Iraqi Airways
Iraqi Airways | |
---|---|
Stato | Iraq |
Fondazione | 1945 |
Sede principale | Baghdad |
Gruppo | Governo dell'Iraq |
Persone chiave | Kifah Hasan Jabbar (CEO) |
Settore | Trasporto |
Prodotti | compagnia aerea |
Sito web | www.iraqiairways.com.iq |
Compagnia aerea di bandiera | |
Codice IATA | IA |
Codice ICAO | IAW |
Indicativo di chiamata | IRAQI |
COA | 19 |
Primo volo | 28 gennaio 1946 |
Hub | Baghdad |
Flotta | 41 (nel 2024) |
Destinazioni | 45 (nel 2024) |
Voci di compagnie aeree presenti su Wikipedia | |
Iraqi Airways Company, che opera come Iraqi Airways (in arabo: الخطوط الجوية العراقية al-Xuṭūṭ al-Jawwiyyah al-ʿIrāqiyyah), è il vettore nazionale dell'Iraq, con sede all'Aeroporto Internazionale di Baghdad di Baghdad.[1][2]
Iraqi Airways opera servizi nazionali e regionali. Il suo hub principale è l'aeroporto internazionale di Baghdad.[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Iraqi Airways venne fondata nel 1945 come dipartimento delle Ferrovie dello Stato e iniziò a operare il 28 gennaio 1946 utilizzando cinque De Havilland Dragon Rapide su servizi verso la Siria. Con l'aiuto della British Overseas Airways Corporation (BOAC), la nuova compagnia aerea ordinò tre Vickers Viking. In attesa della consegna, la compagnia aerea prese in leasing quattro Douglas DC-3 dalla BOAC nel dicembre 1946. Nel 1947 la compagnia ordinò i de Havilland Dove in sostituzione dei Dragon Rapide; furono consegnate nell'ottobre 1947. Nello stesso periodo arrivarono i tre nuovi Vikings e i DC-3 furono restituiti alla BOAC; un quarto Viking fu acquistato di seconda mano.
Nel 1953, il turboelica quadrimotore Vickers Viscount fu scelto per sostituire i Vikings e un ordine per tre esemplari fu emesso a luglio. I Viscount entrarono in servizio nel 1955 e iniziarono a operare tutti i servizi internazionali di Iraqi Airways, inclusa una nuova rotta per Londra con vari scali intermedi. Il 1º aprile 1960 la compagnia divenne indipendente dalla compagnia ferroviaria e nel 1961 fece un ordine per due Boeing 720B con consegna prevista nel 1964, ma l'ordine per Boeing fu successivamente annullato.
Negli anni sessanta la Iraqi Airways acquistò i sovietici Tupolev Tu-124 e alcuni Hawker Siddeley Trident. Questi jet permisero alla compagnia di aumentare il servizio in tutto il Medio Oriente, in Africa e in Europa. Durante quel periodo furono acquistati anche aerei cargo come l'Ilyushin Il-76. Durante gli anni settanta, Iraqi Airways aveva bisogno di un jet più grande per una nuova rotta verso l'aeroporto Internazionale John F. Kennedy di New York, acquistando il Boeing 707 e, subito dopo, il Boeing 747.
Anni '90
[modifica | modifica wikitesto]Vennero fatti tentativi per riavviare i servizi interni nel maggio 1991 e l'autorizzazione venne concessa dalle Nazioni Unite per il funzionamento di elicotteri su servizi interni limitati. I voli ad ala fissa erano vietati in base ai termini del cessate il fuoco, sebbene il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite avesse acconsentito alla ripresa dei voli interni. Questi ripartirono nel gennaio 1992 da Baghdad a Bassora utilizzando alcuni Antonov An-24. Le operazioni furono sospese poco dopo, a seguito di una sentenza delle Nazioni Unite.[3]
Tuttavia, anche i voli interni diventarono una rarità, a causa della No-Fly Zone imposta da Stati Uniti e Regno Unito sui cieli iracheni. In alcune occasioni, Iraqi Airways portava anche pellegrini in città religiose musulmane negli anni '90.
Rinascita
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la guerra in Iraq, il 30 maggio 2003, Iraqi Airways annunciò l'intenzione di riprendere i servizi internazionali. I diritti sul nome Iraqi Airways vennero trasferiti a una nuova e separata compagnia chiamata Iraqi Airways Company che avrebbe costruito una nuova società e la proteggerà dai problemi legali legati al regime di Saddam Hussein. Le operazioni ripresero il 3 ottobre 2004 con un volo tra Baghdad e Amman.
