Forni di Sotto | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Friuli-Venezia Giulia | |
Territorio | Carnia | |
Altitudine | 777 m s.l.m. | |
Superficie | 93,60 km² | |
Abitanti | 571 (219) | |
Nome abitanti | Fornesi | |
Prefisso tel | +39 0433 | |
CAP | 33020 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Madonna del Rosario (7 ottobre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Forni di Sotto è un centro del Friuli-Venezia Giulia.
Da sapere
[modifica]Fa parte dell'associazione dei Borghi Autentici d'Italia
Cenni geografici
[modifica]Si trova nell'alta valle del Tagliamento, in Carnia, ed è compreso tra due rilievi montuosi in direzione E-O. Le principali cime che circondano l'abitato sono a nord il Monte Bivera (2474 m), il Monte Zauf (2246 m) e il Monte Tinisa (2100 m), a sud il Monte Pramaggiore (2478 m), il Monte Chiarescons (2168 m) e il Cimon di Agar (1932 m).
Cenni storici
[modifica]Alcuni ritrovamenti testimonierebbero che il paese fosse già abitato in epoca pre-romana da genti Gallo-Celtiche. Nel 2008 ha avuto luogo la prima campagna di scavi sul sito denominato "Pra di Got", ove residuano resti di una fortificazione probabilmente tardo romana o comunque altomedievale. Il primo documento che riporta il nome di Forni, tuttavia, è una donazione datata 778 (da parte di Masselione o forse Tassilone duca di Baviera al monastero di Sesto - altri leggono Salto sul Torre -), ma non si è in grado di dire a quale dei Forni oggi esistenti il documento si riferisca. Chi lo riferisce a Forni di Sopra trae argomenti dall'esistenza in quel comune di una frazione denominata "Cella". Potrebbe invece trattarsi di Forni di Sotto, sede della Pieve Matrice (una delle undici antiche Pievi della Carnia, oggi ottava tappa del Cammino delle Pievi. È infatti documentata una lunga controversia tra i due Forni, arrivata fino al Papa, relativa proprio alla preminenza delle rispettive chiese, risolta in favore di Forni di Sotto e composta, con la concessione dell'autonomia a Forni di Sopra soltanto nel XV secolo. Nel 1326 Forni di Sotto e Forni di Sopra, con i rispettivi territori, passarono in feudo alla nobile famiglia friulana dei Savorgnan (da qui il nome Forni Savorgnani che indica entrambi i comuni sopra citati) che vi mantennero il proprio domino fino al 1797, anno della caduta della Repubblica di Venezia. Entrati a far parte dei possedimenti degli Asburgo, tornarono all'Italia nel 1866, al termine della terza guerra di indipendenza. La pagina più dolorosa della storia di Forni di Sotto fu senz'altro scritta il 26 maggio 1944, giorno in cui le truppe della Wehrmacht accompagnate da repubblichini friulani rasero al suolo, incendiandolo, l'intero paese.
Risorto dalla cenere Forni di Sotto, che un tempo era famosa per la sua architettura di montagna con le case in pietra dai ballatoi in legno, è oggi un paese completamente nuovo, dove le uniche testimonianze del passato sono le fontane ottocentesche di Tredolo, Baselia e Vico. Il paese, come la vicina Forni di Sopra è località di villeggiatura estiva e invernale (apprezzata pista per lo sci nordico). Parte del territorio comunale rientra nel Parco naturale delle Dolomiti Friulane.
Come orientarsi
[modifica]Il suo territorio comunale comprende anche le frazioni di Baselia, Tredolo e Vico.
Come arrivare
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Pieve parrocchiale di Santa Maria del Rosario (a Baselia). Sembra che l'originaria Pieve di Forni di Sotto sorgesse nell'attuale frazione Vico. Tra la fine del VII e l'inizio dell'VIII secolo la parrocchialità fu trasferita presso la chiesetta di San Martino, posta sull'omonimo colle. Durante il Medioevo ci fu una lunga disputa tra le chiese di Forni di Sopra e di Forni di Sotto su quale delle due dovesse essere la pieve della vallata: nel 1512 questo titolo fu ufficialmente riconosciuto alla chiesa di Forni di Sopra.
Nel XVII secolo la chiesetta di San Martino versava in pessime condizioni ed era insufficiente a causa dell'incremento della popolazione locale. Si decise allora di ricostruirla al centro del paese. La nuova pieve venne edificata tra il 1770 ed il 1785; la consacrazione fu impartita nel 1790. Il 26 maggio 1944 l'edificio fu dato alle fiamme e distrutto. I lavori di costruzione dell'attuale parrocchiale iniziarono nel 1950. La chiesa venne consacrata il 9 agosto 1953, anche se fu completata soltanto nel 1955 - 2 Chiesa della Beata Vergine della Pietà (a Vico).
- Chiesa di San Rocco (a Tredolo). Costruita nel XVI secolo.
- Chiesetta di San Lorenzo. È un edificio votivo di San Lorenzo con un ciclo di affreschi raffiguranti ì Dottori della Chiesa, l'Annunciazione, il Martirio di San Lorenzo ed altri ancora eseguiti nel 1942 da Gianfrancesco da Tolmezzo.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Osteria con Cucina "Lucky Luke", Borgo Baselia, 29, ☎ +39 329 372 9170.
- 2 Trattoria alla Fontana, Borgo Tredolo, 158, ☎ +39 0433 87300.
- Ristoro agrituristico La Palote, via Nazionale, ☎ +39 327 9289098.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Albergo Diffuso Dolomiti Ciase Veronicon 1, Borgo Vico, 81, ☎ +39 366 7391870.
- 2 Da Nonna Iole, Borgo Vico, 7, ☎ +39 348 8806545.
- 3 Albergo ristorante Al Pino, Borgo Baselia, 65, ☎ +39 0433 87014.
- 4 Hotel Pramaggiore, Borgo Tredolo, 65, ☎ +39 392 1575411.
Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Itinerari
[modifica]- Pievi della Carnia — Dieci antiche pievi che furono un tempo, oltre che centri di culto, sedi di potere civile.
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Forni di Sotto
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Forni di Sotto