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André Beauneveu

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Salterio del duca di Berry: il re David (prima del 1402)

André Beauneveu (Valenciennes, 1335Bourges, 1400) è stato un pittore, scultore e miniatore francese, il suo stile seguì la tradizione gotica, la corrente realistica del suo contemporaneo Claus Sluter, dando il suo apporto all'indirizzo pittorico franco-fiammingo della corte di Borgogna[1].

Salterio del duca di Berry: san Filippo (prima del 1402)

André Beauneveu fu uno scultore, pittore e miniatore francese, attivo nella seconda metà del XIV secolo.[2]

La vastità e la varietà della sua attività artistica sono attestate da numerosi documenti, ma la maggior parte delle sue opere è andata perduta.[2][3]

Le prime notizie riguardanti Beauneveu provengono da Valenciennes e risalgono al 1363-1364, anche se già nel 1360 operò per Yolande de Cassel nel castello di La Motte-en-Bois a Nieppe, e l'anno seguente assieme a Jean de Beaumetz, il futuro pittore di corte, per la Halle des Jurées di Valenciennes.[2][3]

Tra il 1363 e il 1364 André Beauneveu venne pagato per lavori di miglioria alla piccola torre dell'Hôtel de Ville di Valenciennes. Il 25 ottobre del 1364 si recò a Parigi, dove Carlo V di Francia,[1][4][5] lo incaricò di dirigere l'esecuzione di quattro tombe nella chiesa abbaziale di Saint-Denis, tra le quali la sua e quella di Jeanne de Bourgogne,[1][3][5] attualmente irrintracciabili anche se restano i disegni del XVII secolo a documentarle,[3] invece sono ancora conservate tre statue che rivelano un forte realismo presente nei volti che sembra voler trasmettere all'osservatore una regale familiarità del sovrano verso i sudditi,[2] inoltre la severità d'impostazione già va inclinando ad una ricerca di grazia e di delicatezza a cui tanto apporto diede la corte di Francia.[1]

La statua della tomba di Carlo V a Saint-Denis

Dal 1366 al 1370 soggiornò in Inghilterra,[1] dove realizzò la statuetta di Giovanna di Lancaster sulla tomba della regina d'Inghilterra, Filippa di Hainaut, nell'abbazia di Westminster.[2][5]

Santa Caterina (Kortijk)

A Beauneveu sono attribuite una statua della Vergine per la torre di Ypres e una Santa Caterina per la cappella omonima di Notre-Dame a Courtrai, anch'esse realistiche, con un panneggio sviluppato verso esiti più pittorici.[2]

Nel 1384 iniziò a lavorare il primo dei ventinove anni per il duca Giovanni di Valois a Bourges, principalmente nel ruolo di scultore.[1][3][4][5] Gli vengono attribuite alcune statue a grandezza naturale già sulla facciata della Sainte-Chapelle di Bourges, e cinque piccole figure di profeti provenienti dall'interno della stessa cappella, oltre che un gruppo con la Vergine in trono e angeli, sempre per la stessa Sainte-Chapelle.[2]

Oltre che a Bourges, Beauneveu risiedette anche nel soggiorno preferito dal duca, il castello di Mehun-sur-Yèvre, alla cui costruzione e abbellimento diede il suo contributo.[2][3]

L'unica opera documentata compiuta da Beauneveu per il duca è la famosa serie di profeti e apostoli miniati nel Salterio del duca di Berry,[1][3][5] (Biblioteca nazionale di Francia) databile intorno al 1386, anche se per alcuni storici dell'arte non tutta l'intera serie dei ventiquattro profeti e apostoli è stata eseguita da Beauneveu per varie differenze stilistiche, invece per altri esperti i mutamenti possono essere dovuti ad uno sviluppo artistico dello stesso Beauneveu.[2]

L'aspetto più peculiare del salterio è l'impiego della tecnica a grisaille, con le figure di profeti e apostoli grigio perla inseriti su fondi cromatici delicati.[2][3][5]

Un'altra attribuzione è il doppio foglio di un altro importante manoscritto, le Très Belles Heures del duca di Berry, raffigurante il duca, accompagnato dai santi Andrea e Giovanni Battista, e la Vergine in trono con il Bambino, per la somiglianza stilistica con il Salterio e la tecnica a grisaille.[2]

A Beauneveu è stato talora attribuito un disegno a penna con la Morte, Assunzione e Incoronazione della Vergine.[2]

Infine, proprio in una vetrata della Sainte-Chapelle di Bourges con profeti e apostoli, dipinta in squisita grisaille e colori, si è voluto riconoscere il diretto influsso di André Beauneveu.[2]

André Beauneveu ebbe un ruolo fondamentale dando il suo apporto all'indirizzo pittorico franco-fiammingo, che fu il principale merito della corte di Borgogna.[1]

  1. ^ a b c d e f g h André Beauneveu, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 138.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m André Beauneveu, in Enciclopedia dell'arte medievale, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991-2000. URL consultato il 22 maggio 2019.
  3. ^ a b c d e f g h (EN) André Beauneveu, su visual-arts-cork.com. URL consultato il 22 maggio 2019.
  4. ^ a b (EN) Elementi per André Beauneveu, su europeana.eu. URL consultato il 22 maggio 2019.
  5. ^ a b c d e f Beauneveu, André, su sapere.it. URL consultato il 22 maggio 2019.
  • (FR) M. Aubert, La sculpture française du Moyen Age, Parigi, 1947.
  • (FR) L. Delisle, Le cabinet des manuscrits de la Bibliothèque Impériale (Nationale), III, Parigi, 1881.
  • (FR) J. Guiffrey, Inventaire de Jean duc de Berry (1402,13,1416), I, Parigi, 1894.
  • (FR) R. de Lasteyrie, Les miniatures d'André Beauneveu et de Jacquemart d'Hesdin, MonPiot, 1896.
  • (EN) M. Meiss, French Painting in the Time of Jean de Berry, I, The late 14th century and the patronage of the Duke (Studies in the history of European Art 2), Londra, 1967.
  • (FR) P. Pradel, Les tombeaux de Charles V, BMon, 1951.
  • (EN) Stephen K Scher, The sculpture of André Beauneveu, Yale University, 1966.
  • (FR) C. Sterling, La peinture médiévale à Paris, Parigi, 1987.
  • (DE) R. G. Troescher, Die burgundische Plastik des ausgehenden Mittelalters, Francoforte sul Meno, 1940.

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