Francesco Pazienza
Francesco Pazienza (Monteparano, 17 marzo 1946) è un ex agente segreto italiano, noto per essere stato coinvolto in varie indagini sugli episodi di terrorismo e stragismo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Laureatosi in medicina e chirurgia presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", ha cominciato la propria attività come faccendiere, lavorando in Francia come consulente finanziario durante gli anni 1970.[1]. Nel 1979 è diventato consulente del Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare italiano, il SISMI, sotto Giuseppe Santovito, ma ha lasciato il SISMI nel 1981 dopo il coinvolgimento nella strage di Bologna e lo scoppio dello scandalo della P2.
Pazienza si era rifugiato negli Stati Uniti d'America, dove fu raggiunto da una prima richiesta di estradizione dell'Italia al governo statunitense nel 1984, ma non fu arrestato dalle autorità americane fino al 4 marzo 1985. La procedura di estradizione proseguì ed un giudice gli ordinò di farsi sottoporre a processo in Italia.[2] Un ricorso in appello di Pazienza non cambiò le cose, e perciò venne consegnato al governo Italiano nel giugno del 1986,[3] dove al tempo delle sentenza di primo grado risultava anagraficamente residente alla Spezia.[4]
Dopo essere stato condannato a 13 anni complessivi di carcere, dall'aprile del 2007 si trova in libertà vigilata nel comune di Lerici;[5] gli ultimi diciotto mesi di condanna li ha trascorsi in affidamento ai servizi sociali, facendo il volontario della pubblica assistenza di Lerici. Successivamente ha continuato ad operare nel volontariato. È uno dei promotori dell'elisoccorso in acqua e ha partecipato ai soccorsi per il terremoto dell'Aquila del 2009.[6]
Le vicende giudiziarie
[modifica | modifica wikitesto]L'appartenenza alla P2
[modifica | modifica wikitesto]Interrogato dal procuratore Achille Gallucci nell'ambito delle indagini sulla P2, Francesco Pazienza ammise di essere stato affiliato "all'orecchio del Gran Maestro"[7] della comunione massonica del Grande Oriente d'Italia, ma non iscritto a nessuna loggia e tanto meno alla P2.[8] L'11 febbraio 1982, di fronte alla Commissione parlamentare sulla Loggia P2 confermò di non essere stato mai iscritto e di non aver mai avuto contatti, diretti o indiretti, con i capi carismatici della P2. Precisò di essere entrato in massoneria nel 1980 "all'orecchio del Gran Maestro" e poi di esser passato alla loggia "Giustizia e libertà".[9]
Nella nota del SISDE trasmessa alla Commissione parlamentare il 18 ottobre 1982[10] Pazienza viene indicato come "iscritto alla loggia coperta Giustizia e libertà" ma non del Grande Oriente d'Italia, bensì della comunione massonica di Piazza del Gesù. Per quanto riguarda il Grande Oriente, Pazienza risultava al SISDE iniziato il 7 maggio 1980, senza essere inserito in alcuna loggia e che il 17 luglio 1980 fosse stato elevato contemporaneamente al secondo e terzo grado (maestro). Fu posto "in sonno" (cioè sospeso) dalla massoneria il 4 marzo 1982.[11]
Secondo quanto riportato da un rapporto della DIGOS sulle logge massoniche bolognesi,[12] risalente alla fine degli anni '80, Pazienza è uno degli affiliati alla loggia massonica Propaganda Due, pur senza apparire nella lista rinvenuta a Villa Wanda di Castiglion Fibocchi. Libro, la versione di Pazienza.
Il rapporto con Ali Ağca
[modifica | modifica wikitesto]Dopo l'attentato a Giovanni Paolo II nel 1981 da parte di Mehmet Ali Ağca, questi dichiarò di essere stato visitato da Pazienza nella sua cella ad Ascoli Piceno (ciò fu dichiarato però solo dopo che il giudice convocò Pazienza in aula[13][14]). Questa visita di Pazienza ad Ağca fu rivelata anche dal pentito camorrista Giovanni Pandico. Dalla sua prigione a New York, Pazienza negò di aver mai fatto visita ad Ağca.[15][16]
Pazienza fu interrogato su questi fatti a New York dal giudice istruttore italiano Ilario Martella, che seguiva le indagini sull'attentato al papa.[17] Poco tempo dopo, Martella ritirò le accuse secondo le quali Ağca sarebbe stato "addestrato" da presunti elementi dell'intelligence militare italiana.[18][19]
Il ruolo nel rapimento di Ciro Cirillo
[modifica | modifica wikitesto]Pazienza fu coinvolto personalmente nei negoziati per il rilascio dell'assessore democristiano ai lavori pubblici della regione Campania (ed ex presidente della stessa) Ciro Cirillo, sequestrato il 27 aprile 1981 dalle Brigate Rosse. Egli portò avanti le trattative con Vincenzo Casillo, principale luogotenente del boss camorrista Raffaele Cutolo.[20]
I rapporti col Banco Ambrosiano
[modifica | modifica wikitesto]Durante la sua latitanza, Pazienza fu interrogato negli Stati Uniti da alcuni funzionari doganali circa la scomparsa di fondi dal Banco Ambrosiano. Pazienza infatti aveva avviato rapporti con Roberto Calvi, presidente del Banco Ambrosiano, che in quel momento versava in difficoltà giudiziarie ed economiche ed aveva bisogno delle sue conoscenze in campo politico, massonico ed all'interno del Vaticano per salvare la banca dal fallimento[21]. Per questa sua "mediazione", Pazienza incassò parte del finanziamento da 7,5 miliardi di lire concesso senza garanzie dal Banco Ambrosiano alle società del faccendiere Flavio Carboni, pure lui impegnato nei tentativi di salvataggio del Banco[22].
