[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Giovan Gualberto Brunetti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Giovan Gualberto Brunetti (Pistoia, 24 aprile 1706Pisa, 20 maggio 1787) è stato un compositore italiano.

Studiò violino con Atto Gherardeschi a Pistoia, e a partire dal 1723 fu allievo a Pisa di Giovan Carlo Maria Clari. Nel 1728 partì per specializzarsi in violino al Conservatorio della Pietà dei Turchini di Napoli, dove fu costretto invece a studiare canto da tenore.[1][2] Nel 1733 fece rappresentare un'opera comica, ma la sua carriera operistica non decollò, e Brunetti si guadagnò da vivere come cantore di chiesa nella città partenopea finché non venne assunto come maestro della cappella del Duca di Monte Nero, che lo portò con sé sei mesi in Sicilia, dove compose una serenata per l'arrivo di Carlo di Borbone a Messina (1735) e almeno due opere comiche su libretto di Pietro Trinchera.[2] Per altri sei mesi insegnò nell'oratorio filippino di Genova[1], per poi essere assunto al Conservatorio dei Turchini in qualità di secondo maestro dal 1745 al 1754, quando accettò di succedere a Clari come maestro di cappella del Duomo di Pisa. A Pisa rimase per quasi trent'anni, e prese i voti dopo la morte della moglie Giuseppina nel 1763.[2] Recuperò l'archivio musicale dopo uno straripamento dell'Arno[3] e lavorò anche per i Cavalieri di Santo Stefano; tornò a comporre per il teatro, su testi di Gennaro Antonio Federico e Pietro Metastasio, ottenendo successi anche a Lucca.[2][4] Nel 1756 divenne membro dell'Accademia Filarmonica di Bologna.[2] Morì nel 1787.[1]

Prima pagina di un manoscritto datato 1795, conservato nel Fondo Ricasoli dell'Università del Kentucky a Louisville, recante le Litanie per soprano e basso di Brunetti.[5]

Opere e fonti

[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Brunetti usava spesso gli stessi nomi per i neonati, e molti suoi membri sono stati compositori: condizioni che complicano l'identificazione esatta.[3][6] Almeno tre dei cinque figli di Giovan Gualberto furono musicisti (famosi furono Antonio e Giuseppe, padre a sua volta di un altro Antonio)[1][6] e spesso è a loro che in passato si sono attribuite le sue opere.[3] Della sua produzione ci resta una gran mole di musica sacra, in gran parte conservata in copie manoscritte tardo settecentesche. L'Archivio del Duomo (Biblioteca Piccolomini e Opera Metropolitana) di Siena (che conserva anche un suo presunto autografo[7]) e la Biblioteca Palatina di Parma posseggono il maggior numero di tali copie.[8][9] Altre città che conservano copie di opere di Brunetti sono Pistoia (Fondo Rospigliosi all'Archivio Capitolare)[10], Lucca (Biblioteca diocesana «Giuliano Agresti»), Pescia (Biblioteca Capitolare)[11], Genova (Conservatorio «Paganini») e Palermo (Conservatorio «Bellini»).[12] Suoi autografi sono segnalati alla Santini-Bibliothek di Münster, e alle Accademie filarmoniche di Bologna e Torino[8][9], ma il numero più cospicuo è stato rinvenuto dal Centro Documentazione Musicale della Toscana a Pisa: l'Archivio Storico Musicale dell'Opera della Primaziale possiede più di 530 opere di Brunetti, di cui molte in esemplari autografi[13], mentre l'Archivio Musicale dell'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano conserva 15 suoi lavori, 8 dei quali autografi.[14][15] Delle sue almeno sette opere teatrali documentate, abbiamo i libretti di 5 (conservati soprattutto alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, ma anche nelle Biblioteche Nazionali di Firenze, Roma e Cosenza e nel Conservatorio di Napoli)[16], e frammenti musicali (singole arie) solo di due, presenti a Uppsala (all'Universitetsbibliotek «Carolina Rediviva»)[17] e a Berkeley (Jean Gray Hargrove Music Library).[18]

Un suo Stabat Mater risulta registrato più volte. L'Ensemble Turicum lo ha inciso nel 1994 nella Altstettener Kirchen di Zurigo per l'etichetta Pan Classics.[19][20] Nel 2009, il Combattimento Consort di Amsterdam diretto da Jan Willem de Vriend ha registrato lo Stabat Mater nella Sint Petruskerk di Oirschot, per la Stichting Stabat Mater.[19][21]