Iraqi Airways operò il primo servizio di linea commerciale nazionale dalla caduta del regime di Saddam Hussein da Baghdad a Bassora, con 100 passeggeri su un Boeing 727-200, il 4 giugno 2005. Il 6 novembre 2005 Iraqi Airways effettuò un volo da Baghdad a Teheran in Iran, per la prima volta dopo venticinque anni. L'aereo, come il resto della flotta, era operato per suo conto dalla Teebah Airlines giordana. I servizi per Erbil e Sulaymaniyya furono aggiunti nell'estate 2005.
Nel giugno 2009 fu rivelato che Iraqi Airways aveva stretto un accordo con le autorità aeronautiche britanniche per riprendere un volo diretto tra Baghdad e Londra Gatwick; i voli avrebbero dovuto iniziare l'8 agosto 2009 utilizzando un Boeing 737-400 affittato da Tor Air e alla fine avrebbero visto l'Airbus A320-200 prendere il posto del Boeing. Tuttavia, ciò non avvenne secondo i piani. La compagnia aerea riferì all'epoca che intendeva iniziare una maggiore espansione nel Regno Unito e in Europa.
Nel novembre 2009 Blue Wings, una compagnia aerea tedesca, iniziò ad operare voli per Düsseldorf e Francoforte, in Germania, per conto di Iraqi Airways.[4]
Il 25 aprile 2010 Iraqi Airways aggiunse voli per l'aeroporto di Gatwick via Malmö, in Svezia. Quando il primo volo atterrò a Londra, un avvocato kuwaitiano fece sequestrare i documenti e il passaporto del direttore generale Kifah Hassan, nonché l'aereo stesso. Non vi furono sviluppi, tuttavia, poiché l'aereo era di proprietà della compagnia svedese Tor Air. L'aereo tornò a Baghdad. Tuttavia, a Kifah Hassan non fu permesso lasciare il Regno Unito ed dovette presentarsi in tribunale il 30 aprile.[5] I funzionari kuwaitiani chiesero 780 milioni di sterline per gli aerei rubati da Saddam Hussein nell'invasione del 1990.[6]
Il 26 maggio 2010 Amer Abdul-Jabbar, ministro dei trasporti iracheno, dichiarò che il governo aveva deciso di sciogliere la società nei successivi tre anni e intraprendere altre opzioni per evitare rivendicazioni patrimoniali da parte del Kuwait per eventi della guerra del Golfo.[7]
Nel febbraio 2012 Iraqi Airways annunciò che avrebbe ripreso i voli per l'India, con servizi per Nuova Delhi o Mumbai da Baghdad.[8]
Nell'aprile 2012 Iraqi Airways ordinò 40 nuovi Boeing, di cui trenta 737-800 e dieci 787. La consegna del primo aereo era prevista per dicembre 2012.[9] All'inizio di dicembre, Airbus consegnò il suo primo A330-200, mentre Boeing un Boeing 777.[10][11]
Il 14 agosto 2013 Iraqi Airways prese in consegna il suo primo Boeing 737-800 direttamente dalla Boeing.
Il 5 agosto 2015 a Iraqi Airways fu vietato di volare nello spazio aereo svedese a causa del mancato rispetto degli standard di sicurezza richiesti all'interno dell'Unione europea.[12] Il 10 agosto il divieto fu esteso a tutta l'UE, sospendendo a tempo indeterminato tutti i voli di Iraqi Airways da e per l'UE.[13] Iraqi Airways replicò sostenendo che fosse più di una "sospensione temporanea" a causa di problemi burocratici e che le questioni sarebbero state risolte con urgenza.[14] Da allora, la compagnia aerea ha ripreso un servizio limitato verso alcune destinazioni dell'UE tramite servizi di wet lease di Aerovista.[15] Più recentemente, questi voli sono stati operati da AirExplore con una livrea modificata della Iraqi Airways.
