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BuzzFeed

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
BuzzFeed
sito web
Logo
Logo
URLwww.buzzfeed.com
Tipo di sitoServizio di rete sociale
CommercialeSi
ProprietarioBuzzFeed Inc.
Creato daJonah Peretti
Lancio2006
Stato attualeAttivo

BuzzFeed è un sito web d'informazione (gestito dall'omonima società statunitense) che distribuisce articoli attinti dalla rete internet.

Sfruttando la tecnologia web feed, il sito raccoglie notizie dalla rete, come titoli di giornali online, articoli dai blog, video blog e podcast. La specificità del medium originale (testo, audio, video) non costituisce un limite, così come non c'è limite per quanto riguarda i contenuti, che possono spaziare dall'attualità all'economia, dallo sport alla cucina, fino al bricolage.[1][2]

Fondata nel 2006 a New York da Jonah Peretti, la società è divenuta nota in tutto il mondo.[3]

BuzzFeed è aggiornato con continuità da uno stuolo di redattori e collaboratori. I contenuti sono organizzati in 28 categorie: notizie, buzz (che sta per brusio, mormorio), vita, intrattenimento, quiz, video, animali, bellezza, libri, affari, reportage (big stories), personaggi famosi, bricolage, cucina, smanettoni (geeky), immagini gif, idee, LGBT, musica, famiglia, politica, mondo, "teche" (rewind), sport, moda (style), tecnologia, viaggi e weekend.[4]

Il servizio (al 2015) è disponibile in dieci diverse edizioni: Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Brasile, Canada, Germania, Paesi di lingua spagnola (tranne il Messico), Francia, India e Messico.[5]

Nel luglio 2014 si è scoperto che un redattore, di nome Benny Johnson, aveva pubblicato sul sito articoli protetti da copyright, firmandoli con il proprio nome. L'autore del plagio è stato poi licenziato.[6]

La comunità virtuale

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Dal maggio 2013 anche gli utenti possono pubblicare propri interventi sul sito. All'inizio è previsto il limite massimo di un contributo al giorno, quantità che viene poi incrementata col crescere dell'affidabilità dell'utente.[7]

Nelle reti sociali su internet

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BuzzFeed riceve la maggior parte del suo traffico mediante la creazione di contenuti condivisi sulle reti sociali. Gli articoli sono continuamente tracciati e controllati da un'équipe di analisti interni all'azienda. Viene anche monitorata la reazione (feedback) che ottiene ciascun contributo presso la comunità degli utenti. Il 75% delle visite al sito sono dovute ai link presenti nei siti social come Pinterest, Twitter e Facebook (dato del 2014).[8][9]

  1. ^ Il modello Buzzfeed, su ivoriccio.it. URL consultato il 15 novembre 2021.
  2. ^ Il modello (vincente) di Buzzfeed: tra giornalismo e marketing, su agopress.it, 21 luglio 2015. URL consultato il 15 novembre 2021 (archiviato il 29 maggio 2016).
  3. ^ (EN) Susie Mesure, Jonah Peretti: And at number one on Buzzfeed's list is..., su The Independent, 19 ottobre 2013. URL consultato il 15 novembre 2021 (archiviato il 5 aprile 2019).
  4. ^ (EN) BuzzFeed, su buzzfeed.com. URL consultato il 15 novembre 2021 (archiviato il 4 aprile 2014).
  5. ^ (ES) BuzzFeed, su buzzfeed.com. URL consultato il 15 novembre 2021 (archiviato il 25 ottobre 2015).
  6. ^ Buzzfeed ha licenziato un suo giornalista per plagio, in il Post, 26 luglio 2014. URL consultato il 15 novembre 2021 (archiviato il 12 febbraio 2019).
  7. ^ (EN) Jeff Roberts, Get your cat on: BuzzFeed creates new section where readers can publish, in Gigaom, 8 maggio 2013. URL consultato il 15 novembre 2021 (archiviato il 6 novembre 2018).
  8. ^ (EN) Alyson Shontell, Inside BuzzFeed: The Story of How Jonah Peretti Built the Web's Most Beloved New Media Brand, su Business Insider, 11 dicembre 2012. URL consultato il 15 novembre 2021 (archiviato il 29 ottobre 2015).
  9. ^ (EN) Mike Isaac, 50 Million New Reasons BuzzFeed Wants to Take Its Content Far Beyond Lists, in New York Times, 11 agosto 2014. URL consultato il 15 novembre 2021 (archiviato il 27 marzo 2015).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàISNI (EN0000 0004 4654 8485