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Goethe muore

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Goethe muore
Titolo originaleGoethe schtirbt
Goethe in anzianità
(olio di Joseph Karl Stieler, 1828)
AutoreThomas Bernhard
1ª ed. originale2010
1ª ed. italiana2013
Generequattro racconti
Sottogeneresatira
Lingua originaletedesco
AmbientazioneWeimar; Austria
PersonaggiGoethe, Riemer, Kräuter, Eckermann
Altri personaggiWittgenstein, Montaigne

Goethe muore (Goethe schtirbt)[1] è un'edizione della Suhrkamp Verlag Berlin (2010)[2] che raccoglie quattro racconti di Thomas Bernhard inizialmente pubblicati il 19 marzo 1982 su Die Zeit e successivamente pubblicati in italiano dalla casa editrice Adelphi nel 2013 in un unico volume.[3]

I racconti:

1. Goethe muore [4]

Questo primo racconto è un irriverente scorcio della vita del grande scrittore, al suo capezzale ed in vena di bilanci. Ha capito che la letteratura conta ben poco e non gli resta che un unico desiderio, che Bernhard rende ucronico: incontrare Ludwig Wittgenstein (esistito nella generazione successiva). Tramite i suoi segretari convoca dunque a Weimar il filosofo austriaco, innescando una serie di esilaranti quanto assurde peripezie. Infatti, si scoprirà che Wittgenstein è morto a Cambridge da pochi giorni e anche a Goethe non resta altro che morire.
Scrive il critico Riccardo De Gennaro: "L'idea di far morire Wittgenstein prima di Goethe non è soltanto il frutto di un dispositivo ucronico, ma rispecchia la convinzione di Bernhard che «tutto si può paragonare a tutto», che «tutti i concetti sono intercambiabili l'uno con l'altro», perfino la morte, davanti alla quale egli si dichiarò sempre indifferente: «Scrivo della morte come altri potrebbero parlare di un panino», disse nella medesima intervista alla tv austriaca."[5]

2. Montaigne. Un racconto [6]

Montaigne
Montaigne
In questo racconto Bernhard affronta la tragedia dell'infanzia dalla prospettiva filiale: intrappolati dal "doppio legame", i figli sono vittime impotenti dei comandi e dei tic genitoriali. "Prima mi hanno reso dipendente, poi mi hanno rinfacciato questa mia dipendenza da loro per tutta la vita", dice il protagonista di Montaigne, che dopo aver afferrato un libro a caso nella biblioteca di famiglia si rifugia in una torre. Il libro è, naturalmente, un volume di Montaigne – pensatore che con Schopenhauer, Wittgenstein e Pascal è stato un vero compagno di vita per l'Autore – ma a parlare non è un bambino, bensì un uomo di quarantadue anni, ancora incapace di affrancarsi dal padre e dalla madre. Ma il filosofo francese è una valvola di salvezza per il narratore, il quale, per fuggire ai suoi genitori, annientatori di qualsiasi anelito intellettivo, si rifugia in lui appartandosi dal mondo e trovando nei libri di Montaigne l'unica alternativa all'orrore familiare.[7]

3. Incontro [8]

Il terzo racconto è una divertente ma feroce descrizione delle gite in alta montagna che due bambini, amici tra loro, dovevano subire per conto dei genitori, alla fantomatica ricerca della massima quiete tra le vette, operazione impossibile essendo essi stessi causa prima dell'irrequietezza propria e altrui. I due amici si incontrano in una stazione ferroviaria ed è questa l'occasione per rievocare le orrende e defatiganti passeggiate in montagna ("Sempre ci costringevano ad andare in montagna con loro, benché noi la montagna la odiassimo"), inflitte dai rispettivi genitori che vessano i rispettivi figli con la loro pseudo arte: al suono della cetra (la madre musicista che satiricamente ricorda un po' Nerone) e con la visione dei mediocri dipinti paesaggistici paterni. La dissacrazione di questo passato avviene grazie a un rogo, nel quale vengono bruciati calzettoni e berretti rossi e verdi, ricordo delle pene turistiche di questi improbabili quadretti familiari.[9]

