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André Desvages

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
André Desvages
NazionalitàFrancia (bandiera) Francia
Altezza184 cm
Ciclismo
SpecialitàStrada
Termine carriera1970
Carriera
Squadre di club
1967-1969Peugeot
1970Frimatic
Nazionale
1964-1965Francia (bandiera) Francia
Carriera da allenatore
1972-1973Gitane
1974Sonolor
Palmarès
 Mondiali su strada
BronzoLasarte-Oria 1965Cronosq. dil.
 

André Jules Léon Desvages (Graye-sur-Mer, 12 marzo 1944Tours, 1º giugno 2018[1][2]) è stato un ciclista su strada e dirigente sportivo francese. Professionista tra il 1967 ed il 1970, vinse una tappa al Tour de France.

Da dilettante partecipò ai Giochi olimpici di Tokyo 1964 classificandosi sesto nella cronometro a squadre. L'anno successivo fu terzo ai mondiali nella stessa specialità, oltre a conseguire alcuni successi come la Parigi-Troyes, una tappa alla Corsa della Pace ed una al Tour de l'Avenir. Nel 1966 ottenne un altro successo di tappa alla Corsa della Pace. Nel 1967 passò professionista con la Peugeot e vinse due tappe alla Parigi-Nizza, mentre l'anno successivo ottenne una vittoria di tappa al Tour de France. Partecipò a un'edizione del Tour de France e una della Vuelta a España. Si ritirò nel 1970 e tra il 1972 ed il 1974 fu direttore sportivo della Gitane e della Sonolor.

  • 1966 (Dilettanti, una vittoria)
8ª tappa Corsa della Pace (Varsavia > Varsavia)
  • 1967 (Peugeot-BP-Michelin, due vittorie)
5ª tappa Parigi-Nizza (Bollène > Marignane)
7ª tappa Parigi-Nizza (Hyères > Antibes)
  • 1968 (Peugeot-BP-Michelin, due vittorie)
5ª tappa, 1ª semitappa Tour de France (Rouen > Bagnoles-de-l'Orne)

Altri successi

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Criterium di Brette-les-Pins
Criterium di Poullaouen
1968: ritirato (15ª tappa)
1969: ritirato (12ª tappa)

Competizioni mondiali

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Classiche monumento

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1968: 112º
  1. ^ (FR) Disparition d'André Desvages, su lanouvellerepublique.fr, La Nouvelle République, 3 giugno 2018. URL consultato il 2 aprile 2020.
  2. ^ (FR) INSEE, Fichier des personnes décédées - année 2018 (TXT), su static.data.gouv.fr, tramite deces.matchid.io. URL consultato il 2 aprile 2020.

Collegamenti esterni

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