Cencelle
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Cencelle è un sito archeologico sul quale sorgeva un tempo Leopoli, la città voluta da Leone IV (847-855) per accogliere la fuga dei cittadini di Centumcellae (Civitavecchia), razziata dai Saraceni che durante tutto il corso del IX secolo stavano devastando la costa tirrenica. Già noto agli studiosi medievisti, il sito è stato oggetto di un accurato scavo da parte della facoltà di Archeologia della Sapienza di Roma a partire dal 1994, in collaborazione con l'École française di Roma, L'universitа "D'Annunzio di Chieti", L'università della Tuscia e l'università di Perugia, sotto la direzione scientifica di Letizia Ermini Pani e François Bougard.
Il Liber Pontificalis
Secondo la leggenda trascritta nel Liber Pontificalis alla richiesta della diocesi di Centumcellae di costruire una sede lontana dalla costa e dalle razzie dei pirati, Leone IV decise di fondare una nuova città a 12 miglia dalla costa, posta su un'altura che potesse permettere l'osservazione della costa e della valle sottostante, percorsa dal Mignone. Nell'agosto del 854, due anni dopo aver costruito la "Civitas Leoniana" di San Pietro, fondò la città con il nome di Leopoli, in suo onore. Nonostante ciò, i cittadini che si trasferirono da Centumcellae a Leopoli ribattezzarono la nuova città con il nome di Cencelle (diminutivo di Centumcellae), volendo richiamare la loro appartenenza alla "Civitas Vecchia", nome che contraddistingue ancora oggi la città portuale.
Bibliografia
- Mauro Quercioli, Le città perdute del Lazio, Roma, Newton Compton Editori, 1992.
- Letizia Ermini Pani, Lo sviluppo urbano in Il Mondo dell'Archeologia, I, Roma, 2002
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Articolo su Cencelle del Gruppo Archeologico Territorio Cerite
- Dossier sul sito del Comune di Tolfa
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