[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Cirillo I

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Cirillo I (disambigua).
Cirillo I
Il patriarca Cirillo I nel 2023

16º patriarca di Mosca e di tutta la Russia
Elezione27 gennaio 2009
Intronizzazione1º febbraio 2009
PredecessoreAlessio II
 
Consacrazione episcopale14 marzo 1976
 
NomeVladimir Michajlovič Gundjaev
NascitaSan Pietroburgo
20 novembre 1946 (78 anni)

Cirillo I (in russo Кирилл?, Kirill; nato Vladimir Michajlovič Gundjaev, in russo Владимир Михайлович Гундяев?; Leningrado, 20 novembre 1946) è un arcivescovo ortodosso russo, sedicesimo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie e capo della Chiesa ortodossa russa.

Cirillo, figlio e nipote di sacerdoti ortodossi, entrò nel 1965 nel seminario teologico di Leningrado (nome all'epoca di San Pietroburgo) e poi studiò teologia presso l'Accademia Teologica di San Pietroburgo. Dopo la sua ordinazione nel 1969 e la sua laurea nel 1970, divenne il primo segretario del metropolita Nicodemo di Leningrado, che già nel 1960 aveva favorito l'apertura ecumenica della Chiesa ortodossa russa. Nel 1971, Cirillo divenne Archimandrita e fu designato rappresentante ufficiale del Patriarcato di Mosca presso il Consiglio Ecumenico delle Chiese; in questa veste, è stato attivamente coinvolto nell'attività ecumenica della Chiesa ortodossa russa.

Alla fine del 1974 Cirillo divenne rettore del seminario di San Pietroburgo e dell'Accademia Teologica, mantenendo la carica fino alla fine del 1984. Nel marzo 1976 venne nominato vescovo di Vyborg, divenendo arcivescovo l'anno seguente; sotto la sua giurisdizione ricadevano anche le parrocchie della Finlandia. Nel dicembre 1984 venne nominato arcivescovo di Smolensk, e amministratore della diocesi di Kaliningrad. Nel 1991, il patriarca Alessio II lo nominò metropolita. Dal novembre 1989, egli divenne anche presidente del dipartimento affari religiosi esteri del patriarcato di Mosca e, quindi, anche membro permanente del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa. In qualità di membro della Commissione biblica e teologica del patriarcato di Mosca Cirillo aveva partecipato ai preparativi per il Consiglio a Mosca nel 2000.

Il 18 maggio 2006 ha consacrato la prima chiesa ortodossa russa a Roma, in occasione di un viaggio durante il quale ha incontrato papa Benedetto XVI. Nel dicembre 2007 il Papa ha accolto con favore il Metropolita Cirillo in una udienza privata. Nel mese di ottobre 2008 Cirillo inaugura la prima Chiesa ortodossa russa a Cuba, e la Cattedrale della Madonna di Kazan' a L'Avana. Il 25 aprile 2007 (accanto al metropolita Juvenalij di Kruticy e Kolomna e al metropolita Kliment di Kaluga e Borovsk) è stato uno dei celebranti al servizio funebre per il defunto presidente russo Boris El'cin nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Cirillo è stato anche considerato come uno dei principali autori nella redazione della dottrina sociale della Chiesa ortodossa russa.

Patriarca di Mosca

[modifica | modifica wikitesto]
Cirillo, Putin e la contessa Ksenija Šeremetjeva-Jusupova nel 2001

Il 5 dicembre 2008 moriva il patriarca Alessio II, da tempo malato. Il giorno successivo, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa nominava Cirillo locum tenens del cattedra patriarcale. In tale veste, egli officiò i funerali del defunto Patriarca nella Cattedrale di Cristo Salvatore, tenutisi il successivo 9 dicembre. Per la scelta del successore di Alessio II è stato convocato per i giorni 27-29 gennaio 2009 il Consiglio dei vescovi della Chiesa russa (Pomestny Sobor), ospitato nella medesima cattedrale. Qui Cirillo, che si è presentato come largamente favorito, è stato eletto con 508 voti su 702 Patriarca di Mosca e di tutte le Russie.

Il 1º febbraio 2009, si è tenuta nella Cattedrale di Cristo Salvatore la fastosa cerimonia dell'intronizzazione, nella quale, alla presenza di oltre 4.000 tra prelati e fedeli, tra cui il presidente Dmitrij Medvedev e il primo ministro Vladimir Putin, Cirillo ha assunto ufficialmente la nuova carica. Da parte della Santa Sede erano presenti i cardinali Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani e Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli. La nomina di Cirillo a patriarca (titolo riconosciuto de jure dal Patriarcato di Costantinopoli, che l'aveva concesso alla sede moscovita nel 1589, ma solo de facto da quello di Roma) è stata salutata con favore sia dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I sia dalla Santa Sede.

Il 12 febbraio 2016, il patriarca Cirillo incontra papa Francesco all'aeroporto internazionale dell'Avana (considerandolo "territorio neutrale" come richiesto; firmano poi una dichiarazione congiunta.[1]

Il 15 ottobre 2018 Cirillo I rompe la comunione canonica col Patriarcato di Costantinopoli (che non riconosce come Ecumenico) a seguito del dissidio territoriale sulla Chiesa nazionale ucraina.