L'8 settembre 2015 Iraqi Airways ricevette un prestito di 2 miliardi di dollari da parte della Citibank per finanziare l'acquisto di 40 Boeing 777 e Boeing 787 Dreamliner.[16]
La compagnia aerea ha aperto una richiesta di proposte (RFP) alle compagnie aeree europee con un valido COA alla fine del 2019. L'obiettivo era quello di ottenere accordi per aeromobili in wet lease in grado di servire rotte tra l'Iraq e l'Europa.[17]
Nel 2019 Iraqi Airways ha visto la ripresa dei voli per la Siria, tra Damasco e Baghdad.[18]
Nel febbraio 2022 l'autorità per l'aviazione civile irachena («ICAA») e Iraqi Airways hanno presentato alla Commissione europea informazioni sulle azioni e sulle misure adottate per migliorare i loro sistemi e le loro capacità di sorveglianza e gestione della sicurezza. Sulla base delle informazioni ricevute, la Commissione ha osservato che sono stati compiuti alcuni progressi per affrontare i problemi di sicurezza rilevati. Tuttavia, il divieto operativo nell'Unione europea non è stato ancora revocato.[19]
Flotta
[modifica | modifica wikitesto]Flotta attuale
[modifica | modifica wikitesto]Ad ottobre 2024 la flotta di Iraqi Airways è così composta:[20]
Aereo | In flotta | Ordini | Passeggeri | Note | ||
---|---|---|---|---|---|---|
J | Y | Totale | ||||
Airbus A220-300 | 5 | — | 12 | 120 | 132 | |
Airbus A320-200 | 3 | — | — | 180 | 180 | [21] |
Airbus A321-200 | 2 | — | — | 220 | 220 | [22] |
Airbus A330-200 | 1 | — | 24 | 264 | 288 | [23] |
Boeing 737-700 | 1 | — | 12 | 125 | 137 | [24] |
Boeing 737-800 | 14 | — | 12 | 150 | 162 | |
Boeing 737 MAX 8 | 6 | — | 12 | 162 | 174 | |
Boeing 737 MAX 10 | — | 10 | TBA | |||
Boeing 777-200LR | 1 | — | 14 | 348 | 362 | [25] |
Boeing 787-8 | 2 | 7 | sconosciuto | |||
Bombardier CRJ 900 | 6 | — | — | 90 | 90 | [26] |
Totale | 41 | 17 |
Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]Nel maggio 2008, il governo iracheno ha firmato un contratto da 2,2 miliardi di dollari con Boeing per 30 Boeing 737-800 con un'opzione per ulteriori 10. Stava anche lavorando a un accordo che coinvolgeva l'ordine di dieci Boeing 787 Dreamliner che avrebbero consentito di ampliare i servizi a lungo raggio.[27]
Un altro contratto del valore di 398 milioni di dollari è stato firmato per dieci Bombardier CRJ-900ER con dieci opzioni.[28] Il primo CRJ-900ER è stato consegnato nell'ottobre 2008. Ciò ha portato a una causa contro Bombardier da parte di Kuwait Airways, che affermava di aver vinto 1,2 miliardi di dollari in sentenze contro Iraqi Airways a seguito della guerra del Golfo. Un giudice canadese ha stabilito di non avere giurisdizione perché il caso coinvolgeva un governo straniero poiché l'acquirente dell'aereo era il governo dell'Iraq e non Iraqi Airways.[29] La causa della Kuwait Airways è stata risolta nel 2009 con l'Iraq che ha accettato di pagare 300 milioni di dollari.
Nel febbraio 2010, la compagnia aerea ha annunciato importanti piani per la flotta, inclusa la conversione di 10 dei 30 ordini per il Boeing 737-800 in wide body anticipando la data di consegna a settembre 2011; i 10 ordini per i Boeing 787 sono stati cambiati in Boeing 777.[30]
Flotta storica
[modifica | modifica wikitesto]Iraqi Airways operava in precedenza con i seguenti aeromobili:[20]
Aereo | Esemplari | Inserimento | Dismissione | Note |
---|---|---|---|---|
Airbus A300-600 | 1 | 1990 | 1991 | |
Airbus A310-200 | 5 | 1990 | 1995 | |
Antonov An-12 | sconosciuto | |||
Antonov An-24 | sconosciuto | |||
Boeing 707-300 | sconosciuto | |||
Boeing 720-051B | sconosciuto | |||
Boeing 727-200 | sconosciuto | |||
Boeing 737-200 | 10 | 1974 | 2011 | |
Boeing 737-300 | 2 | 2008 | 2012 | |
Boeing 737-400 | 3 | 2009 | 2013 | |
Boeing 747-200 | 3 | 1976 | 2007 | |
Boeing 747SP | 1 | 2003 | 2003 | |
Boeing 747-400 | 2 | 2010 | 2022 | |
Boeing 767-200 | 1 | 2006 | 2007 | |
Boeing 767-300ER | 2 | 2010 | 2018 | |
De Havilland DH.104 Dove | sconosciuto | |||
De Havilland Dragon Rapide | sconosciuto | |||
Fokker F70 | sconosciuto | |||
Hawker Siddeley Trident | 3 | 1965 | 1977 | |
Ilyushin Il-76MD | sconosciuto | |||
Lockheed JetStar | sconosciuto | |||
McDonnell Douglas DC-10 | 1 | 2007 | 2008 | |
Tupolev Tu-124V | sconosciuto | |||
Tupolev Tu-134 | sconosciuto | |||
Vickers VC.1 Viking | sconosciuto | |||
Vickers Viscount | sconosciuto |
Incidenti
[modifica | modifica wikitesto]- Il 25 dicembre 1986, il volo Iraqi Airways 163, un Boeing 737-200, fu dirottato da quattro uomini. Il personale di sicurezza della Iraqi Airways cercò di fermare i dirottatori, ma una bomba a mano venne fatta esplodere nella cabina passeggeri, costringendo l'equipaggio a iniziare una discesa di emergenza. Un'altra bomba a mano esplose nella cabina di pilotaggio, facendo schiantare l'aereo vicino ad Arar, in Arabia Saudita, dove si ruppe in due e prese fuoco. Le vittime furono 63.[31]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Iraqi Airways - London Office, su web.archive.org, 28 ottobre 2015. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2015).