Nel 1992 venne condannato a 14 anni di carcere per il crack dell'Ambrosiano e per associazione a delinquere[23].
Il "Super-SISMI"
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1984 Pazienza confessò al PM Domenico Sica l'esistenza di un "Super-SISMI", ossia una struttura deviata all'interno del SISMI stesso che faceva capo al direttore del Servizio, il generale Giuseppe Santovito, e che aveva come principali componenti, oltre a se stesso, il generale Pietro Musumeci e il suo stretto collaboratore, il colonnello Giuseppe Belmonte[24]. Secondo le indagini del PM Sica, il "Super-SISMI" risultò coinvolto nei depistaggi delle indagini sulla strage di Bologna, nelle trattative segrete con la Nuova Camorra Organizzata durante il sequestro Cirillo e nell'operazione "Billy-gate", ossia la diffusione di notizie compromettenti circa rapporti con la Libia di Billy Carter per impedire la rielezione del fratello Jimmy alla Casa Bianca a favore del candidato repubblicano Ronald Reagan durante le elezioni presidenziali del 1980[25][26]. Si scoprì anche che Pazienza utilizzava aerei del SISMI per viaggi personali in Italia e all'estero accompagnato dal pregiudicato latitante Domenico Balducci (ucciso nel 1981, legato alla Banda della Magliana e al boss siciliano Pippo Calò)[26][27][28].
Il 29 luglio 1985 Pietro Musumeci è stato condannato a 9 anni di carcere per associazione a delinquere, Francesco Pazienza a 8 anni e 6 mesi per lo stesso reato (l'accusa di violazione del segreto di Stato fu coperta da amnistia), e Giuseppe Belmonte fu condannato a 7 anni e 8 mesi per associazione a delinquere, peculato e interesse privato in atti di ufficio: assolti con formula piena il colonnello Secondo D'Eliseo, il capitano Valentino Artinghelli e Adriana Avico, collaboratrice di Pazienza[29][4].
In appello, il 14 marzo 1986, le condanne scesero a 3 anni e 11 mesi per Musumeci, a 3 anni e 2 mesi per Pazienza, e a 3 anni per Belmonte. Per tutti gli imputati cadde l'accusa di associazione per delinquere. Per i giudici della Corte d'appello di Roma non esisteva il "Super-SISMI", ma una serie di attività censurabili e realizzate con fini di lucro, che non rientravano in alcuna organizzazione segreta parallela ai servizi segreti militari[30].
Depistaggio per la strage di Bologna
[modifica | modifica wikitesto]Pazienza fu condannato nel 1988 per aver tentato di depistare le indagini sulla strage di Bologna, sistemando lo stesso tipo di esplosivo in un treno Milano - Taranto nel 1981.[31] Nel 1990, la sua condanna fu ribaltata in appello,[32] ma un nuovo processo terminò con una condanna definitiva nel 1995.[33]
Ha sempre dichiarato di essere innocente e nel maggio del 2018 chiede di poter esser convocato al processo all'ex NAR Gilberto Cavallini per depositare dati e documentazioni di possibile interesse ma a giugno la corte d'assise decide di respingere la richiesta. In un'intervista al Fatto Quotidiano dice di essere stato incastrato per vendetta dal giudice Domenico Sica.[34] In un'altra intervista a Fanpage di agosto dello stesso anno scarica poi la colpa del depistaggio sugli ex colleghi dei servizi Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, condannati a 8 e 7 anni, e rivela presunti intrecci tra Cesare Romiti (amministratore delegato della FIAT) e la Libia di Muʿammar Gheddafi (azionista della casa automobilistica) collegando la strage di Bologna con quella di Ustica e l'incidente aereo di Castelsilano.[35]
Nei media
[modifica | modifica wikitesto]Nel film del 2002 I banchieri di Dio - Il caso Calvi di Giuseppe Ferrara la parte di Pazienza fu interpretata dall'attore Alessandro Gassman.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L'ex faccendiere Pazienza
- ^ Former Italian Spy Loses First Round in Extradition Case, Wall Street Journal, 12 settembre 1985, 1.
