Carlo Roberto Maria Redaelli
Carlo Roberto Maria Redaelli arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Ostendam Sponsam Agni | |
Titolo | Gorizia |
Incarichi attuali |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 23 giugno 1956 a Milano |
Ordinato presbitero | 14 giugno 1980 dall'arcivescovo Carlo Maria Martini, S.I. (poi cardinale) |
Nominato vescovo | 8 aprile 2004 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato vescovo | 5 giugno 2004 dal cardinale Dionigi Tettamanzi |
Elevato arcivescovo | 28 giugno 2012 da papa Benedetto XVI |
Carlo Roberto Maria Redaelli (Milano, 23 giugno 1956) è un arcivescovo cattolico italiano, dal 28 giugno 2012 17º arcivescovo metropolita di Gorizia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nasce a Milano, città capoluogo di città metropolitana e sede arcivescovile, il 23 giugno 1956, da padre brianzolo e madre bellunese. È originario della parrocchia di San Giovanni in Laterano, nel quartiere Città Studi.
Formazione e ministero sacerdotale
[modifica | modifica wikitesto]Il 14 giugno 1980 è ordinato presbitero dall'arcivescovo Carlo Maria Martini (poi cardinale) ed il giorno successivo celebra la sua prima Santa Messa nella parrocchia natale.
Il 20 ottobre 1988, mentre è studente presso il pontificio seminario lombardo, consegue la laurea in diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana.
Dal 1983 al 1993 ricopre l'incarico di addetto all'ufficio di avvocatura dell'arcidiocesi di Milano ed è nel frattempo nominato presidente del Comitato per gli enti e i beni ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Nel 1987 è promotore di giustizia presso il tribunale ecclesiastico regionale lombardo e, dal 1991, è membro dell'organismo per la composizione di eventuali controversie. Dal 1993 è avvocato generale, dal 1994 membro del consiglio di amministrazione della Veneranda fabbrica del Duomo di Milano, dal 1995 membro del consiglio di amministrazione dell'opera diocesana, dal 1998 responsabile dell'osservatorio giuridico regionale lombardo e dal 2000 membro del consiglio presbiterale.
L'11 gennaio 2004 il cardinale Dionigi Tettamanzi lo nomina vicario generale dell'arcidiocesi di Milano.
Fonda la rivista Ex lege, "con lo scopo di informare i parroci e gli amministratori di enti religiosi".[1]
Ministero episcopale
[modifica | modifica wikitesto]L'8 aprile 2004 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Milano e vescovo titolare di Lambesi.[2] Il 5 giugno successivo riceve l'ordinazione episcopale, con il vescovo Luigi Stucchi, nella cattedrale di Milano, dal cardinale Dionigi Tettamanzi, co-consacranti il cardinale Attilio Nicora e il vescovo Francesco Coccopalmerio (poi arcivescovo e cardinale).
Il 27 settembre 2010 è eletto presidente del Consiglio per gli affari giuridici della Conferenza Episcopale Italiana, succedendo così al vescovo Domenico Mogavero.
Il 9 settembre 2011 è procuratore del cardinale Angelo Scola per la presa di possesso dell'arcidiocesi di Milano.
Il 5 aprile 2012, durante la Messa del crisma, il cardinale Angelo Scola rende nota la sua nomina a vicario episcopale della zona pastorale VII di Sesto San Giovanni, che sarebbe dovuta avvenire il 29 giugno successivo.
Il 28 giugno 2012 papa Benedetto XVI lo nomina arcivescovo metropolita di Gorizia;[3] succede a Dino De Antoni, dimessosi per raggiunti limiti di età. L'8 settembre si congeda dall'arcidiocesi ambrosiana, mentre il 14 ottobre prende possesso canonico dell'arcidiocesi di Gorizia. Il 29 giugno 2013 riceve il pallio dalle mani di papa Francesco nella basilica di San Pietro in Vaticano.
