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Diocesi di Valence

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Diocesi di Valence
Dioecesis Valentinensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Lione
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoFrançois Durand
Presbiteri127, di cui 68 secolari e 59 regolari
2.346 battezzati per presbitero
Religiosi125 uomini, 119 donne
Diaconi37 permanenti
 
Abitanti516.762
Battezzati298.000 (57,7% del totale)
StatoFrancia
Superficie6.530 km²
Parrocchie22
 
ErezioneIV secolo
Ritoromano
CattedraleSant'Apollinare
Santi patroniSant'Apollinare
IndirizzoMaison Diocesaine du Bon Pasteur, 11 rue du Clos-Gaillard, B.P. 825, 26008 Valence CEDEX, France
Sito webvalence.cef.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
L'ex cattedrale Nostra Signora di Die
L'ex cattedrale Nostra Signora Assunta di Saint-Paul-Trois-Châteaux

La diocesi di Valence (in latino Dioecesis Valentinensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Lione. Nel 2022 contava 298.000 battezzati su 516.762 abitanti. È retta dal vescovo François Durand.

Dal 1911 ai vescovi di Valence è concesso di portare il titolo di "vescovi di Die e di Saint-Paul-Trois-Châteaux" (Diensis et Tricastrinensis).

La diocesi comprende il dipartimento francese della Drôme.

Sede vescovile è la città di Valence, dove si trova la cattedrale di Sant'Apollinare. A Die si trova l'antica cattedrale di Nostra Signora, mentre a Saint-Paul-Trois-Châteaux si trova l'antica cattedrale di Nostra Signora Assunta e San Paolo.

Il territorio è suddiviso in 22 parrocchie.

La diocesi di Valence fu eretta nel IV secolo. Originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Lione, nel 450 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Vienne. Un'antica tradizione, attestata già nella prima metà del VI secolo, attribuisce l'evangelizzazione di Valence a tre missionari inviati da Lione nel II secolo, il sacerdote Felice e i diaconi Achille e Fortunato, tutti e tre martiri.[1]

Il più antico vescovo attestato dalla storia è sant'Emiliano; secondo la biografia di san Marcellino di Embrun, Emiliano, con il vescovo Eusebio di Vercelli, consacrò Marcellino; lo stesso Emiliano è menzionato in un concilio di Valence del 374. Tra i vescovi più importanti dell'antichità si ricorda in particolare sant'Apollinare, fratello di Avito di Vienne, difensore della fede cattolica contro l'arianesimo dominante e uno degli artefici del concilio di Epaon del 517, che riorganizzò la Chiesa nel regno di Borgogna.

Nel medioevo, la diocesi vide fiorire un buon numero di monasteri, dei quali l'unico ancora oggi esistente è quello di Aiguebelle, fondato nel 1137.

Importante fu anche il Concilio di Valence dell'855, in cui furono presi numerosi provvedimenti di disciplina ecclesiastica.

All'epoca del vescovo Gontard (fine XI secolo) fu costruita la cattedrale, che venne consacrata il 5 agosto 1095 da papa Urbano II, che si stava recando a Clermont, dove nel concilio celebrato in quella città, avrebbe indetto la prima crociata. Distrutta dagli Ugonotti nel XVI secolo, sarà ricostruita com'era a partire dal 1604.

Nel 1275 papa Gregorio X decise l'unione aeque principaliter di Valence con la diocesi di Die, che assunse il nome di diocesi di Valence e Die. L'unione fu sciolta nel concistoro segreto del 7 luglio 1692.

La diocesi fu coinvolta nella riforma protestante, che ebbe modo di affermarsi grazie all'editto di Nantes. La controriforma cattolica si sviluppò con l'introduzione nel territorio di nuovi istituti religiosi e con il rinnovamento del clero locale, grazie anche alla fondazione nel 1639 del seminario e all'istituzione delle cosiddette conférences, corrispondenti a sessioni di aggiornamento ante litteram.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi si ampliò, incorporando buona parte dei territori delle soppresse sedi di Vienne, di Saint-Paul-Trois-Châteaux, di Die e di Vaison, e, in misura minore, piccole porzioni delle diocesi di Sisteron, di Gap e di Orange. Contestualmente la diocesi di Valence divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Lione.

Il 6 ottobre 1822 cambiò ancora provincia ecclesiastica entrando in quella dell'arcidiocesi di Avignone in forza della bolla Paternae charitatis dello stesso papa Pio VII.

Un decreto della Sacra Congregazione Concistoriale del 12 giugno 1911 autorizzò il vescovo di Valence e i suoi successori ad aggiungere al loro titolo quelli delle sedi soppresse di Die e di Saint-Paul-Trois-Châteaux.