- ^ Pazienza Extradited, Financial Times, 20 giugno 1986, 1.
- ^ a b Sentenza n. 45 del 29 Luglio 1985 della 5ª Corte D'Assise di Roma, poi riformata in appello, su stragi.it. URL consultato il 13 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2020).«Pazienza Francesco, nato a Monteparano (Taranto) il 17.3.1946 e residente a La Spezia [19121], via Don Minzoni n. 88»
- ^ Faccenderie Pazienza Volontario Pubblica Assistenza Lerici, ANSA, 17 aprile 2007.
- ^ Francesco Pazienza: «Ho salvato vite umane e non ho più smesso», su iltempo.it. URL consultato il 5 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2014).
- ^ L'iniziazione "all'orecchio" è un'adesione nota soltanto Gran Maestro della comunione massonica, per motivi di riservatezza dell'affiliato
- ^ Dall'interrogatorio reso il 28.12.1981 al procuratore Gallucci - documento 563, pag. 42
- ^ Commissione parlamentare sulla Loggia P2. Relazione di minoranza dell'on.le Massimo Teodori. Liberamente tratto dall'audizione di Michele Pazienza l'11 febbraio 1982
- ^ Commissione parlamentare, cit., Documento 330
- ^ Relazione di minoranza, cit., p. 283
- ^ BOLOGNA, RAPPORTO DIGOS SULLE LOGGE MASSONICHE - Repubblica.it > Ricerca
- ^ Alexander Cockburn, The Gospel According to Ali Agca, The Nation, Jul 6 / 13 1985.
- ^ Former Spy Says He Warned the Vatican Of Assassination Try --- Name of Pazienza Crops Up At Trial of the Bulgarians In Attempt to Kill Pope, Wall Street Journal, 8 agosto 1985, 1.
- ^ Three deny Agca was coached about 'Bulgarian connection', UPI, 12 dicembre 1985.
- ^ Rome Inquiry: Was Agca Coached?, The New York Times, 8 ottobre 1985, A3.
- ^ Italian Is in New York, Investigating Papal Plot, The New York Times, 11 dicembre 1985, A7.
- ^ Italian Judge Said to Drop Probe of Agca Being Coached, The Washington Post, 18 dicembre 1985, A31.
- ^ The Bulgarian Connection Still Holds, Wall Street Journal, 12 febbraio 1986, 1.
- ^ Francesco Pazienza, 'Il Disubbidiente', Longanesi, Milano 1999, pp. 177-184
- ^ PAZIENZA, IN CENTO ORE LE SUE VERITA' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 7 dicembre 2022.
- ^ DAL CRACK AMBROSIANO AL 'SUPERSISMI' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 7 dicembre 2022.
- ^ Banco Ambrosiano, tutti condannati (PDF), su archivio.unita.news, L'Unità, 17 aprile 1992.
- ^ DUE ALTI UFFICIALI DEL SISMI CONTRO MUSUMECI E BELMONTE - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 7 dicembre 2022.
- ^ ORGANIZZARONO IL BILLYGATE - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 7 dicembre 2022.
- ^ a b SI RIAPRE IL DOSSIER 2 AGOSTO - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 7 dicembre 2022.
- ^ QUANTI MISTERIOSI VIAGGI CON GLI AEREI TARGATI '007' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 7 dicembre 2022.
- ^ ARRIVANO A ROMA I GIUDICI BOLOGNESI - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato l'8 dicembre 2022.
- ^ IL SUPERSISMI E' VERAMENTE ESISTITO - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 7 dicembre 2022.
- ^ 'IL SUPERSISMI E' SOLTANTO UN' INVENZIONE DI PAZIENZA' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 7 dicembre 2022.
- ^ Italy`s No. 1 Fugitive Arrested by Customs Agents, Associated Press, 4 marzo 1985.
- ^ Appeals Court Throws Out Bologna Bombing Convictions, Associated Press, 29 luglio 1990.
- ^ Italy remembers 1980 Bologna train station massacre, ANSA, 2 agosto 2007.
- ^ Strage Bologna: Pazienza, 'fu Gheddafi'
- ^ Strage di Bologna, l'ex agente dei servizi segreti Francesco Pazienza: "Fiat dietro il depistaggio"
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Milena Gabanelli, " Io, Gelli e la strage di Bologna". Ecco le verità della super-spia, su repubblica.it, 30 gennaio 2009. URL consultato il 26 luglio 2012.
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