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Camillo Bellieni

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Camillo Bellieni

Segretario del Partito Sardo d'Azione
Durata mandatoaprile 1921 –
gennaio 1922
Predecessorecarica istituita
SuccessorePaolo Pili

Dati generali
Partito politicoPartito Sardo d'Azione
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
Laurea in filosofia
UniversitàUniversità degli Studi di Sassari
Università degli studi di Roma "La Sapienza"
Professionedirettore, insegnante, politico
Camillo Bellieni
NascitaSassari, 31 gennaio 1893
MorteNapoli, 9 dicembre 1975
Luogo di sepolturaCimitero di Sassari
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Regno d'Italia
Forza armata Regio esercito
ArmaFanteria
UnitàBrigata Sassari
Anni di servizio1915 - 1918
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano
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Camillo Bellieni (Sassari, 31 gennaio 1893Napoli, 9 dicembre 1975) è stato un politico e storico italiano, teorico del sardismo, principale ideologo e fondatore del Partito Sardo d'Azione, insieme ad Emilio Lussu e ad altri reduci della Brigata Sassari.

Bellieni nacque a Sassari il 31 dicembre del 1891, figlio di Nicola Bellieni, di remote origini comasche, e di Elisabetta Marras. Cresciuto, per buona parte della sua infanzia, a Thiesi (in provincia di Sassari), dove il padre esercitava la professione di farmacista, conseguì la laurea in Giurisprudenza a Sassari e, successivamente, quella in Filosofia a Roma, trasferendosi poi per motivi di lavoro a Napoli (città nella quale partecipava attivamente ai circoli culturali e politici d'impronta radicale), dove conobbe e successivamente sposò Margherita Ciampo.

Volontario nella prima guerra mondiale, combatté come soldato semplice del 134º reggimento fanteria nella battaglia del Carso. Divenuto sottotenente nel 43º reggimento fanteria, si distinse negli assalti alle trincee di Plava e delle Frasche. Con la Brigata Sassari, nei combattimenti che interessarono l'altopiano di Asiago, rimase invalido nel Novembre 1917. Ricevette due medaglie al valore militare.

Dopo la guerra organizzò il Movimento dei Combattenti Sardi a Sassari che unitosi al Movimento Sardo per l'autonomia nato a Cagliari nel 1910, col giornale Sardegna, darà origine con Emilio Lussu e Davide Cova al Partito Sardo d'Azione. A causa della sua opposizione al Fascismo, venne sospeso dalla direzione della Biblioteca dell'Università di Bologna e costretto a fare l'insegnante precario di Storia e Filosofia in diverse città italiane, ultima Trieste nel 1925.

Nel 1943 tornò in Sardegna dove fu impiegato come bibliotecario all'Università di Sassari. Riorganizzato il Partito Sardo d'Azione dopo la caduta del Fascismo, Bellieni, si oppose strenuamente alla corrente socialista di Emilio Lussu, che abbandonò il Partito a seguito del IX Congresso nel 1948.

Raggiunta l'età della pensione tornò a Napoli e vi rimase fino alla morte.

Le sue spoglie riposano nel cimitero di Sassari, avvolte da una Bandiera dei quattro mori.

Collaborazioni

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Ha collaborato con le riviste:

  • Attilio Deffenu e il socialismo in Sardegna (1925).
  • La Sardegna e i Sardi nella civiltà del mondo antico (1928-1931; 2 voll.).
  • La lotta politica in Sardegna dal 1848 ai giorni nostri (1962).
  • L'attività diplomatica del Giudice di Sardegna intorno alla metà del secolo 9. d.C (1963).
  • La Sardegna e i Sardi nella civiltà dell'Alto Medioevo (1973; 2 voll.).
  • Eleonora d'Arborea (1978).
  • Partito sardo d'azione e repubblica federale : scritti 1919-1925; a cura di Luigi Nieddu (1985).
  • Salvatore Cubeddu - Sardisti. Viaggio nel Partito Sardo d'Azione, 2 voll. (Edes, Sassari 1992/95).
  • Adriano Bomboi - L'indipendentismo sardo. Le ragioni, la storia, i protagonisti (Condaghes, Cagliari 2014)'.
  • Carlo Pala - Idee di Sardegna (Carocci, Roma 2016).
  • Adriano Bomboi - Il pensiero economico di Camillo Bellieni, padre del sardismo (QL1 Sa Natzione, Siniscola 2018).
  • Alberto Monteverde Paolo Pozzato - Camillo Bellieni ed Emilio Lussu. Meridionalismo, Sardismo e Antifascismo dal primo dopoguerra alla svolta autoritaria. 1919 – 1926. (Gaspari Editore, Udine 2022).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN70317990 · ISNI (EN0000 0001 1667 3259 · SBN IEIV009181 · BAV 495/130515 · LCCN (ENn83319274 · BNF (FRcb12163824s (data)