L'8 dicembre 2002 è tornata nuovamente a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Lione.[2]

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi di Valence

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  • Sant'Emiliano † (menzionato nel 374)
  • San Massimo † (menzionato nel 419)
  • Cariato † (menzionato nel 442)
  • Sant'Apollinare † (prima del 499 - circa 520 deceduto)[3]
  • Gallo † (menzionato nel 549)
  • Massimo † (menzionato nel 567)[4]
  • Rainoaldo † (prima del 581 - dopo il 585)
  • Elephas ? †
  • Salvio I ? † (menzionato nel 638 circa)[5]
  • Agilulfo o Ailulfo † (menzionato nel 641)
  • Ingildo † (menzionato nel 650)
  • Bobone †[6]
  • Bonito † (menzionato nel 788)
  • Salvio II ? †[7]
  • Luperoso (o Lupicino) † (menzionato nell'804)
  • Valdaldo † (menzionato tra l'801 e l'814)[8]
  • Adone † (prima dell'835 - dopo l'840 ?)
  • Dunctrano †[9]
  • Ratberto † (prima dell'859 - dopo l'879)
  • Isacco † (prima dell'886 - dopo l'899)
  • Imerico o Aimerico †
  • Regemario † (prima del 909 - dopo il 924)
  • Odilberto † (prima del 946/947 - dopo il 949/950)
  • Aimone † (prima del 960 circa - dopo il 980 circa)
  • Guido † (prima del 990 - dopo il 995)
  • Lamberto † (prima di dicembre 997 - dopo il 1011)
  • Guy † (prima del 1016 - dopo il 1025)
  • Ponce † (prima del 1031 - dopo il 1056)
  • Gontard † (prima del 1072 - 1082 nominato arcivescovo di Vienne)[10]
  • Gontard † (1084 - dopo il 1095) (per la seconda volta)
  • Eustache † (prima del 1107 - 1141 espulso)
  • San Giovanni † (1141 - 1146)
  • Bernard † (dopo il 1146 - dopo il 1154)
  • Odon de Crussol (de Chaponay) † (prima del 1156 - dopo il 1185)
  • Lantelme † (1186 - giugno 1188 deceduto)
  • Foulques de Dionay † (1188 - gennaio circa 1200 deceduto)
  • Beato Humbert de Miribel † (1200 - 29 aprile 1220 deceduto)
  • Géraud † (1220 - 10 maggio 1225 nominato patriarca di Gerusalemme)
  • Guglielmo di Savoia † (9 ottobre 1225 - 4 giugno 1239 nominato vescovo di Liegi)
  • Beato Bonifacio di Savoia † (1239 - 17 settembre 1243 nominato arcivescovo di Canterbury)
  • Filippo I di Savoia † (1243 - 1267 dimesso)
  • Bertrand † (1267 - circa 1272 deceduto)
  • Guy de Montlaur † (6 agosto 1272 - 1274 deceduto)[11]

Vescovi di Valence e Die

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Vescovi di Valence

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  • Guillaume Bochart de Champigny † (12 ottobre 1693 - 4 luglio 1705 deceduto)
  • Jean de Catelan † (14 dicembre 1705 - 7 gennaio 1725 deceduto)
  • Alexandre Milon † (20 febbraio 1726 - 18 novembre 1771 deceduto)
  • François-Fiacre de Grave † (30 marzo 1772 - 6 luglio 1788 deceduto)
  • Gabriel-Melchior de Messey † (15 settembre 1788 - 17 marzo 1806 deceduto)[15]
  • François Bécherel † (15 luglio 1802 - 25 giugno 1815 deceduto)
    • Sede vacante (1815-1819)
  • Marie-Joseph-Antoine-Laurent de la Rivoire de La Tourette † (23 agosto 1819 - 3 aprile 1840 deceduto)
  • Pierre Chatrousse † (13 luglio 1840 - 16 maggio 1857 deceduto)
  • Jean-Paul-François-Marie-Félix Lyonnet † (6 agosto 1857 - 27 marzo 1865 nominato arcivescovo di Albi)
  • Nicolas-Edouard-François Gueullette † (27 marzo 1865 - 7 gennaio 1875 dimesso)
  • Charles-Pierre-François Cotton † (15 marzo 1875 - 25 settembre 1905 deceduto)
  • Jean-Victor-Emile Chesnelong † (21 febbraio 1906 - 12 gennaio 1912 nominato arcivescovo di Sens)
  • Emmanuel-Marie-Joseph-Anthelme Martin de Gibergues † (7 febbraio 1912 - 28 dicembre 1919 deceduto)
  • Désiré-Marie-Joseph-Antelne-Martin Paget † (22 aprile 1920 - 11 gennaio 1932 deceduto)
  • Camille Pic † (16 agosto 1932 - 25 novembre 1951 deceduto)
  • Joseph-Martin Urtasun † (10 agosto 1952 - 17 settembre 1955 nominato arcivescovo coadiutore di Avignone)
  • Charles-Marie-Paul Vignancour † (18 dicembre 1957 - 6 marzo 1966 nominato arcivescovo coadiutore di Bourges)
  • Jean-Barthélemy-Marie de Cambourg † (6 marzo 1966 - 1º dicembre 1977 dimesso)
  • Didier-Léon Marchand † (8 settembre 1978 - 11 dicembre 2001 ritirato)
  • Jean-Christophe André Robert Lagleize (11 dicembre 2001 - 27 settembre 2013 nominato vescovo di Metz)
  • Pierre-Yves Michel (4 aprile 2014 - 6 aprile 2023 nominato vescovo di Nancy)
  • François Durand, dal 5 gennaio 2024

