (2005). Inoltre si è guadagnata 8 Nastri d'argento su 17 candidature, 6 come migliore attrice protagonista nel 1991 per La stazione, nel 2001 per Le fate ignoranti, nel 2007 per Il caimano e Saturno contro, nel 2008 per Giorni e nuvole, nel 2015 per Mia madre e nel 2023 per Esterno notte e 2 come migliore attrice non protagonista nel 2002 per Il più bel giorno della mia vita e nel 2004 Caterina va in città.

Nel 2011 ha ricevuto il premio alla carriera al Festival de Cine Italiano de Madrid[11].

  1. ^ Di cui due Super Ciak d'oro e un "Ciak d'oro Grandi Protagonisti".
  2. ^ Lino Miccichè, Cinema italiano: gli anni '60 e oltre, Marsilio, 1º gennaio 1995, p. 405, ISBN 9788831760942. URL consultato l'8 settembre 2016.
  3. ^ Nicoletta Ballati, Buy, Margherita, su treccani.it, Enciclopedia del Cinema, Treccani, 2003.
  4. ^ Una targa per ricordare 109 anni del Vicenza Calcio, su provincia.vicenza.it, Provincia di Vicenza, 9 marzo 2011.
  5. ^ Il filo di Arianna, su ilgiornaledivicenza.it, Il Giornale di Vicenza, 12 marzo 2016. URL consultato il 1º maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2018).
  6. ^ Margherita Buy a Io Donna: "L'amore mi fa diventare pazza", su worldcelebrities.blogosfere.it, blogo informazione indipendente. URL consultato l'8 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2012).
  7. ^ a b Cinquantamila giorni - Margherita Buy, su cinquantamila.corriere.it, Corriere della Sera.. URL consultato il 2 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2017).
  8. ^ Massimo Causo, Margherita Buy. Immagine di donna, Besa editore, p. 47.
  9. ^ Laura, Luisa e Morando Morandini, Il Morandini. Dizionario dei film 2015, Zanichelli, 2015, p. 631.
  10. ^ Paolo Mereghetti, Il Mereghetti. Dizionario dei film 2015, Dalai Editore, 2015, p. 1614.
  11. ^ a b Premio per la carriera, su festivaldecineitalianodemadrid.com, Festival de Cine Italiano de Madrid. URL consultato il 1º giugno 2012.
  12. ^ Cannes 2015: Nanni Moretti e Margherita Buy presentano Mia Madre, su kikapress.com. URL consultato il 16 maggio 2015.
  13. ^ La grande dolcezza: Cannes falls for Italian tales of love and loss, su france24.com, 17 maggio 2015. URL consultato il 28 agosto 2024.
  14. ^ Cannes Review: Palme D'Or Winner Nanni Moretti Returns To Form With 'Mia Madre' Starring John Turturro, su blogs.indiewire.com (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2015).
  15. ^ "Io e lei", Ferilli e Buy coppia "omosentimentale". Sabrina: "Se non ci pensa il governo, ci pensino i cittadini", su repubblica.it, 29 settembre 2015. URL consultato il 3 ottobre 2015.
  16. ^ Di Redazione Digital, Non sono più "solo" la figlia di Margherita Buy, Caterina De Angelis, su Marie Claire, 23 dicembre 2021. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  17. ^ a b c Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 13/04/20.
  18. ^ Ciak d'oro 2002, su news.cinecitta.com. URL consultato il 12/06/02.
  19. ^ Ciak d'oro 2004, su news.cinecitta.com. URL consultato il 09/06/04.
  20. ^ Ciak d'oro 2006, su news.cinecitta.com. URL consultato il 16/06/06.
  21. ^ a b I vincitori dei "Ciak d'Oro" 2007, su cinemaitaliano.info. URL consultato il 05/06/07.
  22. ^ Tutti i Ciak d'oro 2008, su news.cinecitta.com. URL consultato l'11/06/08.
  23. ^ CIAK D’ORO 2013 al cinema italiano, su gruppomondadori.it. URL consultato il 2013.
  24. ^ Ciak d’oro 2015, i vincitori – Trionfa Il giovane favoloso di Martone: 5 premi tra cui miglior film, su ilfattoquotidiano.it. URL consultato il 03/06/15.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore David di Donatello per la migliore attrice protagonista Successore
Elena Sofia Ricci
per Ne parliamo lunedì
1991
per La stazione
Giuliana De Sio
per Cattiva
I
Valeria Bruni Tedeschi
per La parola amore esiste
1999
per Fuori dal mondo
Licia Maglietta
per Pane e tulipani
II
Ksenia Rappoport
per La sconosciuta
2008
per Giorni e nuvole
Alba Rohrwacher
per Il papà di Giovanna
III
Zhao Tao
per Io sono Li
2013
per Viaggio sola
Valeria Bruni Tedeschi
per Il capitale umano
IV
Valeria Bruni Tedeschi
per Il capitale umano
2015
per Mia madre
Ilenia Pastorelli
per Lo chiamavano Jeeg Robot
V

Predecessore David di Donatello per la migliore attrice non protagonista Successore
Piera Degli Esposti
per L'ora di religione
2004
per Caterina va in città
Margherita Buy
per Manuale d'amore
I
Margherita Buy
per Caterina va in città
2005
per Manuale d'amore
Angela Finocchiaro
per La bestia nel cuore
II
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