Bassano del Grappa | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Veneto | |
Territorio | Territorio di Vicenza | |
Altitudine | 129 m s.l.m. | |
Superficie | 47,06 km² | |
Abitanti | 42.097 (2021) | |
Nome abitanti | Bassanesi | |
Prefisso tel | +39 0424 | |
CAP | 36061 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | beata Giovanna Maria Bonomo e san Bassiano | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Bassano del Grappa è una città del Veneto in provincia di Vicenza.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Bassano del Grappa è una città di 43 mila abitanti situata nel nord-est della penisola italiana, nel cuore della regione Veneto, al confine tra le province di Vicenza, di Padova e di Treviso. La città si trova ai piedi delle Prealpi Venete (Altopiano di Asiago e Monte Grappa), nel punto in cui il Brenta sbocca dal Canale di Brenta. La scelta non è casuale: infatti, offre simultaneamente il controllo sulla campagna, sul fiume e sulle maggiori direttrici di traffico.
Bassano del Grappa ha un clima semicontinentale con inverni piuttosto freddi ed estati calde. Effetti positivi hanno le colline e le montagne che, molto spesso, hanno effetto mitigante sul clima della zona (più ventilato e meno umido rispetto alla pianura veneta).
Cenni storici
[modifica]L'insediamento esisteva in precedenza all'arrivo dei Romani, come testimoniano i manufatti ritrovati nella necropoli di San Giorgio di Angarano, datati tra il XI e il IX secolo a.C.. I Romani conquistarono la zona nel II secolo a.C. e la resero coltivabile. L'antico nome di Bassano doveva essere Fundus Baxiani, che indicava la proprietà agricola di un certo Bassio o Bassus.
Del successivo dominio longobardo (568 - 774) e franco (774 - 888) ci sono scarse notizie, mentre fonti scritte confermano l'esistenza di un primo nucleo della città già nel 998, con la pieve di Santa Maria, e nel 1150, con il castello.
Nel 1175 Vicenza estese il suo dominio su Bassano, attratta dalla posizione strategica della città. Quegli anni si caratterizzarono per le strette relazioni politiche e militari con la ricca famiglia fondiaria degli Ezzelini che, nonostante limitassero l'autonomia del comune, favorirono la costituzione delle prime magistrature cittadine.
Nel 1223 Ezzelino II affidò Bassano e i territori ad ovest del Muson al figlio condottiero e trovatore Alberico da Romano. Nonostante alcune resistenze (Rivolta dei liberi), durante la prima metà del 1200, Bassano continuò ad essere la base di partenza delle operazioni militari degli Ezzelini. Da questa zona pedemontana la famiglia dei Da Romano, ed Ezzelino III in particolare, estese la propria rete di controllo diretto e indiretto su Vicenza, Padova, Verona, Treviso, Brescia e Trento con il supporto dell'Imperatore Federico II. In questo periodo Bassano e i paesi circostanti erano amministrativamente organizzati in un reggimento autonomo e fiscalmente gestiti come "camera fiscale" degli Ezzelini. Alla morte di Ezzelino III nel 1259, i Bassanesi ottennero la protezione di Padova, riservandosi beni e diritti dell'epoca ezzeliniana e uno statuto comunale.
A partire dal 1260 Bassano si vide prima sottomessa a Vicenza (1260 - 1268), quindi a Padova, a Verona e di nuovo a Padova, per terminare, nel 1388, sotto i Visconti, il cui governo lasciò alla città una relativa autonomia.
La Repubblica di Venezia giunse a Bassano il 10 giugno 1404, senza alterare statuti e consuetudini del comune, dandole il governo di un podestà e un capitano scelto dal Senato tra i patrizi veneziani. Il Territorio bassanese, ufficializzato dai Visconti e mantenuto dalla serenissima fino alle soglie del 1800, comprendeva Pove del Grappa, Cassola e Rossano Veneto a est, Tezze sul Brenta, Rosà e Cartigliano a sud, Solagna, San Nazario, Cismon e Primolano a nord, mentre a ovest era delimitata dal Brenta, includendone il corso d'acqua. Al di là del fiume, Angarano pur trovandosi all'epoca fuori dal territorio bassanese aveva con Bassano già dal 1300 un confine aperto in materia di dazi e commerci in ragione del ponte che univa i due borghi. A parte la guerra della Lega di Cambrai (1509 - 1513), per quattro secoli la Serenissima mantenne pace e prosperità nel territorio, con beneficio del settore tessile (lana, seta, pelli) e dell'oreficeria. Il Cinquecento vede, inoltre, la proliferazione artistica della famiglia di pittori Dal Ponte, soprannominati Bassano, e editoriale della stamperia Remondini, che nel Settecento rese famoso il nome di Bassano in tutta Europa. Il 27 dicembre 1760 il Senato innalzò Bassano al rango di città.
