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Hygrophorus erubescens

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Hygrophorus erubescens
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoFungi
DivisioneBasidiomycota
ClasseAgaricomycetes
OrdineAgaricales
FamigliaHygrophoraceae
GenereHygrophorus
SpecieH. erubescens
Nomenclatura binomiale
Hygrophorus erubescens
(Fr.) Fr., 1838
Sinonimi

Agaricus erubescens Fr., 1821

Hygrophorus erubescens
Caratteristiche morfologiche
Cappello
convesso
Lamelle
subdecorrenti
Sporata
bianca
Velo
nudo
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
non commestibile

Hygrophorus erubescens (Fr.) Fr., 1838 è un fungo basidiomicete del genere Hygrophorus, a sua volta appartenente alla famiglia delle Hygrophoraceae.

Il carpoforo è di discrete dimensioni, con un cappello di 4-8 cm di diametro, dal rosa chiaro al biancastro, più scuro verso il centro;[1] può essere punteggiato da segni rosa più scuri o rossi e ammaccature gialle.[2] Convesso e appiattito con l'età, il cappello presenta spesso una sporgenza e un margine involuto negli esemplari giovani. La sua superficie è viscida o appiccicosa. Le lamelle, bianche, sono da adnate a fortemente decorrenti e diventano di color rosa pallido con l'invecchiamento del fungo. Il gambo è alto 5-8 cm e largo 0,8-1,5 cm. La sporata è bianca e le spore, di forma ovale, misurano 6,5-11 per 4,5-6,5 micrometri.[2] H. erubescens ha un odore tenue ma gradevole,[3] mentre il suo sapore è quasi nullo.[1]

Distribuzione e habitat

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Hygrophorus erubescens cresce da agosto a ottobre nei boschi di conifere, in particolare di abete rosso, prevalentemente su terreni calcarei,[2] singolarmente o in gruppi anche numerosi; in America settentrionale, il fungo è stato segnalato nelle Montagne Rocciose, sulla costa pacifica e dal Tennessee fino alla Regione dei Grandi Laghi, con ritrovamenti anche nel Canada meridionale.[1] Nel 2006 il fungo è stato classificato come estinto sul territorio nazionale nell'elenco dei funghi minacciati della British Mycological Society,[4] poiché non viene rinvenuto in Gran Bretagna dal 1878. È invece presente in tutta la Scandinavia[2] ed è stato doocumentato ad alta quota nelle regioni a clima alpino-subartico della Russia,[5] nonché in alcune aree montuose dell'Europa centrale.[2] La specie è stata inoltre documentata nelle regioni turche del Mar Nero orientale e medio.[6] In Giappone è più comune nei boschi di conifere ed è stato segnalato sulle isole di Hokkaidō e di Honshū.[7]

Commestibilità

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La specie, pur non essendo classificata come velenosa, è considerata non commestibile.[8]

  1. ^ a b c (EN) K.H. McKnight et al., A Field Guide to Mushrooms: North America, Houghton Mifflin Harcourt, 1998, p. 206, ISBN 978-039591090-0.
  2. ^ a b c d e (EN) C. Bas, Flora Agaricina Neerlandica, vol. 2, CRC Press, 1990, p. 121, ISBN 978-90-6191-971-1.
  3. ^ (EN) Steve Trudell, Joe Ammirati, Mushrooms of the Pacific Northwest, collana Timber Press Field Guides, Portland, Timber Press, 2009, p. 68, ISBN 978-0-88192-935-5.
  4. ^ (EN) S. Evans et al., Red List for Threatened British Fungi, su British Mycological Society, 2006. URL consultato il 19 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2016).
  5. ^ (EN) A.E. Kovalenko, The arctic-subarctic and alpine-subalpine component in the Hygrophoraceae of Russia, in Kew Bulletin, vol. 54, n. 3, 1999, pp. 695-704, DOI:10.2307/4110865.
  6. ^ (EN) E. Sesli, Preliminary checklist of macromycetes of the East and Middle Black Sea Regions of Turkey, in Mycotaxon, n. 99, 2007, pp. 71-74.
  7. ^ (EN) S. Imai, Studies on the Agaricaceae of Hokkaido. 1, in Journal of the Faculty of Agriculture of the Hokkaido Imperial University, vol. 43, n. 102, 1938.
  8. ^ (EN) Roger Phillips, Mushrooms and Other Fungi of North America, Buffalo, Firefly Books, 2010, p. 86, ISBN 978-1-55407-651-2.

Voci correlate

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