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Cornelis Ketel

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Ritratto di Cornelis Ketel eseguito da Hendrik Bary

Cornelis Ketel, oppure Cornelius Ketel (Gouda, 1548Amsterdam, 1616), è stato un pittore olandese.

Ritratto di donna di cinquantasei anni, 1594, Museo Thyssen-Bornemisza

Ketel si formò artisticamente dapprima nella bottega dello zio Cornelis Jacobsz Ketel,[1] successivamente nel 1565 da Anthonie Blocklandt (1533-1583),[2] a Delft, e infine si perfezionò soggiornando a Parigi, dove visse con Jean de la Hame, pittore di corte di re Carlo IX,[3] e per un anno a Fontainebleau, nel 1566, dove aderì alla scuola di Fontainebleau, e formò il suo gusto per l'allegoria manierista.[4]

Quando nel 1567, assieme agli immigrati olandesi, venne espulso dalla Francia per opera di Carlo IX, si trasferì a Gouda e in un secondo tempo in Inghilterra (1573-1581).[5]

A Londra, Ketel si specializzò come ritrattista di costume,[2] a mezzo busto, con figure singole o a gruppi, secondo lo stile di Hans Eworth (1520-1574), come evidenziarono le sue opere più importanti di quegli anni, quali Ritratto della regina Elisabetta d'Inghilterra (1578), Ritratto di giovane sedicenne (1576).[4]

Compagnia del Capitano Dirck Jacobsz, Rosecrans e Lieutenant Pauw, 1588, Amsterdam, Rijksmuseum

Una volta trasferitosi ad Amsterdam, vi introdusse il ritratto di gruppo ai borghesi olandesi ottenendo un grande successo,[6] ed eseguì nel 1587 le decorazioni in onore dell'entrata del conte di Leicester, oltre a realizzare in questo periodo i suoi migliori ritratti, come La compagnia del capitano Dirck Jacobsz Rosencranz (1588), e una serie di riuscite allegorie (Lo specchio delle virtù).[4][2]

Verso la fine del secolo, Ketel sperimentò una pittura senza pennelli, ma eseguita con le dita delle mani e dei piedi.[7][2]

Ketel si dedico non solamente alla ritrattistica, ma anche ad opere di tematica mitologica e biblica, che però sono note solo attraverso disegni e stampe.[8]

Tra i suoi allievi si possono menzionare il ritrattista Cornelis van der Voort, il danese Pieter Isaacsz e Wouter Pietersz Crabeth.

Ketel subì un ictus nel 1613 e morì ad Amsterdam tre anni dopo.[6]

Artista manierista versatile, poeta e scultore,[2] seguì le influenze dell'Iconologia del Ripa, e di una concezione simbolica del mondo.[4]

Opere principali

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  1. ^ (EN) Cornelis Kete, in The Concise Grove Dictionary of Art, Oxford, Oxford University Press, 2002.
  2. ^ a b c d e (EN) Cornelis Ketel, su museothyssen.org. URL consultato il 16 agosto 2018.
  3. ^ (EN) Ralph N. James, Painters and Their Works: A Dictionary of Great Artists who are Not Now Alive, Londra, L. Upcott Gill, 1897.
  4. ^ a b c d le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 257.
  5. ^ (EN) Karen Hearn, Dynasties: Painting in Tudor and Jacobean England 1530-1630, New York, Rizzoli, 1995, p. 103.
  6. ^ a b (EN) Karen Hearn, Dynasties: Painting in Tudor and Jacobean England 1530-1630, New York, Rizzoli, 1995, p. 105.
  7. ^ (EN) J. Richard Judson, Cornelis Ketel: A Painter without a Brush, in Artibus et Historiae, vol. 25, Londra, 2004, p. 49.
  8. ^ Cornelis Ketel, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 agosto 2018.
  • AA. VV., Dizionario della pittura e dei pittori, diretto da Michel Laclotte con la collaborazione di Jean-Pierre Cuzin; edizione italiana diretta da Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano, con la collaborazione di Liliana Barroero e Giovanna Sapori, vol. 1-6, Torino, Einaudi, 1989-1994, ad vocem, SBN CFI0114992.
  • (NL) Ekkart Buvelot, rudi Buvelot e Quentin Buvelot, Dutch Portraits, The Age of Rembrandt and Frans Hals, Zwolle, Waanders Publishers, 2007.
  • (EN) Wayne Franits, Dutch Seventeenth-Century Genre Painting, Princeton, Yale University Press, 2004.
  • (EN) Seymour Slive, Dutch Painting, 1600-1800, Princeton, Yale University Press, 1995.
  • (EN) Karen Hearn, Dynasties: Painting in Tudor and Jacobean England 1530-1630, New York, Rizzoli, 1995.
  • (EN) Ralph N. James, Painters and Their Works: A Dictionary of Great Artists who are Not Now Alive, Londra, L. Upcott Gill, 1897.
  • (EN) Roy Strong, The English Icon: Elizabethan and Jacobean Portraiture, 1969, Londra, Routledge & Kegan Paul, 1969.
  • (EN) Roy Strong, Gloriana: The Portraits of Queen Elizabeth I, New York, Thames and Hudson, 1987.

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