Napoleone sconfisse gli austriaci l'8 settembre 1796 a Bassano, dando inizio a un periodo tormentato per tutto il territorio. L'anno dopo cadde Venezia, alla quale si sostituirono i governi democratici delle municipalità. Il Trattato di Campoformio (1797) sancì il passaggio all'Impero d'Austria. Il 7 aprile 1815 Bassano entrò nel regno lombardo-veneto, aggregata alla provincia di Vicenza. Tra il 25 marzo e il 5 giugno 1848 sperimentò una breve esperienza rivoluzionaria, ma la rioccupazione austriaca mise fine al governo provvisorio. Durante l'occupazione austriaca, tuttavia fu l'unica città veneta non capoluogo di provincia a cui fu riconosciuto il titolo di "Regia". Bassano entrò a far parte del neonato Regno italiano nel 1866, dopo la terza guerra di indipendenza, per effetto della pace di Vienna e conseguente cessione del Veneto all'Italia.
La prima guerra mondiale vide Bassano come zona di guerra, paralizzando ogni attività sino al 1916. Proprio in quell'anno la vicina cittadina montana di Asiago venne occupata dagli imperiali, dal cui centro completamente raso al suolo dai bombardamenti lanciarono alcune granate verso Bassano. Alla fine di maggio 1916 arriva la 28ª Squadriglia che resta fino al 30 luglio. La disfatta di Caporetto (1917) vide poi la città in prima linea, costringendo all'evacuazione più di 7000 persone. Oltre a ciò, nella città si riversarono migliaia e migliaia di soldati diretti al fronte seguiti da intere carovane di fuggiaschi civili provenienti dai vari paesi invasi dagli austro-ungarici, in particolare dall'altopiano dei Sette Comuni. Furono giorni terribili anche perché gli austriaci giunsero a pochi chilometri dalla cittadina, fermando il fronte di guerra sul Monte Grappa, nella Valsugana e sui rilievi a sud dell'altopiano di Asiago. A seguito della guerra (23000 soldati sono sepolti sull'ossario del Grappa) il governo fascista decise nel 1928 di cambiare il nome della città: da "Bassano veneto" all'attuale Bassano del Grappa.
Durante il regime fascista, dal 1926 il sindaco venne sostituito da un podestà governativo. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale e la caduta del regime fascista, la città subì l'invasione tedesca. Durante la Guerra di liberazione fu uno dei più importanti centri di organizzazione della Resistenza. Varie unità operarono nella zona, incluso formazioni delle Brigate Garibaldi, delle Brigate Matteotti e delle Brigate "Italia Libera". L'evento più drammatico che subì la Resistenza locale fu il «rastrellamento del Grappa» del settembre 1944 (più di 500 morti e 400 deportati), che culminò il 26 settembre 1944 con l'eccidio di Bassano con 31 impiccagioni nei viali cittadini. Responsabile di queste atrocità fu il vicebrigadiere delle SS Karl Franz Tausch.
Il 17 febbraio 1945 un gruppo di 15 partigiani fece saltare il Ponte vecchio: ci furono due vittime. Per rappresaglia i nazisti prelevarono dalle prigioni tre partigiani e li fucilarono sul ponte. Il 28 aprile 1945 anche Bassano del Grappa fu liberata. L'elevato numero di vittime alla fine della guerra valse alla città del Grappa la Medaglia d'oro al valor militare per la guerra di liberazione.