  1. ^ a b c d voce Brunetti. Famiglia di musicisti italiani, in Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, diretto da Alberto Basso, serie II: Le biografie, vol. 1: A-BUR, Torino, UTET, 1985, pp. 734-735.
  2. ^ a b c d e Franco Baggiani, Brunetti. Italian family of musicians, in The New Grove of Music and Musicians. Second Edition, edited by Stanley Sadie, executive editor John Tyrrell, vol. 4: Borowski to Canobbio, London, Macmillan, 2001-2002, pp. 507-509.
  3. ^ a b c Leila Galleni Luisi, voce Brunetti, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 14, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1972, consultabile on-line su Treccani.it.
  4. ^ Charles Parsons, The Mellen Opera Reference Index, vol 1: Opera Composers and Their Works. A-D, Lewiston (NY)-Queenston (ON), Edwin Mellen, 1986, seconda edizione 1990.
  5. ^ Digitalizzazione del documento, su IMSLP.
  6. ^ a b voce Brunetti. Familie, in Die Musik in Geschichte und Gegenwart. Allgemeine Enzyklopädie der Musik begründet von Friedrich Blume, a cura di Ludwig Finscher, serie I: Personenteil, vol. 3: Bj-Cal, Kassel-Basel-London-New York-Praha, Bärenreiter/Stuttgart-Weimar, Metzler, 2000, colonne 1142-1144.
  7. ^ Scheda del documento, su RISM.
  8. ^ a b Opere di Brunetti, su SBN.it.
  9. ^ a b Cerca Giovan Gualberto Brunetti, su RISM. URL consultato il 28 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2016).
  10. ^ Teresa Dolfi, Luciano Vannucci (a cura di), Catalogo del Fondo Musicale Rospigliosi, Lucca, LIM, 2011, documento 4571, p. 520.
  11. ^ Fondo della cappella musicale del Duomo presso la Biblioteca Capitolare di Pescia, su CeDoMus.
  12. ^ Cerca Brunetti, Giovanni Gualberto, su URFM.
  13. ^ Scheda dell'Archivio Storico-Musicale dell'Opera Primaziale Pisana, su CeDoMus.
  14. ^ Scheda dell'Archivio Musicale dell'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, su CeDoMus.
  15. ^ Stefano Barandoni, Paola Raffaelli, L'archivio musicale della chiesa conventuale dei Cavalieri di Santo Stefano di Pisa. Storia e catalogo, Lucca, LIM, 1994, documenti 38-52.
  16. ^ Opere teatrali di Brunetti, su SBN.it (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2016).
  17. ^ Scheda del documento, su RISM.
  18. ^ Scheda del documento, su RISM.
  19. ^ a b Notizia sul CD, su StabatMater.info. (en)
  20. ^ Pagina dell'incisione, su AllMusic. (en).
  21. ^ Scheda del disco, su Discogs. (en).
  • Luigi Nerici, Storia della musica in Lucca, Lucca, Giusti, 1880, pp. 317, 344.
  • Robert Eitner, Biographisch-Bibliographisches Quellen-Lexikon der Musiker und Musikgelehrten der christlichen Zeitrechnung bis zur Mitte des neunzehnten Jahrhunderts, vol. 2, Leipzig, Breitkopf & Härtel, 1900, p. 214. Aggiornamento 1904: vol. 10, p. 407. Nuova edizione unificata: Graz, Akadem Druck, 1959.
  • Alfredo Segrè, Il teatro pubblico di Pisa nel Seicento e nel Settecento, Pisa, Mariotti, 1902, pp. 39–41.
  • Alfredo Segrè, La vita in Pisa nel '700, Grosseto, presso l'autore, 1922, pp. 28–31.
  • Pietro Pecchiai, Alcune notizie su l'archivio musicale del Duomo di Pisa e due musicisti pisani del '700 (Clari e Brunetti), Pisa, Cesari, 1930, pp. 4–7.
  • Leila Galleni Luisi, voce Brunetti, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 14, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1972, consultabile on-line su Treccani.it.
  • Voce Brunetti. Famiglia di musicisti italiani, in Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, diretto da Alberto Basso, serie II: Le biografie, vol. 1: A-BUR, Torino, UTET, 1985, pp. 734–735.
  • Paolo Peretti, Due «Stabat Mater» di Giovanni Gualberto (1764) e Antonio (1825) Brunetti «ad imitazione dell'esimio sig. Pergolesi», in «Rivista Italiana di Musicologia», II/29 (1994), Lucca, LIM, 1994, pp 401–457.
  • Stefano Barandoni, Paola Raffaelli, L'archivio musicale della chiesa conventuale dei Cavalieri di Santo Stefano di Pisa. Storia e catalogo, Lucca, LIM, 1994, documenti 38-52.
  • Voce Brunetti. Familie, in Die Musik in Geschichte und Gegenwart. Allgemeine Enzyklopädie der Musik begründet von Friedrich Blume, a cura di Ludwig Finscher, serie I: Personenteil, vol. 3: Bj-Cal, Kassel-Basel-London-New York-Praha, Bärenreiter/Stuttgart-Weimar, Metzler, 2000, colonne 1142-1144.
  • Franco Baggiani, Brunetti. Italian family of musicians, in The New Grove of Music and Musicians. Second Edition, edited by Stanley Sadie, executive editor John Tyrrell, vol. 4: Borowski to Canobbio, London, Macmillan, 2001-2002, pp. 507–509.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN15027341 · ISNI (EN0000 0000 7101 3336 · SBN MUSV010908 · CERL cnp01199418 · LCCN (ENno2004094377 · GND (DE13932271X · BNF (FRcb14629113z (data) · J9U (ENHE987007411927605171