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Monte Pennino

Coordinate: 43°06′N 12°52′E
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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima montagna delle Prealpi Liguri, vedi Monte Pennino (Prealpi Liguri).
Monte Pennino
Il monte Pennino visto dai Piani di Arvello
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Umbria   Marche
Provincia  Perugia   Macerata
Altezza1 571 m s.l.m.
Prominenza745 m
Isolamento29 km
CatenaAppennino umbro-marchigiano
Coordinate43°06′N 12°52′E
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Pennino
Monte Pennino

Il Monte Pennino è una montagna dell'Appennino umbro-marchigiano.

Il monte raggiunge i 1.571 m s.l.m., ed è situato nei comuni di Nocera Umbra, di Serravalle di Chienti e di Fiuminata. Si trova al confine tra le regioni Umbria e Marche, ed in particolare tra la Provincia di Perugia e quella di Macerata. Alle sue pendici nascono i fiumi Topino e Potenza.

Il monte Pennino sembrerebbe prendere il proprio nome da Iuppiter Appenninus (Juppiter Poeninus), il Dio Giove Appennino per i popoli italici e in seguito per i romani: era il Dio dei valichi e delle vette.

Sulla sua sommità venne rinvenuta una stipe votiva durante dei lavori topografici immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, stipe composta da innumerevoli bronzetti a lamina e non, a figura umana, assi romani e vasellame ceramico. Quasi tutto il materiale inerente alla stipe votiva è andato disperso; nel Museo di Nocera Umbra sono visibili solo i resti di un sacrificio rituale, resti recuperati negli anni '60 del secolo scorso.[1]

Nel 217 a.C. la leggenda vuole che Annibale, sconfitto il proconsole romano Centenio, salì sul Monte Pennino per accendere un fuoco sacro in onore di Marte vincitore. [2] Più probabile che invece la sconfitta di Centenio sia stata inflitta da uno degli ufficiali di Annibale, Maarbale, che sbaragliò circa 4.000 romani di stanza a Plestia ai comandi del proconsole.[3]

Alle pendici del Monte Pennino sorgerà, in epoca Alto Medioevale, il monastero Santi Angeli de Bagnarla sive de Appennino[4]. Gli scavi eseguiti nel 1995 presso la Grotta Sant'Angelo hanno riportato alla luce strutture murarie realizzate con blocchetti di calcare, di buona fattura atti a delimitare almeno tre ambienti rettangolari. Dell'antico monastero oggi restano soltanto le grotte in mezzo al bosco e qualche resto murario sparso vicino ad esse.

Flora e fauna

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La biodiversità del Pennino ne fa un habitat eccezionale per la migrazione delle allodole. Durante la notte si possono incontrare tassi, istrici, lepri, i lupi degli Appennini e i camosci.

La flora presenta soprattutto faggi e la Viola Eugeniae.

Nei mesi estivi, in particolari condizioni atmosferiche, è possibile assistere dalla cima del Monte Pennino ad un esempio di Fata Morgana, ovvero il "Miraggio dei due Soli". Causato da un susseguirsi di strati d'aria calda e fredda e dal fenomeno della rifrazione, questo effetto ottico permette di assistere a "due albe" sul Mare Adriatico: si vede inizialmente un disco rosso innalzarsi sopra il mare, privo di raggi, che non è altro che uno "sdoppiamento" del Sole che si trova più in alto del Sole stesso. In seguito si assiste all'alba vera e propria, ovvero il Sole reale, luminoso, che si specchia sul mare[5].

  1. ^ Museo archeologico - Nocera Umbra (PG), su iluoghidelsilenzio.it, 24 aprile 2017. URL consultato il 19 luglio 2022.
  2. ^ Friservice, Il Monte Pennino, su Università Agraria Bagnara. URL consultato il 19 luglio 2022.
  3. ^ Nico, Le origini di Colfiorito: i Plestini, Plestia e Santa Maria di Pistia, su www.coninfacciaunpodisole.it. URL consultato il 19 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2022).
  4. ^ Eremo Sant' Angelo "de Bagnara sive de Appennino" - Nocera Umbra (PG), su iluoghidelsilenzio.it, 26 febbraio 2014. URL consultato il 19 luglio 2022.
  5. ^ https://www.umbriatourism.it/it/-/effetto-fata-morgana-la-magica-illusione-ottica-estiva-sul-monte-pennino

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Collegamenti esterni

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