L'industria, l'artigianato e il commercio dal dopoguerra hanno contribuito all'espansione della città, un'espansione caotica e priva di una pianificazione, dando luogo ad una vasta superficie di città a bassa densità intervallata da residue zone agricole, situazione comune a molti centri del nord-est. Considerando l'agglomerazione urbana, si può notare come il comune di Bassano sia fuso con quelli di Campolongo sul Brenta e Solagna a nord, Romano d'Ezzelino e di Pove del Grappa a nord-est, oltre che con l'area più popolata del comune di Cassola ad est. A sud l'espansione edilizia ha fatto sì che venissero inglobati i nuclei di Rosà, Travettore (nello stesso comune di Rosà), Cartigliano e Nove.
Come orientarsi
[modifica]Il centro storico di Bassano è piuttosto raccolto e può essere raggiunto in pochi minuti a piedi dalla stazione ferroviaria e dai parcheggi periferici.
Quartieri
[modifica]Quartiere Prè (295 ab.) si trova nella parte sud del territorio comunale, ai confini con Cartigliano (della cui parrocchia è parte) e con Rosà (frazione di Travettore). All'interno di questo quartiere si trova una parte del parco rurale "Civiltà delle Rogge" che si estende anche nei vicini comuni di Cartigliano e Rosà.
Marchesane (1898 ab.) è situata a sud-ovest del territorio comunale. Si estende per un paio di chilometri di lunghezza costeggiando la riva destra del fiume Brenta. Frazione contadina fino agli anni sessanta, si è poi espansa demograficamente ed economicamente con la costruzione di nuovi quartieri e zone artigianali e commerciali. Marchesane è una delle località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra il XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Nella parte sud di Marchesane si trova anche la chiesa di San Giovanni Nepomuceno che servì da ricovero a Napoleone durante la Battaglia di Bassano. Il comune di Bassano del Grappa, che comprende anche la frazione, conta 43 mila abitanti.
Frazioni
[modifica]L'unica frazione è Rubbio, mentre le località Campese, Marchesane, San Michele, Sant'Eusebio e Valrovina sono definite "contrade".
La frazione di Rubbio (64 ab.), sull'altopiano di Asiago, a 1057 m di quota, costituisce un villaggio unico insieme alla parte della frazione appartenente al comune di Lusiana Conco. La particolarità di questo paese è quella di essere diviso amministrativamente fra i due comuni di Bassano e Lusiana Conco, anche se in realtà è abbastanza distante da ambedue i centri comunali in modo tale da costituire a tutti gli effetti un piccolo centro abitato a sé. Per giungere dal centro di Bassano a questa sua frazione si deve per forza transitare dal territorio di un altro comune, Marostica: il collegamento diretto è altrimenti possibile solo attraverso alcuni sentieri di montagna. Da Rubbio si può godere di una notevole vista sul Canale di Brenta e sulla Pianura Veneta.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]Nel comune è situata un'aviosuperficie turistica.
In auto
[modifica]Bassano del Grappa è interessata dal percorso della SS 47 ed è unita ad Asiago tramite la strada provinciale 72 detta strada della Fratellanza. La strada provinciale 111 garantisce il collegamento con l'abitato di Thiene.
Dalla città è anche possibile raggiungere la cima del Monte Grappa mediante la strada provinciale 148 (ex strada statale SS 141 "Cadorna") oppure la strada provinciale 140. Percorrendo invece la strada statale SS 248 "Schiavonesca - Marosticana" è possibile raggiungere Asolo, Montebelluna e l'area del Montello con l'immissione finale nel tracciato della SS 13 Pontebbana. Un'altra arteria importante è rappresentata dalla strada provinciale 26 "Pedemontana del Grappa" che percorre la suggestiva fascia pedemontana trevigiana attraverso gli abitati di Borso del Grappa, Crespano del Grappa, Paderno del Grappa, Possagno, Cavaso del Tomba e Pederobba.
In treno
[modifica]- 1 Stazione di Bassano del Grappa. La stazione di Bassano del Grappa rappresenta località di bivio rispetto alle linee Trento-Venezia e Bassano-Padova (delle quali rappresenta il capolinea per i treni da e per Padova, Trento e Venezia). Queste linee sono servite dai treni regionali svolti da Trenitalia (con materiale rotabile di Sistemi Territoriali in comodato d'uso per la tratta Bassano-Venezia) e Trentino Trasporti nell'ambito dei contratti di servizio stipulati con la Regione Veneto (Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale) e con la Provincia Autonoma di Trento.
