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Domenico Corcione

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Domenico Corcione

Ministro della difesa
Durata mandato17 gennaio 1995 –
18 maggio 1996
Capo del governoLamberto Dini
PredecessoreCesare Previti
SuccessoreBeniamino Andreatta

Dati generali
Partito politicoIndipendente
Titolo di studioLaurea in ingegneria civile
Domenico Corcione
Domenico Corcione insieme al presidente Oscar Luigi Scalfaro
NascitaTorino, 20 aprile 1929
MorteTorino, 3 gennaio 2020 (90 anni)
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armata Esercito Italiano
Anni di servizio1950 - 1993
GradoGenerale di corpo d'armata con incarichi speciali
Comandante diCapo di stato maggiore della difesa
Regione militare nord-ovest
131ª Divisione corazzata "Centauro"
Brigata meccanizzata "Legnano"
2º Reggimento genio pontieri
Battaglione genio pontieri "Mantova"
DecorazioniCavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
Studi militariAccademia Militare di Modena
Scuola d'applicazione d'Arma
Scuola di guerra dell'esercito
[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Domenico Corcione (Torino, 20 aprile 1929Torino, 3 gennaio 2020) è stato un generale italiano, ministro della difesa nel governo Dini, primo militare in congedo della Repubblica a ricoprire tale incarico.

Ufficiale del Genio militare, è entrato all'Accademia militare di Modena nel 1950, uscendone due anni dopo con il grado di sottotenente. Ha in seguito frequentato la Scuola di applicazione di Torino e la Scuola di guerra di Civitavecchia.

Dopo incarichi di insegnamento presso la Scuola di applicazione del Genio nei primi anni sessanta, ha comandato il Battaglione Genio Pontieri "Mantova" nel 1967-68; in seguito ha comandato il 2º Reggimento Genio Pontieri dal 1972 al 1974, la Brigata meccanizzata "Legnano" dal 1977 al 1979 e infine la Divisione corazzata "Centauro" dal 1983 al 1984. Dal 1985 al 1987 è stato comandante della Regione Militare Nord Ovest.

Presidente del Centro alti studi per la difesa dal 1987 al 1989, è stato capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano dal 1989 al 1990 e della Difesa dal 1990 al 1993.

È stato ministro della difesa del governo Dini dal gennaio 1995 al maggio 1996.[2]

Pubblicazioni

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  • Straniero in patria, Albatross, 2011

Onorificenze italiane

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Croce d'oro al merito dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale Generale di eminente livello per elette doti umane e professionali, ha conferito prestigio alla Forza Armata sia in campo nazionale sia in quello internazionale. Comandante per intima vocazione, ha guidato con spio cesto carisma personale numerose Unità ed Enti di assoluto rilievo, dal 2º Reggimento Genio Pontieri alla Brigata "Legnano", dalla Divisione corazzata "Centauro" alla Regione Militare Nord Ovest. La sua pregnante azione di comando, gratificata, per altro, da straordinarie attestazioni di stima, è stata determinante ai fini degli elevatissimi livelli di efficacia e di efficienza operativa raggiunti da Reparti ed Enti posti alle sue dipendenze. Ufficiale altissima professionalità, ha disimpegnato incarichi di prestigio tra I quali spiccano quelli di Capo del IV Reparto dello SM dell'Esercito ed Ispettore Logistico, settore di precipua importanza per la Forza Armata dove ha svolto un'azione di guida e di coordinamento provvida, sensibile ed appassionata, e di Presidente del Centro Alti Studi della Difesa, dove la sua preparazione tecnico - professionale ed il vastissimo bagaglio culturale hanno trovate mirabile sintesi nell'azione di promozione e di indirizzo del prestigioso Istituto, ma, soprattutto, quello di Capo di SM dell'Esercito in cui ha espresso al più alto livello le sue predare qualità di Comandante e Dirigente Militari Nominato alla massima carica di Capo di SM della Difesa, ha promosso con illuminata lungimiranza il processo di ristrutturazione delle Forze Armate, nel più ampio progetto del Nuovo Modello di Difesa, per adeguarle al mutato quadro geostrategico internazionale con visione pragmatica e concreta delle esigenze e delle risorse. Chiarissimo e luminoso esempio di eccezionali qualità professionali e dirigenziali, e di altissima e incondizionata dedizione e servizio, con la sua eletta, chiara dinamica e razionale azione di guida ha contribuito - in modo determinante - a consolidare l'esaltante immagine delle Forze Armate ed a innalzarne il prestigio, nel Paese e nel Mondo. ROMA 1º aprile 1990 - 30 settembre 1993»
— 6 aprile 1994[6]
immagine del nastrino non ancora presente
Distintivo per corso superiore di Stato maggiore
immagine del nastrino non ancora presente
Distintivo del Centro alti studi della difesa

Onorificenze straniere

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Ministro della difesa della Repubblica italiana Successore
Cesare Previti 17 gennaio 1995 - 17 maggio 1996 Beniamino Andreatta

Predecessore Capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano Successore
Ciro Di Martino 1989 - 1990 Goffredo Canino

Predecessore Capo di stato maggiore della Difesa Successore
Mario Porta 1º aprile 1990 - 31 dicembre 1993 Guido Venturoni
Controllo di autoritàVIAF (EN9612157884843260620009 · SBN LO1V022137 · GND (DE1202428207