Francesco Piccolomini (filosofo)
Francesco Piccolomini (Siena, 25 gennaio 1523 – Siena, 22 aprile 1607) è stato un filosofo italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato nel 1523 dai senesi Niccolò, dottore in diritto civile e canonico, ed Emilia Saracini, si laureò a Siena in arti e medicina il 12 luglio 1546, sviluppando un crescente interesse per la filosofia.[1] Intraprese la carriera accademica insegnando per tre anni all'università di Siena, poi a Macerata, e all'ateneo di Perugia dal 1550 al 1560.[1] Trasferitosi a Padova, gli venne assegnata la prima cattedra straordinaria di filosofia naturale, poi ordinaria nel 1565.[1] All'università di Padova entrò in concorrenza con il collega Federico Pendasio, e i due si resero partecipi di un'aspra disputa filosofica – circa l'interpretazione del terzo libro del De anima di Aristotele – che terminò solamente nel 1571 con il trasferimento di Pendasio a Bologna.[1]
Fu professore stimato e richiesto dagli studenti, che affollavano le sue lezioni: ebbe con essi sempre ottimi rapporti, spesso aiutandoli nella stesura di scritti filosofici o scrivendo di proprio pugno testi da pubblicare a loro nome (è il caso dei Peripateticarum de anima disputationum libri septem di Pietro Duodo del 1575 e degli Academicarum contemplationum libri decem di Stefano Tiepolo del 1576).[2] Torquato Tasso, che fu suo studente, ricorda le appassionate lezioni nel dialogo Il Costante overo de la clemenza del 1589.[1][3] Lo stipendio di Piccolomini raggiunse nel 1589 i 1 400 fiorini annui, cifra di gran lunga superiore ai propri colleghi.[1]
Abbandonata la professione universitaria nel 1598, rientrò a Siena e si dedicò completamente alla stesura di testi filosofici, concentrando i propri sforzi nella formulazione di una teoria sincretica tra aristotelismo e platonismo, atta a tentare una conciliazione tra Aristotele e Platone in ambito etico-politico.[1]
Sposato dal 1572 con la nobildonna senese Fulvia Placidi, ebbe quattro figli: Niccolò, Alessandro, Caterina e Aurelia.[1] Il 26 gennaio del 1605 ricevette un premio dall'Accademia dei Filomati, di cui era membro con il nome di Unico.[1] Morì nel 1607 all'età di 84 anni, e fu sepolto nella chiesa di San Francesco.[1]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Universa philosophia de moribus, Venezia, tip. Francesco De Franceschi (1583)
- Comes politicus, pro recta ordinis ratione propugnator, Venezia, tip. Francesco De Franceschi (1594)
- Libri ad scientiam de natura attinentes, Venezia, tip. Francesco De Franceschi (1596)
- Librorum Aristotelis de ortu et interitu lucidissima expositio, Venezia, tip. Francesco De Franceschi (1602)
- In tres libros de anima lucidissima expositio, Venezia, tip. Francesco De Franceschi (1602)
- Instituzione del principe (1602)[4]
- Compendio della scienza civile (1603)[5]
- Octavi libri naturalium auscultationum perspicua interpretatio, Venezia, tip. Francesco De Franceschi (1606)
- In libros de coelo lucidissima expositio, Venezia, tip. Francesco De Franceschi (1607) – postuma
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j Laura Carotti, «PICCOLOMINI, Francesco» in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 13, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1971.
- ^ Eugenio Garin, Storia della filosofia italiana, Torino, Einaudi, 1966, pp. 656–661.
- ^ Antonio Malmignati, Il Tasso a Padova, Padova, 1889, pp. 84–88
- ^ Redatto in forma manoscritta nel 1602 (Firenze, Biblioteca Riccardiana, cod. 2589, cc. n.n.), è stato stampato a Roma dai tipi di Sante Pieralisi nel 1858.
- ^ Redatto in forma manoscritta nel 1603 (Firenze, Biblioteca nazionale centrale, Conv. Soppr. (S. Maria degli Angeli), cod. E.5.867, cc. n.n.), è stato stampato a Roma dai tipi di Sante Pieralisi nel 1858.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Piccolòmini, Francesco di Niccolò, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Guido Calogero, PICCOLOMINI, Francesco di Niccolò, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- Piccolomini, Francesco di Niccolò, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- Piccolòmini, Francésco, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Francesco Piccolomini, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
- Laura Carotti, PICCOLOMINI, Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 83, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015.
- Opere di Francesco Piccolomini, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Francesco Piccolomini, su Open Library, Internet Archive.
- Ferdinando Cavalli, La scienza politica in Italia, vol. II, Venezia, 1873, pp. 40–48.
- Eugenio Garin, Storia della filosofia italiana, Torino, Einaudi, 1966, pp. 656–661.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88396 · ISNI (EN) 0000 0000 7100 3541 · SBN BVEV025428 · BAV 495/201352 · CERL cnp01880830 · LCCN (EN) n86815822 · GND (DE) 124457924 · BNE (ES) XX1744277 (data) · BNF (FR) cb12364335n (data) · J9U (EN, HE) 987007272772305171 |
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