Nel periodo estivo tutti i treni circolanti lungo la linea ferroviaria della Valsugana tra Trento e Bassano del Grappa (e viceversa) vengono allestiti per ospitare fino a 32 bici al seguito dei viaggiatori a servizio del percorso della Ciclopista della Valsugana.
In autobus
[modifica]I trasporti urbani e interurbani di Bassano del Grappa vengono svolti con servizi regolari di autobus gestiti dalla Società Vicentina Trasporti (SVT).
Come spostarsi
[modifica]In auto
[modifica]- 2 Parcheggio "Cadorna", Piazzale Luigi Cadorna, 37.
- 3 Parcheggio interrato "Il Ponte", Piazzale Luigi Cadorna.
Cosa vedere
[modifica]Architetture civili
[modifica]- 1 Ponte Vecchio (Ponte degli Alpini; Ponte di Bassano). Dal ponte, totalmente in legno, si gode di un'ottima vista sulle montagne circostanti e sul canale di Brenta. Ad esso è ispirato un canto popolare degli Alpini. L'attuale struttura, più volte ricostruita a causa delle piene e della guerra, fu progetta da Andrea Palladio. Il ponte è lungo 58 metri, poggia su 4 piloni di legno di forma triangolare, allineati al flusso d'acqua, ed è ricoperto da un tetto sostenuto da colonne tuscaniche. Il ponte fin dall'antichità costituiva la via di comunicazione principale fra Bassano e Vicenza. Nel 1209 si ebbe la sua prima costruzione databile. Questa struttura fu definitivamente travolta dalle piene del fiume nell'ottobre del 1567. Palladio nel 1569 progettò il nuovo ponte, proponendo inizialmente un progetto completamente diverso dal precedente, ovvero a tre arcate di pietra sul modello degli antichi ponti romani, ma il Consiglio cittadino bocciò il progetto, imponendo all'architetto di non discostarsi troppo dalla struttura tradizionale; così nell'estate 1569 egli tornò ad un progetto su struttura in legno, in modo tale che la sua elasticità fosse in grado di contrastare l'impetuosità del fiume Brenta, ma di grande impatto visivo. Ancora nel 1748 il ponte fu travolto da una piena; fu poi ricostruito tre anni dopo da Bartolomeo Ferracina. Durante la seconda guerra mondiale il ponte fu fatto saltare dai partigiani il 17 febbraio 1945 per proteggere la città. Fu ricostruito nel 1947, secondo l'originale disegno di Palladio, in nove mesi. Successivamente al nome Ponte Vecchio si aggiunse la dicitura ponte degli Alpini in quanto furono tra i principali sostenitori della sua ricostruzione.
- 2 Villa Angarano (Villa Angarano Bianchi Michiel), Via Corte S. Eusebio, 41 (a 3,5 km a nord-ovest dalla stazione ferroviaria di Bassano del Grappa, 12 min. in bici attraversando o costeggiando il centro storico). Visitabile su appuntamento (ospita un'azienda vitivinicola). Fa parte delle ville palladiane riconosciute dall'UNESCO. Originariamente concepita intorno al 1548, il progetto della villa è inserito nei Quattro Libri dell'Architettura di Andrea Palladio, in cui si mette in luce l'interessante posizione della villa, la quale gode della vicinanza del fiume Brenta. Il corpo centrale è opera di Baldassare Longhena nel Seicento. Le due barchesse, progettate da Palladio, sono collegate alla corte da lunghi porticati di stile dorico e avevano all'epoca la funzione di separare la parte signorile della villa dagli edifici di servizio e dalle zone della servitù. La barchessa di destra termina con la cappella dedicata a santa Maria Maddalena: la cappella è a pianta ellittica, la facciata è invece squadrata e decorata da due semicolonne giganti che reggono il frontone triangolare e coronato da tre statue. Le statue all'interno della villa sono di Giacomo Cassetti.
