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San Benedetto Po
Abbazia di San Benedetto in Polirone
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
San Benedetto Po
Sito del turismo
Sito istituzionale

San Benedetto Po è una città della Lombardia.

Da sapere

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Città gonzaghesca, ha altresì un passato illustre antecedente ai Gonzaga, quando il suo nome si legò al complesso monastico di Polirone voluto nel 1007 da Tedaldo, nonno di Matilde di Canossa. È annoverato fra i borghi più belli d'Italia e fa parte anche dei "Gioielli d'Italia" valutati dal MiBACT.

Cenni geografici

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È importante centro agricolo dell'Oltrepò mantovano nella vasta area fra il Po e l'antico Lirone che fu bonificata dai monaci della sua famosa Abbazia detta del Polirone dal nome dei due corsi d'acqua.

Cenni storici

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La storia di San Benedetto Po va di pari passo con quella dell'Abbazia di Polirone. È grazie al lavoro dei monaci che le terre vennero bonificate e furono rese coltivabili. Fondato nel 1007 da Tedaldo di Canossa, il monastero si avvalse dei lasciti terrieri della famiglia Canossa, che contribuirono alla ricchezza e all'accrescimento del suo potere. Raggiunse un tale possesso di terre che nei primi anni del XII secolo l'Abate del monastero aveva concesso ai Corradi da Gonzaga (futuri Gonzaga signori di Mantova) molte terre a condizioni di particolare favore, tanto da far intervenire gli imperatori Federico Barbarossa, Enrico IV e Federico II per tutelare gli interessi del monastero.

I lavori di bonifica furono imponenti; nel 1336 si deviò il fiume Secchia, facendolo confluire nel Po a Mirasole; nel 1565 si costruirono gli argini a difesa dalle inondazioni del fiume

Il paese vive lavorando le terre del monastero; i monaci tengono per sé la metà dei prodotti. Finché nel Cinquecento una rivolta dei contadini, che volevano riconosciuta la proprietà delle terre che avevano da sempre lavorato, fu sedata con l'intervento delle milizie gonzaghesche. I Gonzaga sanciscono così il loro potere su queste terre che per molti anni erano state del monastero.

Anche i Gonzaga ebbero venerazione per l'Abbazia, che fecero restaurare ed ingrandire da Giulio Romano, il loro artista di corte.

Il Po


Terremoto del 2012

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Nel gennaio 2012 e nel successivo mese di maggio 2012 forti scosse di terremoto hanno colpito una vasta area dell'Emilia danneggiando seriamente numerosi centri della Pianura padana emiliana fra l'autostrada del Sole e il corso del Po, nelle aree di Modena soprattutto e delle confinanti zone ferraresi e reggiane, interessando anche l'Oltrepò mantovano, appartenente alla Lombardia ma orograficamente parte dell'Emilia. Il sisma, che in Emilia è costato anche numerose vittime, nell'Oltrepò ha colpito i centri storici di numerose città causando crolli, cedimenti e lesioni in chiese e in antichi monumenti e lesionandone numerosi altri. I centri più colpiti sono stati Moglia, Pegognaga, San Giacomo delle Segnate, Poggio Rusco, Quistello, Gonzaga, San Giovanni del Dosso. Ripercussioni si sono avute anche a San Benedetto Po, dove è stata interessata la chiesa, per la quale si sono effettuati lavori di consolidamento e di messa in sicurezza.

Come orientarsi

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Ufficio Turistico

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  • 45.0429510.927761 Ufficio IAT, +39 0376 623036, fax: +39 0376 623021, . Dal 1° marzo al 31 ottobre (orario estivo): Da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00, lunedì aperto solo su richiesta. Dal 1° novembre a fine febbraio (orario invernale): Da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.30, sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30, lunedì aperto solo su richiesta.
Mappa a tutto schermo San Benedetto Po

Quartieri

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Sono centri abitati del territorio sambenedettese Bardelle, Brede, Gorgo, Mirasole, Portiolo, San Siro, Villa Garibaldi, Zovo.

Come arrivare

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Stazione di San Benedetto Po.

Sono aeroporti lombardi:

L'area è interessata anche dagli scali di:


In auto

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Area di sosta camper

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  • 45.043299.935188 Area attrezzata, Via Ruffini (Nei pressi delle scuole medie e della piscina comunale). L’intero parcheggio prevede la disposizione di n. 32 posti auto, un posto per disabili e n. 8 posti per la sosta dei camper.


In treno

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Come spostarsi

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In bici

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Un interessante percorso cicloturistico collega San Benedetto Po a Casalmaggiore.