Nella controversa omelia di domenica 6 marzo 2022 sostiene apertamente l'invasione russa dell'Ucraina, nonostante la condanna della guerra da parte di Papa Francesco e del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, dichiarando “Stiamo parlando di qualcosa che va oltre le convinzioni politiche, parliamo della salvezza umana. Ci troviamo in una guerra che ha assunto un significato metafisico. Le parate dei gay dimostrano che il peccato è una variabile del comportamento umano. Questa guerra è contro chi sostiene i gay, come il mondo occidentale, e ha cercato di distruggere il Donbass solo perché questa terra oppone un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori da chi rivendica il potere mondiale».[2]

Onorificenze religiose

[modifica | modifica wikitesto]
Ordine di San Vladimiro di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria
— 16 settembre 1973

Onorificenze sovietiche

[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze russe

[modifica | modifica wikitesto]
Ordine dell'Amicizia - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi allo Stato e per i progressi compiuti nell'attuazione di un vasto programma di costruzione, ricostruzione e restauro dei siti storici di Mosca»
— 28 dicembre 1995
Ordine al merito per la Patria di III Classe - nastrino per uniforme ordinaria
«Per l'eccezionale contributo al rafforzamento della pace civile e alla rinascita delle tradizioni spirituali e morali»
— 11 agosto 2000
Ordine al merito per la Patria di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il suo contributo personale alle tradizioni spirituali e culturali e per il rafforzamento dell'amicizia tra i popoli»
— 20 novembre 2006
Ordine di Aleksandr Nevskij - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il suo contributo personale alla Patria e alla conservazione delle tradizioni spirituali e culturali»
— 7 gennaio 2011

Onorificenze straniere

[modifica | modifica wikitesto]
Ordine di San Mashtots (Armenia) - nastrino per uniforme ordinaria
«In occasione del sessantacinquesimo genetliaco, per un significativo contributo nell'approfondire la tradizionale amicizia tra i popoli di Armenia e Russia e per la preservazione e lo sviluppo dei valori spirituali»
— 2011
Ordine dell'Amicizia tra i Popoli (Bielorussia) - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i contributi rilevanti alla costruzione e al rafforzamento delle relazioni amichevoli e dell'unità dei popoli della Bielorussia e della Russia»
— 2012
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine d'Onore (Grecia) - nastrino per uniforme ordinaria
«Per l'eccezionale contributo al rafforzamento delle relazioni tra la Russia e la Grecia»
— 2013
Gran Collare dell'Ordine della Repubblica di Serbia (Serbia) - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i meriti nello sviluppo e nel rafforzamento della cooperazione pacifica e delle relazioni amichevoli tra la Serbia e la Chiesa ortodossa russa.»
— 2021
Ordine di Jaroslav il Saggio di I Classe (Ucraina) - nastrino per uniforme ordinaria
«Per le attività della Chiesa finalizzate ad aumentare l'autorità dell'Ortodossia nel mondo e in occasione del 1025º anniversario dell'arrivo del cristianesimo nella Rus' di Kiev»
— 27 luglio 2013
  1. ^ Andrea Tornielli, Il Papa: “Fratello, finalmente!”. Kirill: “Ora le cose sono più facili”, su La Stampa, 12 febbraio 2016. URL consultato il 15 febbraio 2016.
  2. ^ Lorenzo Della Corte, Il Patriarca invoca la crociata: è una guerra metafisica ai valori occidentali, su ilcorrieredellasicurezza.it, 08/03/2022. URL consultato il 14 luglio 2024.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Patriarca della Chiesa Russa Ortodossa Successore
Alessio II dal 1º febbraio 2009 In carica

Predecessore Vescovo di Vyborg
Vicario della diocesi di San Pietroburgo
Successore
Nikon (Fomichev) 14 marzo 1976 - 26 dicembre 1984 Nazariy (Lavrynenko)

Predecessore Amministratore delle parrocchie patriarcali in Finlandia Successore
Nicodemo (Rotov) 12 ottobre 1978 - 26 dicembre 1984 Filaret (Vakhromeev)

Predecessore Arcivescovo di Smolensk e Vyazma Successore
Teodosio (Protsjuk) 26 dicembre 1984 - 25 febbraio 1991 -

Predecessore Metropolita di Smolensk e Vyazma Successore
- 25 febbraio 1991 - 31 marzo 2009 Teofilatto (Kuryanov)

Predecessore Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca Successore
Filaret (Vakhromeev) 14 novembre 1989 - 1º febbraio 2009 Hilarion (Alfeyev)
Controllo di autoritàVIAF (EN7820499 · ISNI (EN0000 0001 1487 484X · SBN PUVV427190 · BAV 495/57464 · LCCN (ENn2001096997 · GND (DE104347066 · BNE (ESXX5412676 (data) · BNF (FRcb15085313w (data) · J9U (ENHE987007286552805171 · NDL (ENJA031806719 · CONOR.SI (SL243499875