- 3 Villa Rezzonico (Ca' Rezzonico di Bassano). XVII-XVIII secolo, con cappella, parco e giardino. Attribuita a vari architetti tra cui Baldassare Longhena e Giorgio Massari, parte delle statue e degli stucchi che si trovano nella villa sono attribuiti ad Antonio Canova e Abbondio Stanzio. Nel salone principale vi sono alcune pitture e tele di Antonio Canova, D. Pellegrini e altri; mentre alcune sale della villa ospitano una raccolta di quadri antichi di autori tra i quali Dosso Dossi e di antichità. L'architetto americano Paul Chalfin si ispirò a questa villa per realizzare la villa Vizcaya a Miami (USA) nel 1914-1916.
- 4 Villa Ca' Erizzo, Via Cà Erizzo, 35 (sulla sponda sinistra del fiume Brenta), ☎ +39 0424529035. Di origine quattrocentesca, costituisce uno dei contesti architettonici più pittoreschi di Bassano. Al suo interno custodisce un patrimonio di affreschi, stucchi e mobili antichi di raro pregio. Soggiornarono nei suoi ambienti durante la Grande Guerra i cosiddetti "Poeti di Harvard" quali John Howard Lawson, John Dos Passos ed Ernest Hemingway.
- 5 Villa Giusti del Giardino, Strada Travettore, 30, ☎ +39 04241900366. La villa sorse su progetto unitario nella prima metà del Seicento su volere della famiglia Zambelli. Quando la proprietà passa al patrizio Girolamo Ascanio Molin, nel corso del XVIII secolo, inizia un periodo di grande attività culturale per la villa e le sale sono un punto di incontro di letterati e artisti. Successivamente, a seguito del matrimonio di Paola Molin con il conte Carlo Giusti la villa entra nel XIX secolo nella disponibilità della famiglia Giusti del Giardino. Il conte Girolamo, figlio della contessa, avvia nella prima metà dell'Ottocento una grande trasformazione creando un parco di chiara ispirazione romantica, che venne inaugurato nel 1861.
- 6 Villa Fanzago, viale XI Febbraio 65. Il proprietario del terreno e ideatore di questa singolare costruzione nel 1925 fu Luigi Aliprando Fanzago, figlio di Francesco Luigi Fanzago e di Amalia Michieli, dottore in giurisprudenza, reduce della guerra 1915-18, nato a Padova il 22 gennaio 1881 e deceduto a Bassano del Grappa il 28 febbraio 1938. Quest'ultimo fece costruire la villa copiandola forse dal castello di Krassonitz in Moravia, residenza insieme al palazzo in Graz, della cugina Attems. Il materiale per la costruzione venne fatto arrivare dall'Austria, le uniche eccezioni riguardavano i pavimenti alla veneziana e il rivestimento esterno.
- 7 Palazzo Pretorio, P.za A. Guadagnin. Era la sede dei Podestà a partire dal 1315 e successivamente del Consiglio Comunale. Il Palazzo è ancor oggi protetto da una breve cinta muraria. Vi si accede attraverso una porta a bugne diamantate in pietra bianca, nel cui timpano è ospitato il leone di San Marco con il libro aperto, segno della pacifica dedizione di Bassano alla Serenissima. Nella piazzetta la scala risale al 1552 e, a mezza rampa, un piccolo locale conserva sugli intonaci gli stemmi delle famiglie dei podestà veneziani.
- 8 Palazzo Bonaguro, Via Angarano, 77. È un edificio storico del XV secolo situato vicino al Ponte Vecchio nel quartiere di Angarano. Il palazzo era articolato in un complesso padronale dotato di colombara (colombaia) e protetto da un muro di cinta. Gli antichi proprietari costruirono inoltre uno scenografico giardino ricco di statue allegoriche, percorsi prospettici, fontane, secondo il gusto cinquecentesco che conferirono al podere una veste monumentale. La proprietà era situata in terre coltivate a vigneti e frumento ben rappresentato nelle statue. Dal 1969 appartiene al Comune di Bassano che lo utilizza in occasione di mostre o altri eventi culturali.
