Panjakent
Panjakent città | |
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Панҷакент | |
Localizzazione | |
Stato | Tagikistan |
Regione | Suǧd |
Distretto | Panjakent |
Territorio | |
Coordinate | 39°30′N 67°37′E |
Altitudine | 996 m s.l.m. |
Abitanti | 33 000 (2000) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 735500 |
Fuso orario | UTC+5 |
Cartografia | |
Panjakent (in tagico Панҷакент?, in persiano پنجکنت) è una città di 33.000 abitanti situata nella regione di Suǧd, in Tagikistan.
Situata 60 km ad est di Samarcanda, è senza dubbio uno dei centri più famosi dell'antica Sogdiana.
Storia
L'antica Panjekent era una piccola ma fiorente città della Sogdiana, una regione dell'Asia centrale preislamica. Il suo nome in sanscrito significava "cinque città" (là dove il termine città va inteso, però, con , il significato di "villaggio"). L'insediamento fiorì soprattutto in età sasanide (III-VII sec. d. C.), per poi decadere gradualmente dopo la conquista araba.
Nelle rovine della città, estesa solo 13 ha, sono distinguibili quattro parti: la cittadella regale, la città vera e propria, la necropoli e i sobborghi.[1] L'impianto urbano presenta una forte struttura difensiva che nel corso dei secoli venne restaurata e ricostruita più volte.
Il sito
Gli scavi, iniziati nel 1946, hanno portato alla luce più di cento abitazioni che riflettono la ricchezza e il livello sociale dei proprietari. Nelle dimore patrizie il centro dell'abitazione è costituito da una sala di ampie proporzioni, con alto soffitto sostenuto da colonne, decorata con pitture parietali. Intorno a questa sala si aprono una serie di piccoli ambienti collegati da corridoi e destinati alla vita quotidiana;[2] spesso al piano terra, sono collocati negozi e botteghe di mercanti e artigiani. Le case più modeste presentano una complessa articolazione in due o tre piani, con le stanze di abitazioni vere e proprie disposte al piano superiore. Nell'area sono stati riportati alla luce due templi di impianto simile, che presentano una costruzione su stilobate composta da una sala tetrastila, preceduta da un iwan su sei colonne.[3] Le strutture si datano fra la fine del quinto e l'inizio del VI secolo d.C.
Il materiale utilizzato comprende blocchi massicci di argilla pressata e mattoni crudi, questi ultimi essenzialmente con copertura a volta. La pietra è utilizzata esclusivamente per i basamenti di alcune colonne, mai come materiale edile; frequente è l'impiego di legno sia per le travi di coperture piatte, sia per le colonne. La produzione artistica rinvenuta nel sito comprende numerosi esempi di sculture in legno e una serie di pitture parietali policrome che decoravano sia le abitazioni private, sia gli edifici di culto. I soggetti raffigurati sono vari: si passa dalle immagini di divinità femminili, a movimentate scene di battaglia; da illustrazioni di fiabe legate alla tradizione classica e alla favolistica indiana, alla narrazione di più episodi di miti eroici.[4] Tra le decorazioni più significative si possono citare quella del tempio II dedicata all'eroe Siyavush ed alcune che descrivono leggende popolari, come l'oca dalle uova d'oro. Spesso le decorazioni appaiono in tutte le pareti della stanza.
Note
Altri progetti
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