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Daniele Natale

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Daniele Natale

Daniele Natale (San Giovanni Rotondo, 11 marzo 1919San Giovanni Rotondo, 6 luglio 1994) è stato un religioso italiano appartenente all'Ordine dei frati minori cappuccini.

Fra Daniele Natale, al secolo Michele, nasce a San Giovanni Rotondo dal matrimonio tra Berardino (1894-1980) e Angela Maria De Bonis (1899-1984)[1]. La sua casa natale si trova in via Fratelli Cairoli, 31, in una stradina di fronte al Municipio. Quarto di sette figli, la sua infanzia è provata dalle conseguenze disastrose lasciate dalla prima guerra mondiale. Entra tra i Frati Minori Cappuccini nel 1933 e dopo gli anni di formazione, la domenica di Pentecoste 12 maggio 1940, emette la professione perpetua nel Monastero di Sant'Egidio a Montefusco. Per volere dello stesso san Pio da Pietrelcina divenne suo figlio spirituale[2]; da lui imparò a vivere il mistero della sofferenza e della malattia come mezzo di purificazione e santificazione. Svolse gli uffici di portinaio, cuoco, sacrista con dedizione e umiltà. A Foggia, durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, si distinse per la carità verso i feriti, gli sfollati, le vittime e le famiglie della città. Dopo la morte di Padre Pio, per mandato dello stesso, si fece apostolo del suo messaggio peregrinando per l'Italia e l'Europa. Muore a San Giovanni Rotondo il 6 luglio 1994.

Tre ore di morte apparente

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Nel 1952 fra Daniele Natale, allora trentatreenne, fu ricoverato nella clinica Regina Elena di Roma (oggi Istituto Nazionale Tumori Regina Elena), per l'asportazione di un cancro alla milza. Fu operato, dopo molte insistenze, dal dottor Riccardo Moretti, che si era inizialmente rifiutato di eseguire l'intervento a causa dello stadio avanzato della malattia. Il malato entrò in coma subito dopo l'operazione e morì tre giorni dopo. Rilasciato il certificato di morte, tre ore dopo, mentre parenti e amici pregavano presso il corpo del defunto, questi si tirò via il lenzuolo che lo copriva e cominciò a parlare, tra lo sconcerto dei presenti[3].

Il religioso raccontò in seguito di essere stato in Purgatorio[4] e di avere ottenuto da Dio, tramite l'intercessione della Madonna e di Padre Pio, la grazia di tornare sulla Terra per terminare il suo compito. Visse altri quarantadue anni, riprendendo la sua vita di apostolato.

Processo canonico

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L'8 marzo 2012 l'arcivescovo Michele Castoro ha aperto il suo processo diocesano di canonizzazione, e fra Daniele è diventato Servo di Dio. Il 7 luglio dello stesso anno è iniziato il processo per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione[5].

Traslazione del corpo

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Tomba di Fra Daniele Natale ubicata nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo (FG)

Il 10 ottobre 2015 è avvenuta la traslazione del corpo del Servo di Dio[6], dalla cappella di famiglia, nel cimitero di San Giovanni Rotondo, alla chiesa conventuale di Santa Maria delle Grazie, dove è stato tumulato in un loculo appositamente scavato nel pavimento, nell’area dell'ex battistero, divenuta luogo di preghiera e di devozione.

  1. ^ Santi e Beati, Servo di Dio Daniele da San Giovanni Rotondo (Michele Natale)
  2. ^ Cfr. Articolo di Roberta Leone, Fra Daniele Natale, il “riconquistatore di anime” prediletto da padre Pio, su La Stampa.it
  3. ^ Il processo di Beatificazione del Servo di Dio Fra Daniele Natale, su ofspuglia.it. URL consultato il 30 novembre 2021.
  4. ^ Tre ore di morte apparente. Fra Daniele Natale: sono stato in Purgatorio, ecco cosa ho visto, su it.aleteia.org. URL consultato il 30 novembre 2021.
  5. ^ Giovanni Chifari, Fra Daniele Natale: legame con San Giovanni Rotondo, 7 luglio 2017, articolo su Zenit
  6. ^ Cfr. Il Pellegrino di Padre Pio, Fra Daniele Natale diventa Servo di Dio, 2 luglio 2012, articolo
  • Gennaro Preziuso, Fr. Daniele Natale, una delle più belle figure di frate cappuccino Edizioni Padre Pio da Pietrelcina, San Giovanni Rotondo, 2009, EAN 9788849901313

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