Cosa vedere

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Abbazia di Polirone, chiostro
  •  Attrazione principaleIl chiostro dei secolari</u> si presenta con le fattezze raggiunte dopo tre interventi costruttivi di prima del Quattrocento, di fine Quattrocento e di fine Seicento. Al piano terreno serviva per accogliere i pellegrini ed i poveri; al piano superiore venivano ospitati i personaggi di riguardo. Da questo chiostro, attraverso un scenografico scalone, si accede al Museo Civico Polironiano. <u>Il chiostro di San Simeone</u> è ubicato dietro la Basilica. In stile tardogotico, il chiostro fu così sistemato fra il 1458 ed il 1480. Al pianterreno ospitava le celle per monaci di passaggio, oltre a locali di servizio quali cantina, sartoria, calzoleria. Nelle lunette vi sono affreschi quattrocenteschi che narrano episodi della vita di San Simeone; la mano degli artisti che li hanno realizzati pare essere di scuola fiamminga. Da questo notevole chiostro si accede alla <u>Sala del Capitolo</u>, cuore della vita monastica, che conserva resti di tombe di abati succedutisi nel Cinquecento. Nel <u>chiostro di San Benedetto</u> si giunge uscendo da quello di San Simeone. Dei tre è il chiostro più grande, e fu ricostruito da '''Giulio Romano''' su committenza di Guido Gonzaga. Il percorso prosegue con la visita al <u>Refettorio</u> dei monaci, costruito nel 1478. Il '''Correggio''' vi dipinse l'architettura che ospitava un&apos;''Ultima cena'' di Girolamo Bonsignori, veronese, dipinto su tela che ora si trova nel Museo Civico di [[Badia Polesine]]. I locali sotto il refettorio sono le grandi <u>Cantine</u> cinquecentesche che ospitano una collezione di reperti archeologici e una ricca collezione di carri agricoli antichi finemente decorati."}},"i":0}}]}'/>45.0427110.929321 Abbazia di Polirone. Intero 5 €; ridotto 4 €; percorsi didattici 6 €. È un vasto complesso monastico che occupa il cuore della città antica. Fondato da Tedaldo di Canossa, nonno della più famosa Contessa Matilde, fu un centro di grande rilievo politico e culturale, pur fra alti e bassi, fino al 1797, quando fu soppresso da Napoleone Bonaparte. I Canossa ed i Gonzaga successivamente lo dotarono di grandi possedimenti terrieri, il che permise al Monastero di rivestire un ruolo di potere anche sociale e politico nel panorama dei secoli in cui ebbe vita. La sua struttura comprende tre chiostri: quello dei Secolari, quello di San Simeone e quello di San Benedetto, Il chiostro dei secolari si presenta con le fattezze raggiunte dopo tre interventi costruttivi di prima del Quattrocento, di fine Quattrocento e di fine Seicento. Al piano terreno serviva per accogliere i pellegrini ed i poveri; al piano superiore venivano ospitati i personaggi di riguardo. Da questo chiostro, attraverso un scenografico scalone, si accede al Museo Civico Polironiano. Il chiostro di San Simeone è ubicato dietro la Basilica. In stile tardogotico, il chiostro fu così sistemato fra il 1458 ed il 1480. Al pianterreno ospitava le celle per monaci di passaggio, oltre a locali di servizio quali cantina, sartoria, calzoleria. Nelle lunette vi sono affreschi quattrocenteschi che narrano episodi della vita di San Simeone; la mano degli artisti che li hanno realizzati pare essere di scuola fiamminga. Da questo notevole chiostro si accede alla Sala del Capitolo, cuore della vita monastica, che conserva resti di tombe di abati succedutisi nel Cinquecento. Nel chiostro di San Benedetto si giunge uscendo da quello di San Simeone. Dei tre è il chiostro più grande, e fu ricostruito da Giulio Romano su committenza di Guido Gonzaga. Il percorso prosegue con la visita al Refettorio dei monaci, costruito nel 1478. Il Correggio vi dipinse l'architettura che ospitava un'Ultima cena di Girolamo Bonsignori, veronese, dipinto su tela che ora si trova nel Museo Civico di Badia Polesine. I locali sotto il refettorio sono le grandi Cantine cinquecentesche che ospitano una collezione di reperti archeologici e una ricca collezione di carri agricoli antichi finemente decorati.
Chiesa abbaziale
Ritratto allegorico di Matilde di Canossa, posto sul sepolcro in Polirone.
  • 45.0424710.928472 Chiesa Abbaziale. 2.00 € - biglietto unico. La grande chiesa abbaziale del complesso monastico del Polirone è il risultato del rifacimento della precedente chiesa riedificata da Giulio Romano (allievo di Raffaello, artista di Corte dei Gonzaga e artefice tra l'altro di Palazzo Te a Mantova) tra il 1540 e il 1545, impresa che eseguì mirabilmente senza sacrificare abbattere le antiche preesistenti strutture romaniche e gotiche. È per questo motivo che il risultato finale risulta molto interessante, poiché ha saputo far convivere diversi stili amalgamandoli in un insieme armonioso. Le navate e gli ingressi delle cappelle laterali sono impreziosite da statue di Santi, opera del modenese Antonio Begarelli; il coro e la sacrestia vantano armadi intagliati eseguiti da Giovanni Maria Piantavigna tra il 1561 e il 1563. La chiesa conserva, fra il transetto e la sacrestia, il monumento funebre di Matilde di Canossa. costituito da un sarcofago in alabastro sorretto da quattro leoncini in marmo rosso. La Gran Contessa aveva in vita beneficato il monastero con rilevanti lasciti, ed aveva lasciato disposizione di essere sepolta nell'Abbazia. Il sepolcro conservò le spoglie di Matilde fino al 1633, quando il Papa fece trasferire i suoi resti mortali nella Basilica di San Pietro in Vaticano, dove sono tumulati in un mausoleo opera del Bernini.
  • Campanile di San Floriano. Il campanile è ciò che rimane dell'antica chiesa parrocchiale di San Floriano.
Museo Civico Polironiano
  • 45.0422110.92943 Museo Civico Polironiano. All'interno del complesso architettonico del monastero, nei piani superiori trova collocazione il Museo Civico, molto ricco di materiale (13.000 oggetti)aventi per tema la vita della popolazione rurale del Po e delle sue campagne. Tratta gli aspetti materiali, sociali, culturali, religiosi della popolazione di quest'angolo di pianura, riservando attenzione anche alle leggende, tradizioni, credenze popolari. Una sezione museale è dedicata ai reperti archeologici: raccoglie materiale fittile e reperti archeologici provenienti dalle campagne di scavo effettuate in zona. Al suo interno si possono inoltre ammirare lo Scriptorium, la Scala affrescata, la Biblioteca monastica, oltre a parte della basilica.
  • 45.0380710.927324 Chiesa di Santa Maria in Valverde. Isolata nel verde della campagna, su un dosso, la chiesa ha riportato lesioni alla struttura in seguito al terremoto verificatosi in Emilia e nei comuni meridionali del mantovano e pertanto attualmente (2014) è chiusa al pubblico e non agibile. A due km. dal centro di San Benedetto, fu fondata nella seconda metà del Mille: divenne dipendenza del monastero di Polirone. Conserva ancora, dopo i restauri che ebbe nel Quattrocento, il suo originario carattere romanico. Ebbe anticamente, addossato all'abside, un edificio conventuale dove anticamente venivano ricoverati i monaci vecchi e malati: fu raso al suolo fra metà e fine Ottocento. Il campanile vicino all'abside è a pianta ottagonale ed ha eleganti forme quattrocentesche. Ora la chiesa è proprietà privata.