Il 25 gennaio 2016 è inviato come visitatore apostolico nella diocesi di Acqui; dopo le dimissioni per raggiunti limiti d'età di Pier Giorgio Micchiardi, accolte il 19 gennaio 2018, è nominato amministratore apostolico della diocesi fino all'insediamento del successore Luigi Testore,[4] avvenuto l'11 marzo successivo.
Nel maggio 2019 è eletto presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute della Conferenza Episcopale Italiana e, in quanto tale, diventa presidente di Caritas Italiana e della Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali.[5] È anche delegato per la carità della Conferenza episcopale triveneta.
Il 29 luglio 2019 papa Francesco lo nomina membro del Collegio per l'esame dei ricorsi in materia di delicta reservata, istituito presso la Congregazione per la dottrina della fede.[6]
Genealogia episcopale
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Enrico Benedetto Stuart
- Papa Leone XII
- Cardinale Chiarissimo Falconieri Mellini
- Cardinale Camillo Di Pietro
- Cardinale Mieczysław Halka Ledóchowski
- Cardinale Jan Maurycy Paweł Puzyna de Kosielsko
- Arcivescovo Józef Bilczewski
- Arcivescovo Bolesław Twardowski
- Arcivescovo Eugeniusz Baziak
- Papa Giovanni Paolo II
- Cardinale Carlo Maria Martini, S.I.
- Cardinale Dionigi Tettamanzi
- Arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli
Araldica
[modifica | modifica wikitesto]Stemma | Descrizione | Blasonatura |
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Carlo Roberto Maria Redaelli
Arcivescovo di Gorizia |
Centro dello stemma è lo scudo che riproduce la “Gerusalemme celeste”, descritta nel Libro dell’Apocalisse (Ap 21, 10-12), come presentata in alcune antiche raffigurazioni. Lo scudo riprende tutti gli elementi descritti (le porte, la piazza d’oro, l’Agnello al centro della città) e aggiunge la prima e ultima lettera dell’alfabeto greco ed ebraico in coerenza con la presentazione che il Signore fa di sé manifestandosi a Giovanni: «Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine» (Ap 22, 13). Sopra lo scudo è posta la mitra, anziché il galero, su cui è riportata la croce a doppia traversa, che ricorda la croce astile tipica degli arcivescovi. Lo stemma è chiuso in basso dal pallio: insegna che viene conferita dal Sommo Pontefice ai metropoliti.
Il motto Ostendam sponsam agni è tratto dal versetto 9 del capitolo 21 del Libro dell'Apocallise: "Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell’Agnello". [7] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ex lege, su imaginapubblicita.com. URL consultato il 28 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2011).
- ^ Rinunce e nomine. Nomina di Ausiliari di Milano (Italia), su press.vatican.va, 8 aprile 2004. URL consultato il 7 luglio 2017.
- ^ Rinunce e nomine. Rinuncia dell'Arcivescovo Metropolita di Gorizia (Italia) e nomina del successore, su press.vatican.va, 28 giugno 2012. URL consultato il 7 luglio 2017.
- ^ L'arcivescovo Carlo amministratore apostolico di Acqui, su diocesigorizia.it, 19 gennaio 2018. URL consultato il 20 gennaio 2018 (archiviato il 20 gennaio 2018).
- ^ Monsignor Redaelli nuovo Presidente di Caritas Italiana, su caritasitaliana.it, 23 maggio 2019. URL consultato il 23 maggio 2019.
- ^ Rinunce e nomine. Nomina di Membri del Collegio per l'esame dei ricorsi in materia di delicta reservata, istituito presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, su press.vatican.va, 29 luglio 2019. URL consultato il 29 luglio 2019.
- ^ Lo stemma episcopale, su www.diocesigorizia.it. URL consultato il 20 giugno 2024.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Carlo Roberto Maria Redaelli, in Catholic Hierarchy.
- Carlo Roberto Maria Redaelli, su chiesacattolica.it, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 18 novembre 2021.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 162462732 · ISNI (EN) 0000 0001 1709 8671 · SBN MILV106078 · CERL cnp02013294 · LCCN (EN) n86123051 · GND (DE) 1067657495 |
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