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Al-Mīrtulī

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Abū ʽImrān al-Mīrtulī, più noto come al-Mīrtulī e conosciuto anche come al-Mārtulī, Abū ʽImrān, al-Zāhid (lett. "l'Asceta") e al-Fāḍil (lett. "il Virtuoso") (Mūsā ibn Ḥusayn ibn Mūsā ibn ʽImrān ibn Abī Marwān al-Qaysī al-Mīrtulī; Mértola, 1128Siviglia, 22 novembre 1207), è stato un mistico e poeta arabo.

Nato nel Gharb al-Andalus (attuale Portogallo), esponente del Sufismo dell'al-Andalus, al-Mīrtulī è stato uno dei maestri spirituali del grande mistico e metafisico islamico Ibn ʿArabī.[1][2]

Poco si sa del periodo che al-Mīrtulī passò a Mértola, città dell'attuale regione portoghese denominata Alentejo, se non che nell'occidente iberico egli fu seguace del capo politico e guida spirituale Ibn Qasī di Silves, durante uno dei periodi dell'al-Andalus caratterizzati dal proliferare di regni e potentati indipendenti, ognuno dei quali denominato taifa.

Quando, nel 1151, Mértola venne conquistata dagli almohadi, che sconfissero Ibn Qasī, al-Mīrtulī si trasferì a Siviglia, capitale iberica dello stesso impero degli almohadi.

Si dedicò a una vita ascetica e ritirata dalla società per diversi decenni. Insegnò ed ebbe diversi discepoli, tra i quali il giovane Ibn ʿArabī. Questi, tra il 1172 e il 1194, si formò proprio a Siviglia, apprendendo da al-Mīrtulī l'ascetismo, mentre l'insegnamento dottrinale gli veniva impartitto da un altro maestro sufi nato nel Gharb al-Andalus, al-ʿUryābī (anche noto come al-ʿUrianī) e quello pratico da Ibn Qassūm.

Noto per le sue poesie dal carattere ascetico e sapienziale, al-Mīrtulī era un conoscitore del Corano, dei commenti al libro sacro dell'Islam, degli aḥādīth e del fiqh.

La sua santità era nota e la sua barakah era cercata dai governanti del suo tempo, come avvenne nel caso del re almohade e amazigh Yaʿqūb al-Manṣūr, il quale visitò a tal fine al-Mīrtulī, prima della vittoriosa Battaglia di Alarcos (1195).[1][2]

  1. ^ a b Hayat Kara, Abu 'Imran al-Mirtuli | Real Academia de la Historia, su dbe.rah.es. URL consultato l'11 giugno 2023.
  2. ^ a b António Rei, Os Místicos no Ġarb al-Andalus e os modelos sociológicos das suas vivências religiosas (séculos X a XIII), in Revista Diálogos Mediterrânicos, n. 13, 2007, pp. 152-174.
  • DELGADO, Jorge Lirola, «Ibn ʽImrān al-Mīrtulī, Mūsà», Biblioteca de al-Andalus, vol. 3, Almería, Fundación Ibn Tufayl de Estudios Árabes, 2004, pp. 522-524.
  • GARCIA DOMINGUES, «O pensamento filosófico do alfaqui e asceta Abu Imrane de Mértola», Revista Portuguesa de Filosofia, 11 (1955), pp. 385-393.
  • IBN ʽARABĪ, The Sufis of Andalusia: The Rūḥ al-quds and al-Durrat al-Fākhirah of Ibn ʽArabī, trad., introd. e note di R. W. J. Austin, Oxon, Routledge, 1971, pp. 87-89.
  • REI, António, «Os Místicos no Ġarb al-Andalus e os modelos sociológicos das suas vivências religiosas (séculos X a XIII)», Revista Diálogos Mediterrânicos, 13 (2007), pp. 152-174.

Voci correlate

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