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AG Carinae

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
AG Carinae
AG Carinae fotografata dal telescopio spaziale Hubble
ClassificazioneSupergigante blu
Classe spettraleB2:pe
Tipo di variabileS Doradus
Distanza dal Sole20.000 anni luce circa
CostellazioneCarena
Coordinate
(all'epoca J2000)
Ascensione retta10h 56m 11,58s
Declinazione-60° 27′ 12,80″
Dati fisici
Raggio medio60 - 115 (variabile) R
Massa
∼ 55[1] M
Temperatura
superficiale
  • 20000±3000 K (variabile)[1] (media)
Luminosità
1.260.000[1] L
Dati osservativi
Magnitudine app.5,3 - 8,6 (variabile)
Magnitudine ass.-10,3
Velocità radiale-171,5 km/s
Nomenclature alternative
HD 94910 / HIP 53461 SAO 251185

AG Carinae è una stella nella costellazione della Carena, distante 20.000 anni luce dal sistema solare. Si tratta di una variabile S Doradus, ed è una delle stelle più luminose della Via Lattea, sebbene la grande distanza e le polveri interstellari che la circondano non la rendano visibile ad occhio nudo.

AG Carinae
La posizione di AG Carinae nella costellazione della Carena.

Si tratta di una stella situata nell'emisfero celeste australe. La sua posizione è fortemente australe e ciò comporta che la stella sia osservabile prevalentemente dall'emisfero sud, dove si presenta circumpolare anche da gran parte delle regioni temperate; dall'emisfero nord la sua visibilità è invece limitata alle regioni temperate inferiori e alla fascia tropicale. La sua magnitudine la rende visibile a occhio nudo solo quando è al massimo della sua luminosità, ma solitamente è necessario un binocolo o un piccolo telescopio per poterla scorgere.

Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra febbraio e giugno; nell'emisfero sud è visibile anche per buona parte dell'inverno, grazie alla declinazione australe della stella, mentre nell'emisfero nord può essere osservata limitatamente durante i mesi primaverili boreali.

Ci sono state diverse controversie in passato riguardo alla distanza della stella, tuttavia la misura della parallasse misurata da Satellite Gaia è sostanzialmente in linea con le previsioni precedenti, anche del satellite Hipparcos, le cui misure avevano un margine di errore più elevato. Considerando la parallasse misurata da Gaia (0,1532 ± 0,0291 mas), la stella dista circa 6500 parsec, poco più di 20.000 anni luce dalla Terra.[2][1]

Caratteristiche

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Ha una massa 50 volte quella del Sole, la sua luminosità è oltre 1 milione di volte superiore, il suo tipo spettrale B2[3]. Apparentemente la stella sta passando dallo stadio di supergigante blu a quello di una stella di Wolf-Rayet. Nel corso degli anni si sono potuti osservare cambi di temperatura che coincidevano a perdite più o meno ampie di massa; ad una temperatura minore corrispondeva una maggiore perdita di massa della stella, che risulta essere circondata da una nebulosa bipolare creata durante un recente periodo di instabilità[4].

AG Carinae perde massa a un tasso di (1,55±0,21)×10−5 M all'anno,[5] la nebulosa creatasi dalle sue espulsioni di materia si estende da 1,3 a 3,9 anni luce dalla stella,[1] mentre il gas si sta espandendo a una velocità di 3,5×10−1 km/s.[5]

La variabilità è irregolare, su scale di tempo che vanno da pochi giorni ad anni. La magnitudine apparente della stella varia da +5,3 a +8,6. Ai suoi minimi della curva di luce la stella è più calda e di classe spettrale WN11, mentre ai massimi è una stella supergigante di tipo A, più fredda ma di maggiori dimensioni.

Si sono osservate fluttuazioni di 2,5 magnitudini in periodi di 5-10 anni, dovuti alla variabilità tipica delle S Doradus; inoltre sono state osservate fluttuazioni di 0,1-0,5 magnitudini in un arco di tempo di 371 giorni e altre microvariazioni fotometriche[6]

  1. ^ a b c d e C. Vamvatira-Nakou, D. Hutsemekers, P. Royer, N. L. J. Cox, Y. Naze, G. Rauw, C. Waelkens, M. A. T. Groenewegen, The Herschel view of the nebula around the luminous blue variable star AG Carinae (PDF), aprile 2015.
  2. ^ A. G. A. Brown et al., Gaia Data Release 2. Summary of the contents and survey properties, aprile 2018.
  3. ^ jumk.de-AE Carinae
  4. ^ Immagine radio di AE Car
  5. ^ a b C. Bordiu et al., A warm molecular ring in AG Car: composing the mass-loss puzzle, MNRAS, 20 novembre 2020.
  6. ^ (EN) Groh, J. H.; Hillier, D. J.; Damineli, A.; Whitelock, P. A.; Marang, F.; Rossi, C., The AG Carinae nebula: abundant evidence for a red supergiant progenitor?, in The Astrophysical Journal, vol. 698, n. 2, 2009, pp. 1698-1720. URL consultato il 24 agosto 2011.

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