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Icona culturale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Una torta di mele, una mazza da baseball e la bandiera degli Stati Uniti sono tutte icone culturali americane

Un'icona culturale è un artefatto che è identificato dai membri di una cultura come rappresentativo della loro cultura medesima. Il processo di identificazione è soggettivo e le "icone" sono giudicate sulla base della vicinanza alla cultura che rappresentano. Quando degli individui percepiscono un'icona culturale, la legano indissolubilmente alla loro generale percezione di identità culturale rappresentata.[1] Le icone culturali si possono oltremodo identificare con la rappresentazione autentica delle pratiche di una cultura da parte di un'altra.[2]

Nei media, molti oggetti e persone della cultura popolare sono stati definiti "iconici" malgrado la loro effimera durabilità nel tempo, ed il termine "icona pop" viene spesso usato come sinonimo. Alcuni commentatori hanno fatto notare come tale parola si oggi utilizzata fuori misura.[3]

I valori, le norme e gli ideali rappresentati da un'icona culturale variano sia tra le persone che la sottoscrivono come pure tra le persone che possono interpretare le icone culturali come simboli di differenti valori. Ad esempio, la torta di mele è un'icona culturale degli Stati Uniti ma il suo significato varia tra gli americani.

Le icone nazionali possono essere obbiettivi di critica o di opposizione a un regime, come ad esempio, le folle che correvano a distruggere le statue di Lenin nell'Europa orientale dopo la caduta del comunismo[4] o coloro che bruciavano la bandiera statunitense per protesta alle azioni militari sostenute dagli Stati Uniti all'estero.[5]

Le icone religiose possono anch'esse divenire icone culturali in società dove la religione e la cultura sono profondamente unite, come la rappresentazione della Madonna in società di tradizione fortemente cattolica.[6]

In Inghilterra

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Una cabina telefonica rossa è un'icona culturale britannica

Tra le icone culturali più significative legate all'Inghilterra,[7] vi sono:

La matrioska è una tipica icona culturale russa diffusa a livello internazionale.[17] Nell'ex Unione Sovietica, la falce e martello erano simboli della nazione come pure le statue di Vladimir Lenin.

La descrizione di qualcosa come iconico o come icona è divenuto molto popolare nei media. Questo ha attirato la critica di alcuni. Ad esempio uno scrittore sul Liverpool Daily Post ha definito "iconica" "una parola che mi fa scuotere da dentro".[18] Il Christian Examiner ha definito "iconiche" più di 18 000 parole oltre a 30 000 icone, tra cui ad esempio l'uso di SpongeBob SquarePants.[19]

  1. ^ Kent Grayson e Radan Martinec, Consumer Perceptions of Iconicity and Indexicality and Their Influence on Assessments of Authentic Market Offerings, in Journal of Consumer Research, vol. 31, n. 2, 1º settembre 2004, pp. 296-312, DOI:10.1086/422109, ISSN 0093-5301 (WC · ACNP).
  2. ^ Carol M. Motley e Geraldine Rosa Henderson, The global hip-hop Diaspora: Understanding the culture, in Journal of Business Research, Cross-Cultural Business Research, vol. 61, n. 3, 1º marzo 2008, pp. 243-253, DOI:10.1016/j.jbusres.2007.06.020.
  3. ^ Heard about the famous icon? We have – far too often, in The Independent, London, 27 gennaio 2007. URL consultato il 16 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2012).
  4. ^ Jonathan Jones, Why smashing statues can be the sweetest revenge, su theguardian.com, Guardian, 9 dicembre 2013.
  5. ^ ulf Laessing, Anti-American fury sweeps Middle East over film, su reuters.com, Reuters, 14 settembre 2012. URL consultato il 16 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2012).
  6. ^ Anthony B Pinn e Benjamin Valentin (a cura di), Creating Ourselves, African Americans and Hispanic Americans on popular culture and religious expression, Duke University Press, 2009.
  7. ^ Our Collection, su icons.org.uk. URL consultato il 16 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
  8. ^ a b c d British Postal Museum & Archive: Icons of England Archiviato il 24 gennaio 2013 in Internet Archive.. Retrieved 15 December 2012.
  9. ^ Holloway, J Christopher e Taylor, Neil, The Business of Tourism, 7th ed., 2006 (First published 1983), Pearson Education, 2012, p. 217.
  10. ^ McManus, Erwin Raphael, An Unstoppable Force: Daring to Become the Church God Had in Mind, Flagship Church Resources, 2001, p. 113.
  11. ^ BBC: Tea steams ahead in icon hunt. Retrieved 15 December 2012.
  12. ^ Thorne, Tony, The 100 Words that Make the English, in Cuppa, Hachette Digital (e-book), 2011.
  13. ^ a b Jenkins, Simon, Replacing the Routemaster (PDF), su Godson, Dean (a cura di), policyexchange.org.uk, October 2005, p. 7. URL consultato il 15 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2013).
  14. ^ a b c Culture24: Icons of England Archiviato il 28 luglio 2017 in Internet Archive.. Retrieved 15 December 2012.
  15. ^ O'Neill, Brendan, Gulf News / Christian Science Monitor, in To save a past that rings a bell, 2 aprile 2009. URL consultato il 15 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2013).
  16. ^ Parker, Mike, Cultural Icons: A Case Study Analysis of their Formation and Reception (PhD Thesis), in Chapter 5: The Spitfire Aircraft, University of Central Lancashire, 2012, pp. 123-167.
  17. ^ Bobo, Suzanna, Scuttlebutt: Wooden toy tells a story of love and industry [collegamento interrotto], su kodiakdailymirror.com, Kodiak Daily Mirror, 25 dicembre 2012. URL consultato il 9 aprile 2013.
  18. ^ Let's hear it for the Queen's English, Liverpool Daily Post
  19. ^ Modern word usage amazingly leaves us yearning for gay, old times Archiviato il 25 dicembre 2010 in Internet Archive., Christian Examiner