- ^ (EN) Arab Air Carriers Organization:, su web.archive.org, 18 maggio 2008. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2008).
- ^ a b (EN) Directory: World Airlines, in Flight International, 3 aprile 2007, p. 94.
- ^ (DE) Blue Wings fliegt direkt nach Bagdad - Nachrichten welt_print - Wirtschaft - WELT ONLINE, su web.archive.org, 23 gennaio 2012. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2012).
- ^ (EN) Iraqi Airways maiden flight to London turns into nightmare, su Zee News, 29 aprile 2010. URL consultato il 1º febbraio 2021.
- ^ (EN) First flight from Baghdad to London in 20 years ends in farce with plane impounded - Telegraph, su web.archive.org, 5 maggio 2010. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2010).
- ^ (EN) Al Jazeera English - Middle East - Iraq to dissolve Iraqi Airways, su web.archive.org, 6 giugno 2010. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2010).
- ^ (EN) Iraqi Airlines flight to land at Mumbai airport after 22 years - Mumbai - DNA, su web.archive.org, 19 maggio 2012. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2012).
- ^ (EN) Iraq to deliver Boeing jets by end of 2012 | Finance | AKNEWS.com, su web.archive.org, 15 aprile 2012. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2012).
- ^ (EN) Iraqi Airways takes delivery of Boeing 777, su Arab News, 16 dicembre 2012. URL consultato il 1º febbraio 2021.
- ^ (EN) Iraqi Airways takes delivery of its first Airbus A330 | Airbus Press release, su web.archive.org, 23 giugno 2016. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2016).
- ^ (EN) Iraqi Airways banned by Swedish authorities - The Local, su web.archive.org, 8 aprile 2016. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2016).
- ^ (EN) Iraqi Airways banned from Europe's airspace - ch-aviation.com, su web.archive.org, 25 giugno 2016. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2016).
- ^ (FA) الخطوط الجوية العراقية, su web.archive.org, 24 settembre 2015. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ (EN) Iraqi Airways Banned from EU, Aerovista Provides Support | Iraq Business News, su web.archive.org, 20 ottobre 2016. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2016).
- ^ (EN) Iraq Seeks $2 Billion Loan for Boeing Jets With Citi as Adviser, in Bloomberg.com, 2 aprile 2014. URL consultato il 1º febbraio 2021.
- ^ (EN) Iraqi Airways issues ACMI RFP to European carriers, su ch-aviation. URL consultato il 1º febbraio 2021.
- ^ (EN) Diyaruna, Iraqi Airways to resume flights to Syria, su Diyaruna. URL consultato il 1º febbraio 2021.
- ^ Regolamento di esecuzione (UE) 2022/862 della Commissione del 1º giugno 2022 che modifica il regolamento (CE) n. 474/2006, su eur-lex.europa.eu.
- ^ a b (EN) Iraqi Airways Fleet Details and History, su planespotters.net. URL consultato il 19 ottobre 2024.
- ^ Marche YI-ARA, YI-ARB e YI-ARD.
- ^ Marche YI-AGR e YI-AGS.
- ^ Marche YI-AQY.
- ^ Marche YI-AQL.
- ^ Marche YI-AQZ.
- ^ Marche YI-AQA, YI-AQB, YI-AQC, YI-AQD, YI-AQE e YI-AQF.
- ^ (EN) Boeing: Boeing and Iraq Announce Airplane Order, Discuss Support for Aviation Modernization, su web.archive.org, 12 ottobre 2012. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2012).
- ^ (EN) Aerospace > Media Centre > Press Releases, su web.archive.org, 13 marzo 2012. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2012).
- ^ (EN) The Canadian Press: Bombardier denies it has violated court order by sending plane to Iraq, su web.archive.org, 13 ottobre 2008. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2008).
- ^ (EN) Arabian Aerospace - Iraqi Airways forced to play a waiting game, su arabianaerospace.aero. URL consultato il 1º febbraio 2021.
- ^ (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident Boeing 737-270C YI-AGJ Arar, su aviation-safety.net. URL consultato il 1º febbraio 2021.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su iraqiairways.com.iq.