Eventi e feste

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Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Prezzi medi

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Sicurezza

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Farmacie

  • 45.04144510.92738211 Antica Farmacia Ghidini, Via E. Ferri, 42, +39 0376 615127, fax: +39 0376 620485.
  • 45.04749610.85994612 Lonetti, Via R. Romei, 71 (località Portiolo), +39 0376 611122.
  • 45.04204810.92608313 Masini, E. Ferri, 6, +39 0376 615117.


Come restare in contatto

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Poste

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  • 45.0438810.9314214 Poste italiane, Via Dugoni 5, +39 0376 620230, fax: +39 0376 620230.


Nei dintorni

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  • Gonzaga È la città che ha dato il nome ad una delle famiglie italiane più illustri e potenti, i Gonzaga. Del castello di famiglia restano solamente due torri. Da vedere: la chiesa parrocchiale e il convento di Santa Maria, fondato alla fine del Quattrocento dal religioso Girolamo Redini di Castel Goffredo. Il convento appartenne alla Congregazione degli Eremiti di Santa Maria.
  • Pegognaga
  • Moglia Fra i centri dell'area sud dell'Oltrepò mantovano Moglia e la sua frazione Bondanello sono i paesi che hanno subito la percentuale maggiore di danni alle abitazioni e ai monumenti a seguito del terremoto del 2012. Nel capoluogo è stata gravemente lesionata la chiesa parrocchiale, oltre al palazzo municipale. Nella frazione di Bondanello è stato abbattuto il campanile della parrocchia.
  • Mantova Capitale dei Gonzaga, emana ancora il suo sottile fascino di grande città d'arte per la quale la nomina a Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO è stata non tanto un riconoscimento, quanto una doverosa presa d'atto. Ineguagliabili le sue atmosfere antiche, i profili dei palazzi e delle cupole che si stagliano nella foschia padana avvolti dallo specchio dei suoi laghi, la sua sterminata reggia gonzaghesca che ingloba numerosi edifici nel centro città.

Itinerari

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Altri progetti

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CittàUsabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma in più contiene abbastanza informazioni per consentire una breve visita alla città. Utilizza correttamente i listing (la giusta tipologia nelle giuste sezioni).