Iota Tauri
Iota Tauri | |
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Classificazione | Stella bianca di sequenza principale |
Classe spettrale | A7V C[1] |
Distanza dal Sole | 177,4 anni luce[2] |
Costellazione | Toro |
Coordinate | |
Ascensione retta | 05h 03m 05,746s[1] |
Declinazione | +21° 35′ 23,860″[1] |
Lat. galattica | 180,772°[1] |
Long. galattica | -12,065°[1] |
Dati fisici | |
Raggio medio | 2,6[3] R⊙ |
Massa | |
Temperatura superficiale | |
Luminosità | |
Indice di colore (B-V) | U-B: +0,15, B-V: +0,16[5] |
Metallicità | [Fe/H]: +0,15[6] |
Età stimata | 717 milione di anni[7] |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 4,615[1][8] |
Magnitudine ass. | 1,00[6] |
Parallasse | 18,3851 ± 0,1772 mas[9] |
Moto proprio | AR: 67,391 ± 0,216 mas/anno Dec: -40,958 ± 0,151 mas/anno[9] |
Velocità radiale | 41,64 ± 0,22 km/s[1] |
Nomenclature alternative | |
Iota Tauri (ι Tau, ι Tauri) è un sistema stellare binario situato nella costellazione del Toro. La sua distanza dal sistema solare è stimata sui 177 anni luce.
Entrambe le componenti del sistema sarebbero stelle bianche di sequenza principale e appartengono all'ammasso aperto delle Iadi.[8]
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]Iota Tauri è situata nell'emisfero boreale celeste; grazie alla sua posizione non fortemente boreale, può essere osservata dalla gran parte delle regioni della Terra, sebbene gli osservatori dell'emisfero nord siano più avvantaggiati. Nei pressi del circolo polare artico appare circumpolare, mentre resta sempre invisibile solo in prossimità dell'Antartide. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra fine ottobre e aprile; da entrambi gli emisferi il periodo di visibilità rimane indicativamente lo stesso, grazie alla posizione della stella non lontana dall'equatore celeste.
Con una magnitudine pari a 4,6,[1] può essere scorta solo con un cielo sufficientemente libero dagli effetti dell'inquinamento luminoso. Si tratta di una stella doppia, le cui componenti sono separate da 0,1 arcsec[10] e non sono risolvibili se non utilizzando strumentazione osservativa professionale.
La stella ha un moto proprio relativamente elevato, pari in modulo a 78,86 mas/anno,[1] coerente con quello degli altri membri dell'ammasso aperto delle Iadi.
Sistema stellare
[modifica | modifica wikitesto]Iota Tauri è un sistema multiplo costituito da almeno due componenti, non ben caratterizzato. Il Washington Double Star Catalog riporta che le due componenti avrebbero la stessa magnitudine e sarebbero separate da 0,1 arcsec.[10] Uno studio successivo riporta una separazione di 0,4 arcsec.[8]
Caratteristiche fisiche
[modifica | modifica wikitesto]Entrambe le componenti del sistema sarebbero stelle bianche di sequenza principale, classificate come A7V.[8]
In letteratura, per la componente principale viene indicata una magnitudine assoluta di +1,00,[6] una massa pari a 2,22 M⊙,[4] dimensioni pari a 2,6 volte quelle solari[3] e una luminosità pari a 36 luminosità solari.[4] La temperatura della fotosfera della stella è stimata in 8054 K,[4] mentre la sua metallicità [Fe/H] è di +0,15,[6] ovvero pari al 141% di quella solare. L'età del sistema è stimata sui 717 milione di anni.[7]
Con una parallasse determinata mediante Gaia in 18,3851 ± 0,1772 mas,[9] la distanza dal sistema solare può essere calcolata in 54,39 parsec (177,4 al). Avendo una velocità radiale positiva, le due stelle si stanno ulteriormente allontanando dal sistema solare.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j Iota Tauri nella banca dati astronomica SIMBAD.
- ^ Calcolato dal valore della parallasse indicato nella tabella.
- ^ a b C. Allende Prieto e D. L. Lambert, 1999.
- ^ a b c d e f J. Zorec e F. Royer, 2012.
- ^ (EN) A. Mallama, Sloan Magnitudes for the Brightest Stars, in The Journal of the American Association of Variable Star Observers, vol. 42, n. 2, 2014, p. 443, Bibcode:2014JAVSO..42..443M.
- ^ a b c d E. Anderson e C. Francis, 2012.
- ^ a b T. J. David e L. A. Hillenbrand, 2015.
- ^ a b c d P. P. Eggleton e A. A. Tokovinin, 2008. Accessibile tramite VizieR: HR 1620.
- ^ a b c A. Vallenari et al., 2023.
- ^ a b B. D. Mason et al., The Washington Double Star Catalog, 2001. Accessibile tramite VizieR WDS 05031+2135.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) C. Allende Prieto e D. L. Lambert, Fundamental parameters of nearby stars from the comparison with evolutionary calculations: masses, radii and effective temperatures, in Astronomy and Astrophysics, vol. 352, 1999, pp. 555–562, Bibcode:1999A&A...352..555A, DOI:10.48550/arXiv.astro-ph/9911002.
- (EN) E. Anderson e C. Francis, XHIP: An extended hipparcos compilation, in Astron. Lett., vol. 38, 2012, pp. 331–346, DOI:10.1134/S1063773712050015.
- (EN) Trevor J. David e Lynne A. Hillenbrand, The Ages of Early-type Stars: Strömgren Photometric Methods Calibrated, Validated, Tested, and Applied to Hosts and Prospective Hosts of Directly Imaged Exoplanets, in The Astrophysical Journal, vol. 804, n. 146, 2015, pp. 1-38, Bibcode:2015ApJ...804..146D, DOI:10.1088/0004-637X/804/2/146.
- (EN) P. P. Eggleton e A. A. Tokovinin, A catalogue of multiplicity among bright stellar systems, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 389, n. 2, 2008, pp. 869-879, Bibcode:2008MNRAS.389..869E, DOI:10.1111/j.1365-2966.2008.13596.x.
- (EN) Brian D. Mason et al., The 2001 US Naval Observatory Double Star CD-ROM. I. The Washington Double Star Catalog, in The Astronomical Journal, vol. 122, n. 6, 2001, pp. 3466-3471, Bibcode:2001AJ....122.3466M, DOI:10.1086/323920.
- (EN) A. Vallenari et al., Gaia Data Release 3. Summary of the content and survey properties, in Astronomy & Astrophysics, vol. 674, A1, 2023, pp. 1-22, DOI:10.1051/0004-6361/202243940.
- (EN) J. Zorec e F. Royer, Rotational velocities of A-type stars. IV. Evolution of rotational velocities, in Astronomy and Astrophysics, vol. 537, A120, 2012, pp. 1-22, Bibcode:2012A&A...537A.120Z, DOI:10.1051/0004-6361/201117691.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) iot Tau -- Double or Multiple Star, in SIMBAD. URL consultato il 12 dicembre 2024.