La diocesi nel 2022 su una popolazione di 516.762 persone contava 298.000 battezzati, corrispondenti al 57,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 250.842 268.233 93,5 499 409 90 502 175 877 246
1970 300.000 341.945 87,7 408 318 90 735 139 810 250
1980 315.000 367.000 85,8 342 258 84 921 162 585 250
1990 326.000 402.800 80,9 268 188 80 1.216 4 160 465 244
1999 250.000 414.072 60,4 193 143 50 1.295 17 72 180 173
2000 381.000 436.500 87,3 161 138 23 2.366 19 63 207 135
2001 350.000 436.500 80,2 178 133 45 1.966 22 85 207 126
2002 340.000 436.500 77,9 146 122 24 2.328 24 100 214 23
2003 340.000 436.500 77,9 136 112 24 2.500 24 100 214 23
2004 340.000 436.500 77,9 127 103 24 2.677 24 122 243 23
2010 283.081 486.019 58,2 185 93 92 1.530 35 163 206 22
2014 289.500 502.877 57,6 168 85 83 1.723 34 145 164 22
2017 293.763 509.419 57,7 156 79 77 1.883 37 140 146 22
2020 298.330 517.414 57,7 156 87 69 1.912 37 131 138 22
2022 298.000 516.762 57,7 127 68 59 2.346 37 125 119 22
  1. ^ Vetus Martyrologium Romanum, alla data del 23 aprile. Con la riforma del Martirologio Romano, dopo il concilio Vaticano II, questi santi sono stati depennati dalla lista dei martiri.
  2. ^ (FR) Congrégration pour les évêques, Décret sur la nouvelle organisation des provinces ecclésiastiques en France, su eglise.catholique.fr, 8 dicembre 2002. URL consultato il 1º ottobre 2024.
  3. ^ Queste le date documentate da Gallia christiana. Secondo Duchesne, la prima menzione sicura di Apollinare è del 517, quando partecipò al concilio di Epaone; partecipò anche al sinodo di Lione databile fra il 518 ed il 523.
  4. ^ Così Gallia christiana. Secondo Duchesne, l'anno in cui Massimo si fece rappresentare al concilio di Lione non è il 567, ma il 570.
  5. ^ I vescovi Elephas e Salvio I sono citati da Gallia christiana, entrambi tuttavia con il beneficio del dubbio; Duchesne li esclude dalla sua cronotassi.
  6. ^ Deposto dalla sede di Valence, sarebbe stato in seguito nominato vescovo di Autun.
  7. ^ Presente in Gallia christiana, ma con il beneficio del dubbio.
  8. ^ Duchesne esclude dalla sua cronotassi i precedenti vescovi Salvio II e Luperoso, mentre menziona il vescovo Valdaldo, che ricevette una donazione all'epoca di Carlo Magno, dunque tra l'801 e l'814. Di seguito mette i vescovi Silvio e Lamberto, che sembra abbiano pontificato all'epoca dell'imperatore Ludovico il Pio.
  9. ^ Questo vescovo è menzionato nel cartulario di Grenoble come contemporaneo di Bernardo di Vienne († 842). Gams mette come data l'855; ma, come spiega Gallia christiana, nel concilio di Valence di quell'anno, non si fa menzione del nome del vescovo, che potrebbe essere anche il successore Ratberto, oppure Brocardo o Archimberto, vescovi di Valence menzionati in un antico catalogo episcopale, ma per i quali è incerta la collocazione cronologica.
  10. ^ Secondo Gallia christiana, Gontard mantenne anche la sede di Valence.
  11. ^ Era già stato eletto in precedenza, ma la sua elezione era stata cassata da papa Clemente IV nel 1268.
  12. ^ Eletto dai canonici e confermato dal metropolita di Vienne, non venne mai riconosciuto dal re e dovette cedere l'episcopato. Chevalier, Notice chronologico-historique sur les Evêques de Valence, pp. 12-13.
  13. ^ Il 28 aprile 1536 è nominato vescovo di Castres.
  14. ^ Il 9 novembre 1693 è nominato arcivescovo di Aix.
  15. ^ Contravvenendo alle disposizioni di papa Pio VII contenute nella Qui Christi Domini, de Messey non dette le dimissioni , fuggì all'estero e morì in esilio a Vienna.

Voci correlate

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