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La traccia verde

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La traccia verde
La dracena presente all'omicidio e poi distrutta dall'assassino perché non "testimoniasse" contro di lui
PaeseItalia
Anno1975
Formatominiserie TV
Generegiallo, fantascienza
Puntate3
Durata60 min (episodio)
Lingua originaleitaliano
Rapporto4:3
Crediti
RegiaSilvio Maestranzi
SoggettoFlavio Nicolini
SceneggiaturaFlavio Nicolini
Interpreti e personaggi
MusicheAntonino Riccardo Luciani, Berto Pisano (sigla Flowers) (accreditato: Bruno Nicolai)
ScenografiaAntonio Capuano
ProduttoreRai
Prima visione
Dal21 dicembre 1975
Al4 gennaio 1976
Rete televisivaRete 1

La traccia verde è una miniserie televisiva di genere giallo e fantascienza prodotta in tre puntate dalla Rai nel 1975 per la regia di Silvio Maestranzi[1] e trasmessa in prima serata[2]. L'idea portante della storia ricorda il romanzo di Gilda Musa Giungla domestica e si basa sui controversi studi condotti da Cleve Backster sulla presunta capacità extrasensoriale delle piante[3].

Thomas Norton utilizzando la macchina della verità smaschera un ladro per necessità, che per vendetta nei confronti dello scienziato si suicida, provocandogli un grave turbamento. Poco dopo la signora Flora Sills, vicina di casa del celebre dottor Thomas Norton, viene misteriosamente uccisa, proprio nel laboratorio dello scienziato. Infatti, nell'ambito dei suoi studi su un modello sperimentale di macchina della verità di sua invenzione, Norton si era accorto che una pianta Dracena, regalatagli dalla donna, opportunamente collegata con gli elettrodi all'apparecchio, reagiva agli stimoli esterni fino a palesare un'attività emotiva e per questo aveva invitato la donna ad assistere ai suoi esperimenti. Grazie alle sensazioni di un'altra pianta, unica testimone in vita dell'omicidio, collegata alla macchina di Thomas Norton, si arriverà a smascherare l'assassino.

«Fatti e personaggi di questo racconto sono immaginari, ma gli esperimenti sulle piante e le ipotesi relative fanno ormai parte del patrimonio scientifico acquisito negli ultimi anni attraverso studi condotti negli Stati Uniti e nell' Unione Sovietica. In particolare sono considerate fondamentali le esperienze del ricercatore statunitense Cleve Backster»

Il riferimento agli esperimenti di Cleve Backster è esplicito; lo spettatore ne viene informato, in sovrapposizione di testo durante le scene con le piante, con un messaggio preceduto da un "Attenzione !", che spiega che l'esperimento è stato realmente effettuato. In ultimo alla fine di ogni puntata, si spiega che la serie è frutto di fantasia, ma è basata su esperimenti reali[4]. Nonostante i continui riferimenti ad una presunta scientificità di tali esperimenti, un trafiletto nell'articolo di presentazione della serie sul Radiocorriere TV avvisava comunque i lettori sullo scetticismo col quale gli ambienti scientifici guardassero già allora al lavoro di Backster[5].

  1. ^ La traccia verde, su Il Davinotti. URL consultato il 23 ottobre 2018.
  2. ^ Lo sceneggiato televisivo 'La traccia verde', su animamia.net, 9 novembre 2010. URL consultato il 23 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2018).
  3. ^ La traccia verde, su MyMovies. URL consultato il 23 ottobre 2018.
  4. ^ a b La traccia verde, su Vicolo Stretto. URL consultato il 24 ottobre 2018.
  5. ^ Salvatore Bianco, Un giallo alla clorofilla, in Radiocorriere TV, Rai, 21 dicembre 1975.

Collegamenti esterni

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