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Anna Krauss

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Anna Krauss nel 1942

Anna Krauss (Bogen, 27 ottobre 1884[1]Berlino, 5 agosto 1943[2]) è stata un'antifascista, chiaroveggente, cartomante e donna d'affari tedesca, combattente della resistenza contro il regime nazista nel gruppo berlinese dell'Orchestra Rossa.

Anna era figlia dell'agricoltore Johann Friese. Nel 1911 sposò l'ungherese Josef Krauss, nel 1914 nacque il figlio Rudolf.[3] Josef fu ucciso durante la prima guerra mondiale e così nel 1920 Anna e suo figlio si trasferirono a Berlino dove, per guadagnarsi da vivere, gestì un laboratorio di cucito. Data la sua formazione commerciale, nel 1936 diventò proprietaria di un ingrosso di colori e vernici a Berlino.[3]

Schema del gruppo berlinese Schulze-Boysen.

Alla fine del 1938, Anna ospitò una giovane ebrea di 22 anni, Sophie Templer-Kuh,[4] in attesa di prolungare il suo visto britannico all'ambasciata britannica a Berlino. Sophie morirà nel 2021, all'età di 104 anni.[5]

Nell'agosto del 1941, Libertas Schulze-Boysen divenne cliente di Anna grazie al giornalista Heinrich Karbe. Tramite Schulze-Boysen, Anna conobbe Toni Graudenz, moglie di John Graudenz, entrambi vicini di casa a Stahnsdorf.

Molti dei clienti di Anna erano ufficiali tedeschi superstiziosi in cerca di consigli e, mentre descrivevano le loro campagne imminenti, lei riferiva i dettagli a Libertas tramite Toni che faceva da intermediario. Uno di questi ufficiali tedeschi era Erwin Gehrts, colonnello della Luftwaffe interessato alla metafisica e all'occulto tanto da condurre una vita straordinariamente superstiziosa[6] e che si recava regolarmente da Anna per chiedere consigli.[6]

Memoriale di Anna Krauss

Fu un membro a pieno titolo del gruppo berlinese Schulze-Boysen dell'Orchestra Rossa e fu pienamente informata di tutte le loro attività. Anna mise a disposizione il suo appartamento per John Graudenz dove sistemare due macchine da stampa a ciclostile per le stampe dei volantini antinazisti del gruppo, meglio noti con il nome di AGIS.[7] Partecipò anche nella distribuzione di opuscoli e volantini.[6] Graudenz fu il responsabile tecnico della produzione dei volantini e degli opuscoli del gruppo.[8]

Fu arrestata il 14 settembre 1942, processata dal Reichskriegsgericht e condannata a morte il 12 febbraio 1943. L'esecuzione ebbe luogo il 5 agosto 1943 nella prigione di Plötzensee,[9] fu ghigliottinata durante un'esecuzione di massa con altri 3 uomini e 14 donne.[10][11]

  1. ^ In alcuni casi è stata indicata anche la data del 7 maggio 1879.
  2. ^ (DE) Marina Wesner e Dorothea Strube, Das frauengefängnisin der barnimstrasse (PDF), su FHXB Friedrichshain-Kreuzberg Museum, Association for the Study of the History of Kreuzberg, 2007, p. 4. URL consultato il 14 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  3. ^ a b (DE) Hans-Joachim Fieber, Widerstand in Berlin gegen das NS-Regime 1933 bis 1945: ein biographisches Lexikon, Trafo Verlag, 2002, pp. 163-164, ISBN 978-3-89626-354-4. URL consultato il 15 aprile 2021.
  4. ^ Nelson, p. 171
  5. ^ (DE) David Ensikat, Heimatlos und guter Dinge, in Der Tagesspiegel, Berlino, Verlag Der Tagesspiegel GmbH, 27 febbraio 2021. URL consultato il 20 aprile 2021.
  6. ^ a b c Kesaris, p. 145
  7. ^ Nelson, p. 170
  8. ^ Corina L. Petrescu, Against All Odds: Models of Subversive Spaces in National Socialist Germany, Peter Lang, 2010, p. 229, ISBN 978-3-03911-845-8. URL consultato il 3 giugno 2019.
  9. ^ (DE) Vor 60 Jahren wurden die Mitglieder der "Roten Kapelle" hingerichtet. Auch meine Mutter: Mit Gnade hat sie nie gerechnet, su Berliner Zeitung, 4 agosto 2003. URL consultato il 17 settembre 2024.
  10. ^ (DE) Victor von Gostomski e Walter Loch, Der Tod von Plötzensee : Erinnerungen, Ereignisse, Dokumente, 1942-1944, Frankfurt am Main, Bloch, 1993, p. 222, ISBN 9783929686005.
  11. ^ (DE) Hans Coppi, Vor 60 Jahren wurden die Mitglieder der "Roten Kapelle" hingerichtet. Auch meine Mutter: Mit Gnade hat sie nie gerechnet, in Berliner Zeitung, Berliner Verlag GmbH, 5 agosto 2003. URL consultato il 14 aprile 2021.

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