4. Andata a fuoco. Relazione di viaggio a un ex amico [10]

Descrizione di un sogno catastrofico e piromane, il racconto compie la quarta e ultima demistificazione: "L'intera disgustosa Austria ormai bestialmente fetida, con tutti i suoi volgari e abietti abitanti e con i suoi edifici famosi in tutto il mondo, chiese e conventi e teatri e sale da concerto, andava a fuoco e bruciava sotto i miei occhi", immane autodafé in cui l'Austria cattolico-nazionalsocialista va finalmente in fiamme, rogo salvifico che risparmia solo il ricordo.[9]

Primo racconto, Goethe muore:

«La mattina del ventidue Riemer mi raccomandò, nell'imminenza della mia visita a Goethe fissata per l'una e mezzo, di parlare per un verso sottovoce, per l'altro tuttavia non troppo sottovoce nel rivolgermi all'uomo che ormai si diceva semplicemente fosse il più grande della nazione e nel contempo anche, a tutt'oggi, il più grande in assoluto fra i tedeschi mai esistiti, certe cose egli infatti le udirebbe adesso con una chiarezza che addirittura sgomentava, altre invece non le udirebbe quasi più del tutto e non si sapeva quali udisse e quali no, e benché nel conversare con il Genio che giaceva più o meno immobile nel suo letto di morte, con lo sguardo sempre rivolto alla finestra, la cosa più difficile fosse davvero dare il giusto volume di voce ai propri discorsi, era tuttavia possibile, in primo luogo aguzzando al massimo i sensi, trovare in quella conversazione di fatto ormai sempre più soltanto fonte di tristezza, la giusta via di mezzo che si confaceva al grande spirito adesso palesemente giunto alla fine.»

  • Goethe muore (Goethe schtirbt), in «Die Zeit», 19 marzo 1982; trad. Micaela Latini, in «Almanacchi nuovi», 1, 1999, pp. 116-28; poi in aut aut, 325, 2005, pp. 22-31; poi trad. di Elisabetta Dell'Anna Ciancia in "Piccola Biblioteca Adelphi", 2013, ISBN 9788845927591 (questa voce).
  1. ^ Bernhard usa schtirbt in luogo di stirbt (muore) per dargli un sovrappiù sonoro di irrisione.
  2. ^ Goethe schtirbt. Erzählungen. Suhrkamp, Berlino, 2010. ISBN 978-3-518-42170-3
  3. ^ Esistono versioni "sciolte" dei racconti, pubblicate precedentemente da altri editori, come specificato supra in "Edizioni".
  4. ^ Goethe schtirbt. Prima pubblicazione su Die Zeit, 19 marzo 1982.
  5. ^ "Bernhard e Goethe", su Le parole e le cose del 17 febbraio 2013.
  6. ^ Montaigne. Eine Erzählung in 22 Fortsetzungen. Prima pubblicazione su Die Zeit, 8 ottobre 1982.
  7. ^ Tra le varie recensioni, si veda "Goethe muore (Thomas Bernhard)" di Fulvio Cortese, 9 marzo 2013.
  8. ^ Wiedersehen. Prima pubblicazione in Zeitgeist. Internationale Kunstausstellung Berlin 1982, Frölich & Kaufmann, Berlino, 1982, pp. 62-70.
  9. ^ a b Si veda anche la recensione "Thomas Bernhard. Goethe muore" Archiviato il 6 agosto 2016 in Internet Archive. di Luigi Grazioli, su Doppiozero del 19 marzo 2013.
  10. ^ In Flammen aufgegangen. Reisebericht an einen einstigen Freund. Prima pubblicazione in Programmheft 52, "Der Schein trügt" (Programma di sala 52, L'apparenza inganna), Schauspielhaus Bochum (Kammerspiel), 1983-84, pp. 98-103.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Testo italiano del primo racconto: Goethe Muore (PDF)
  • Bernhardiana (Antologia critica su/di Thomas Bernhard)
  • Recensioni di opere bernhardiane[collegamento interrotto] (EN)
  • Recensioni di varie opere di Bernhard, su kinkanon.blogspot.com. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2019).
  • Bio-bibliografia su La Frusta, su lafrusta.net. URL consultato l'11 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2009).
  • Società internazionale Thomas Bernhard, su abaudine.org. URL consultato l'11 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2009).
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