Esercito Nazionale Siriano
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L'Esercito Nazionale Siriano (in inglese Syrian National Army, acronimo SNA), precedentemente Esercito Siriano Libero e noto anche come Esercito siriano libero sostenuto dalla Turchia, è una coalizione di gruppi armati di opposizione siriana nella guerra civile siriana.[1][2][3]
Composto da varie fazioni ribelli emerse all'inizio della guerra nel luglio 2011, è stato ufficialmente istituito nel 2017 sotto la direzione della Turchia, che fornisce finanziamenti, addestramento e supporto militare.[4]
Il SNA ha le sue radici nell'Esercito siriano libero, un insieme eterogeneo di gruppi armati di opposizione fondato il 29 luglio 2011 da ufficiali militari siriani disertori. Dopo che la Turchia ha formalmente condannato il regime di Bashar al-Assad nel novembre 2011, ha fornito armi, addestramento e rifugio all'esercito siriano libero.[5] Inizialmente il principale oppositore del governo siriano[6], esso è stato gradualmente indebolito da lotte intestine, mancanza di finanziamenti e gruppi ribelli rivali.[7] Nell'agosto 2016, la Turchia ha iniziato a riunire una nuova coalizione di gruppi ribelli siriani, che includeva molti ex combattenti dell'esercito siriano libero, nel tentativo di creare una forza di opposizione più coesa ed efficace;[4] in seguito all'operazione Scudo dell'Eufrate, il governo turco si è coordinato con il governo provvisorio siriano per formare un "esercito nazionale" per garantire i guadagni territoriali turchi.[8]
Gli obiettivi ufficiali dello SNA sono di creare una "zona sicura" nel nord della Siria, consolidarsi con altre fazioni ribelli e combattere sia le forze governative di Assad che gli islamisti di Hay'at Tahrir al-Sham.[9][10] La sua presenza si è estesa al vicino governatorato di Idlib durante l'offensiva nordoccidentale del governo siriano del 2019, dopo di che ha incorporato altre forze di opposizione islamiste il 4 ottobre 2019 tra cui molti membri di Ahrar al-Sham e di Harakat Nour al-Din al-Zenki.[4]
Strettamente allineato con il governo turco[11], il SNA è stato descritto come un esercito ausiliario delle Forze Armate Turche[12] e come "mercenari" dai suoi critici.[13][14] Al di fuori della Siria, i combattenti dello SNA sono stati schierati dalla Turchia come forza per procura in conflitti dalla Libia al Caucaso meridionale.[15][16][17][18] Il SNA è composto principalmente da arabi e turcomanni siriani.[19]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Syria war: Turkish-led forces oust Kurdish fighters from heart of Afrin, 18 marzo 2018. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ (EN) Kareem Khadder,Jennifer Deaton,Sharif Paget, Kurdish politician and 10 others killed by ‘Turkish-backed militia’ in Syria, SDF claims, su CNN, 13 ottobre 2019. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ (EN) Profit, necessity spur trade across conflict lines in north Aleppo - Al-Monitor: The Middle Eastʼs leading independent news source since 2012, su www.al-monitor.com. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ a b c Turkey’s Gradual Efforts to Professionalize Syrian Allies, su carnegieendowment.org.
- ^ Turkey tells Syria's Assad: Step down!, su reuters.com.
- ^ Turkey Is Adding to Pressure on Damascus, su wsj.com.
- ^ (EN) Erin Banco, ‘No Such Thing As The Free Syrian Army’, su International Business Times, 14 marzo 2015. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ (EN) Staff Reporter, Turkey-backed opposition to form new army in northern Syria, su Turkey-backed opposition to form new army in northern Syria. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ (EN) Fatıma Taşkömür, What is the new Syrian National Army?, su What is the new Syrian National Army?. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ US-backed Syrian rebels will lose the race, in Emerald Expert Briefings, 11 settembre 2017, DOI:10.1108/oxan-es224361. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ (EN) The Syrian National Army and the Future of Turkey’s Frontier Land Force, su jamestown.org. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ (EN) communication, The Auxiliary Forces Formed to Boost Turkey’s Military Presence in Idlib, su Syrians for Truth and Justice, 20 aprile 2021. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ (EN) Syrian mercenaries sustain Turkey's foreign policy – DW – 09/30/2020, su dw.com. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ Russia says Turkey helps 'jihadis, mercenaries' to penetrate Syria | Reuters, su web.archive.org, 9 ottobre 2020. URL consultato il 7 dicembre 2024 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2020).
- ^ Key characteristics of Turkish use of Syrian armed proxies | Strategies of Turkish proxy warfare in northern Syria, su www.clingendael.org. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ Geraint Alun Hughes, 4 maggio 2014, DOI:10.1080/09592318.2014.913542, https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/09592318.2014.913542. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ (EN) Bethan McKernan e Hussein Akoush, Exclusive: 2,000 Syrian fighters deployed to Libya to support government, in The Guardian, 15 gennaio 2020. URL consultato il 7 dicembre 2024.
- ^ Reports: Turkey sent Syrian fighters to Azerbaijan, su syriahr.com.
- ^ FSA commander says 25,000 Syrian rebels back Turkish force in Syria, su reuters.com.