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Matteo Raverti

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Matteo Raverti (Lombardia, XIV secoloXV secolo) è stato un architetto e scultore italiano.

La personalità del Raverti è tra le più interessanti all'ombra del gotico internazionale sino dalla sua formazione milanese, di certo influenzata dalla corrente detta ouvrage de Lombardie impersonata da Giovannino de' Grassi, Paolino da Montorfano e da Michelino da Besozzo.

Venezia, Ca' d'Oro

Il suo nome compare negli Annali della Fabbrica del Duomo di Milano tra il 1389 e il 1404. Qui tra le varie sculture che eseguì menzioniamo la statua di San Babila, forse il suo capolavoro del periodo milanese, un Angelo turiferario nel finestrone dell'abside, e diversi Profeti e Giganti.

Nel 1410 si trovava probabilmente già a Venezia, dove si trasferì insieme ad altri artisti lombardi per lavorare alla decorazione plastica della facciata di palazzo Ducale e al coronamento gotico della Cappella ducale. Al Raverti sono stati attribuiti i noti gruppi d'angolo del palazzo: in particolare il Noè ubriaco, che appare tra le più singolari sculture di questo periodo a Venezia. Di Raverti sono inoltre le figure di giganti, o doccioni, sulla parete sinistra della facciata occidentale, il San Cristoforo alla chiesa della Madonna dell'Orto e la tomba di Borromeo Borromei nella chiesa di Sant'Elena (demolita in epoca napoleonica).

L'attività del Raverti come architetto si trova nella costruzione della Ca' d'Oro (circa 1421-1430), che rappresenta il massimo capolavoro del gotico fiorito a Venezia.

  • R. Gallo, La Chiesa di Sant'Elena, Venezia 1926.
  • J. Sturm, The Colour of Money. Use, cost and Aesthetique Appreciation of Marble in Venice ca 1500, in "Venezia ca 1500. Studi di storia dell'arte e della cultura", III, 5, 1993, 7-32.
  • W. Wolters, Architettura e ornamento. La decorazione nel Rinascimento Veneziano, Sommacampagna 2007, 21-32.
  • L. Damiani Cabrini, Caratteri di un'affermazione. Scultori e architetti dei "Laghi Lombardi" a Venezia nel Quattrocento, in Svizzeri a Venezia..., Arte&Storia, a. 8. n. 40, Lugano settembre-ottobre 2008, 64-71.

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