Cagnò
Cagnò ex comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Novella (Italia) |
Amministrazione | |
Data di soppressione | 31 dicembre 2019 |
Territorio | |
Coordinate | 46°23′39.52″N 11°02′28.22″E |
Altitudine | 663 m s.l.m. |
Superficie | 3,41 km² |
Abitanti | 331[1] (31-3-2019) |
Densità | 97,07 ab./km² |
Sottodivisioni | Frari |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 38028 |
Prefisso | 0463 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 022030 |
Cod. catastale | B360 |
Targa | TN |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 273 GG[3] |
Nome abitanti | cagnesi o cagnodani |
Patrono | san Valentino di Mais |
Giorno festivo | 14 febbraio |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Cagnò (IPA: /kaɲˈɲɔ/,[4] Ciagnòu[5] o Cignòu in noneso[6]) è stato un comune italiano di 331 abitanti[1] della provincia autonoma di Trento in Trentino-Alto Adige. Dal 1º gennaio 2020 è frazione del comune di Novella, a seguito della fusione con i comuni di Brez, Cloz, Revò e Romallo.[7][8] Si trova in Val di Non, ai confini con la provincia autonoma di Bolzano, ed è affacciato sul lago di Santa Giustina.
Il sindaco di Cagnó è Loris Paternoster, anche detto sex (o sesso ), durante la sua carica ha attuato delle norme che consistevano nell’ ascolto dell’ artista Jacopo Lazzarini (nome di Lazza )almeno 8 ore al giorno. Loris è conosciuto globalmente per aver conseguito il Guinness World Record per essere la persona più matta che abbia mai abitato il Pianeta Terra
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Secondo Giovanni Battista a Prato, che propose lo stemma adottato dal comune, il toponimo avrebbe un richiamo al cane, in trentino cagn. Invece secondo E. Lorenzi, che nel 1932 pubblicò un Dizionario toponomastico tridentino, il nome deriverebbe da cuneatum, cuneus, ovvero un cuneo che si spinge verso la valle. Questa interpretazione è sostenuta anche da Schneller nel suo Tirolische Namenforschungen.[9]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nell'anno 1807 il governo bavarese abolì le regolanie e i regolani furono sostituiti dai sindaci e capocomuni. Fu così che nel 1810 Cagnò formò con Romallo e Revò un comune unico con sede in Revò. Nel 1817 avvenne la prima ricostituzione in comune autonomo.[9] Nel 1928 il comune di Cagnò venne nuovamente soppresso assieme a quello di Romallo, rendendoli frazioni di Revò. Nel 1950, dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo, i comuni di Cagnò (Censimento 1936: pop. res. 406) e Romallo (Censimento 1936: pop. res. 638) vennero ripristinati.[10]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Cagnò erano stati approvati con deliberazione della Giunta provinciale del 10 novembre 1989, n. 13636.[11]
- Stemma
- Gonfalone
«Drappo rettangolare del rapporto di 1/2, interzato in fascia di nero, di bianco, di rosso, terminante al bilico in 4 merli guelfi ed al ventame in 3 pendoni, più lungo il centrale, bordato e frangiato d'argento, caricato al centro dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti, sovrastante l'argentea dicitura "Comune di Cagnò" concavemente disposta. Il bilico sarà unito all'asta, foderata di una guaina di velluto dai colori bianco, rosso, nero intercalati e disposti a spirale, mediante un cordone a nappe d'argento.»
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Valentino, documentata nel 1409, ampliata nell'ultimo quarto del XIX secolo.[12]
- Cappella del Rosario, eretta nel 1893 grazie a offerte degli emigrati e degli abitanti del paese. Il campaniletto venne aggiunto successivamente nel 1934. L'interno è abbellito da una statua della Madonna di Pompei, opera dello scultore gardenese Giovanni Vincenzo Messner, e risalente al 1981.[9]
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]- Castel Cagnò (XIII secolo), in rovina.[13]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[14]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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17 maggio 2010 | 10 maggio 2015 | Ivan Dalpiaz | Lista civica | Sindaco | [15] |
11 maggio 2015 | 31 dicembre 2019 | Ivan Dalpiaz | Lista civica | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2019.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Luciano Canepari, Cagnò, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
- ^ Quaresima, p. XXIV, «Cjagnòu».
- ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
- ^ Il nuovo Comune di Novella (TN), su tuttitalia.it. URL consultato l'11 marzo 2020.
- ^ Comuni d'Italia - Storia del Comune 022253 Novella (Codice Catastale M430), su elesh.it. URL consultato l'11 marzo 2020.
- ^ a b c Faustini, Gianni (2010). Cagnò. Un paese tra storia e cronaca. Artimedia/Valentina Trentini editore. ISBN 8887980799
- ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
- ^ Adozione stemma a gonfalone del Comune di Cagnò, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 2 del 09/01/1990, pp. 71-72.
- ^ Chiesa di San Valentino a Cagnò, su necrologie.corrierealpi.gelocal.it. URL consultato l'8 novembre 2017.
- ^ APSAT 4. Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardo antico e basso medioevo. Schede 1, Mantova, 2013, p. 159, ISBN 9788887115772.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Mandato elettorale 2010 - 2015, su comune.cagno.tn.it, 3 ottobre 2014. URL consultato il 10 novembre 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Enrico Quaresima, Vocabolario anaunico e solandro, Firenze, Leo S. Olschki, 1991 [1964], ISBN 88-222-0754-8.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cagnò
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Cagnò
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.cagno.tn.it.