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Il merlo maschio

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Il merlo maschio
Laura Antonelli in uno scatto di scena
Paese di produzioneItalia
Anno1971
Durata112 min
Rapporto2,35:1
Generecommedia, erotico
RegiaPasquale Festa Campanile
SoggettoLuciano Bianciardi (dal racconto Il complesso di Loth), Pasquale Festa Campanile
SceneggiaturaPasquale Festa Campanile
ProduttoreSilvio Clementelli
Casa di produzioneClesi Cinematografica
Distribuzione in italianoEuro International Films
FotografiaSilvano Ippoliti
MontaggioSergio Montanari,
Mario Morra
MusicheRiz Ortolani
ScenografiaEzio Altieri
CostumiEzio Altieri
Interpreti e personaggi

Il merlo maschio è un film del 1971, scritto e diretto da Pasquale Festa Campanile, tratto dal racconto Il complesso di Loth di Luciano Bianciardi.

Verona. Il violoncellista Niccolò Vivaldi si sente bloccato nella sua carriera e persino sbeffeggiato dai colleghi, nonché trascurato dal suo direttore d'orchestra. Un giorno Vivaldi inizia a fotografare la bella moglie Costanza in pose sempre più audaci, per poi mostrare le immagini prima al suo migliore amico, Cavalmoretti, e poi ai colleghi, in un crescendo di esibizionismo al quale la stessa moglie si rende, suo malgrado, partecipe: arriverà a rimanere seminuda davanti all'intero pubblico dell'Arena durante la rappresentazione dell'Aida, dopo essersi introdotta sul palco tra le coriste.

Distribuzione

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Il film fu distribuito in numerosi paesi riscontrando un discreto successo. La pellicola è oggi considerata un cult in diverse parti del mondo. Questa che segue è la lista di tutte le edizioni distribuite del film con rispettivi titoli.

Edizione in DVD

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La Minerva Video, casa produttrice che si è occupata di riversare in digitale i negativi del film, ha dichiarato di non aver potuto presentare l'opera in una veste ristrutturata ottimale, a causa dell'irreperibilità dei negativi originali dell'opera, che si suppone siano stati distrutti per errore. Infatti, l'edizione del film in DVD disponibile ad oggi sul mercato, seppur rimasterizzata digitalmente, presenta molti segni dell'usura del tempo sulla pellicola e evidenzia diverse imperfezioni dell'immagine dovute agli anni.

All'inizio del film, il direttore d'orchestra interpretato da Gianrico Tedeschi insulta i suoi orchestrali con un gioco di parole, dicendo loro che, con la loro pessima esecuzione, hanno fatto dell'Arena di Verona in cui stanno provando un Anfiteatro Flavio, ovvero (giocando sul nome dell'imperatore della dinastia dei Flavi fondatore di tali anfiteatri ma anche ideatore degli orinatoi) un vespasiano.

  • Guido Vitiello, Ha visto il montaggio analogico?, Lavieri, 2011.

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