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Luigi Naviglio

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Luigi Naviglio (Firenze, 12 luglio 1936Milano, 22 novembre 2001) è stato uno scrittore, fumettista e giornalista italiano, noto come scrittore di fantascienza con gli pseudonimi di Louis Navire e Lewis Flash[1].

È stato uno dei pochi scrittori di professione in Italia a vivere della propria opera,[2][3] producendo storie dei più svariati generi: oltre alla fantascienza, scrisse western, romanzi rosa, racconti storici, erotici, storie di vita vissuta; sceneggiò inoltre un gran numero di fumetti[2] e fotoromanzi, scrivendo anche rubriche d'appendice per pubblicazioni da edicola e servizi giornalistici.[3]

Nato a Firenze nel 1936, si trasferì a Milano nel 1947.[4] Compromessa col regime fascista, la sua famiglia dopo il 1945 subì l'epurazione, vivendo in ristrettezze economiche per alcuni anni.[2]

Fotoreporter di professione e collaboratore di molti rotocalchi a larga tiratura,[2] Naviglio fece il suo esordio come scrittore di fantascienza in un'epoca in cui gli autori italiani pubblicavano sotto pseudonimi rigorosamente anglosassoni. Assunse così il nom de plume di Louis Navire[5] con cui è rimasto più noto, ma ne utilizzò anche vari altri: Lewis Flash, Jack Azimov (condiviso con Pierfrancesco Prosperi e Antonio Bellomi), Red Fayad, Samy Fayas, Alex Gordon, Nina Laru, Fred Mc Murray, Louis Nigra, Red Ryan.[6]

Fu uno degli autori più prolifici del genere fantascientifico in Italia: dal 1963 al 1967 scrisse 10 romanzi (tutti tradotti nelle collane dell'editore Ponzoni in Francia),[2] molti dei quali originariamente pubblicati a puntate, a cui si aggiungono due ulteriori romanzi scritti nei decenni successivi e un totale di 77 racconti, l'ultimo dei quali pubblicato nel 1990.[6] Il suo primo romanzo fu Un libro nella polvere del 1964, pubblicato nella storica collana Cosmo di Ponzoni Editore; l'ultimo - scritto assieme a Vittorio Curtoni - è stato il romanzo breve Spettri stellari del 1979. Quello che Ernesto Vegetti definì il suo migliore romanzo, Un carro nel cielo del 1965, venne tradotto in tedesco.[2][7]

Sempre per l’editore Ponzoni, scrisse la serie di fotoromanzi neri Killing e, in seguito, anche per altri editori, vari tascabili per adulti, alcuni dei quali ideati da lui stesso come Helga.[8] Nel 1970 ideò e scrisse la serie a fumetti Jolanka, edita con successo da Furio Viano fino al 1976.

Fu un grande sostenitore del fandom italiano della fantascienza[3] e partecipò dal 1965 alle sue primissime fasi assieme al suo allora giovane pupillo Vittorio Curtoni,[2] curando la fanzine Nuovi Orizzonti (con Lucio Ciccone e Curtoni), poi ribattezzata Numeri Unici (col solo Curtoni), e in seguito ideando una nuova fanzine, Verso le Stelle, che divenne una rivista distribuita in edicola, infine collaborando alla rivista Star nei primi anni ottanta.[3][4]

È stato direttore delle edizioni Ponzoni. Ha collaborato in qualità di saggista alle riviste e collane Gemini, Perry Rhodan, Verso le stelle (ed. Solaris), per la quale fu anche sceneggiatore di fumetti, I grandi della fantascienza (Il Picchio), Star (Epierre), Nova SF* (Perseo libri), Studi e cataloghi (ed. Biblioteca civica di Verona).[4]

Morì nel 2001 a Milano all'età di 65 anni per le complicazioni di una flebotrombosi.

(elenco parziale)

  1. ^ (EN) Bibliografia di Luigi Naviglio, in Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
  2. ^ a b c d e f g Ernesto Vegetti, Luigi Naviglio, 1936-2001, su Fantascienza.com, 21 gennaio 2002. URL consultato il 30 settembre 2014.
  3. ^ a b c d Vittorio Curtoni, Una persona che non dimenticherò mai: Luigi Naviglio, in Delos Science Fiction 72, 20 luglio 2002. URL consultato il 30 settembre 2014.
  4. ^ a b c Marcello Bonati (a cura di), Naviglio Luigi (Prontuario narratori FS italiani), su Intercom. URL consultato il 1º ottobre 2014.
  5. ^ Gallo 1997.
  6. ^ a b Bibliografia italiana di Luigi Naviglio, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com. (aggiornato fino al gennaio 2010)
  7. ^ Gefährliche Erinnerung (Un carro nel cielo), Utopia SF Nr. 495, gennaio 1966.
  8. ^ KILLING DI ERNESTO GARCIA SEIJAS - GIORNALE POP -, su - GIORNALE POP -, 23 agosto 2018. URL consultato il 16 maggio 2021.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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