- 9 Palazzo Agostinelli, Via Giovan Battista Barbieri, 34, ☎ +39 0424519945. Fu donato alla città di Bassano con lascito testamentario dalla ballerina Mary Dirhoui Megrditchian Agostinelli e destinata a ospitare, nella parte centrale del palazzo, dopo gli interventi di restauro, le mostre che la città di Bassano andava propoponendo in luoghi diversi dal Museo Civico. Nel corso degli anni si sono succedute alcune iniziative espositive di particolare rilevanza che hanno confermato il Palazzo come luogo opportuno di esposizioni e incontri per eventi dedicati all'arte contemporanea, all'incisione, e alla ceramica.
- 10 Palazzo Roberti, Via Jacopo da Ponte, 34. La costruzione del palazzo risale a fine del XVII secolo, a cui si sono aggiunte successive modifiche (come l'affresco del salone nobiliare). Nell'edificio, l'8 settembre 1796 e il 10 marzo 1797 soggiornò Napoleone Bonaparte durante la sua Campagna d'Italia (1796-1797). In ricordo dell'avvenimento è posta una lapide all'esterno del palazzo. L'ultimo restauro risale al 1998 da parte della famiglia Manfrotto, attuale proprietaria del palazzo.
- 11 Palazzo del Municipio. Sede del comune di Bassano del Grappa.
Architetture religiose
[modifica]- 12 Duomo (Duomo di Santa Maria in Colle). Sorge sull'antica pieve, all'interno della Prima Cerchia Muraria del Castello degli Ezzelini. La presenza di questa pieve è documentata fin dal 998, in un placito steso in occasione di un'assemblea giudiziaria presieduta dal conte Azeli e da Oberto, Vescovo di Verona. L'interno della pieve mostra un battistero di pregevole fattura, un organo settecentesco del veneziano Francesco Antonio Dacci, dei confessionali lignei, opera di intagliatori locali, otto altari marmorei completi di pale, di cui quattro eseguite da componenti della celebre famiglia Da Ponte".
- 13 Tempio ossario (a ridosso del centro storico). Costruito inizialmente (1908) per ospitare la nuova sede arcipretale di Bassano e sospeso poi per mancanza di fondi, alla fine della Grande Guerra, ceduto allo Stato italiano (1930), divenne ossario per seppellire in maniera decorosa i resti dei caduti in battaglia. Ospita 5 405 caduti tra cui 236 decorati. Di stile neogotico, a croce latina è costruito interamente in mattoni rossi. L'intera costruzione lunga 75 metri è snellita da due agili campanili di 60 metri d'altezza ciascuno. Copia simile, dello stesso architetto Rinaldo di Venezia, si trova a Montebelluna (TV).
- 14 Chiesa della Santa Croce. Nel 1124, di ritorno dalla Terra Santa, l'abate Ponzio di Melgueil, caduto in disgrazia al Papato, non rientrò nella sua abbazia di Cluny, ma cercò rifugio presso le potenti famiglie della Marca Trevigiana, fedeli all'Impero. Queste gli fecero dono delle terre di Campese, dove con la protezione del vescovo di Padova egli diede vita al progetto di costruzione di una grandiosa abbazia dedicata alla Santa Croce, il simbolo dei Crociati. Suoi principali sostenitori furono gli Ezzelini, lo sterminio dei quali provocò però l'arresto dello sviluppo del nuovo monastero, che passò sotto la giurisdizione della Congregazione benedettina di San Benedetto Po ed ebbe la dignità di priorato. L'aspetto odierno, benché molto modificato rispetto all'origine, conserva evidenti alcuni elementi delle originarie strutture. Il luogo ha rivestito straordinario interesse dopo il 1544, per il fatto che qui visse l'ultimo periodo della sua vita Teofilo Folengo, geniale e fecondo poeta macaronico, noto e celebrato con lo pseudonimo di "Merlin Cocai". Il suo celebre sepolcro, posto in chiesa a destra dell'altar maggiore, è stato meta di viaggiatori illustri, che nei secoli hanno scritto epitaffi in suo onore, raccolti in piccola parte nel sacello stesso. All'interno dell'ex monastero è attivo un Centro di Documentazione Folenghiana per chi desidera avere informazioni sulle attività riguardanti il poeta tra cui si contano molteplici iniziative culturali ed enogastronomiche proposte dagli "Amici di Merlin Cocai".
- 15 Chiesa di San Francesco, Piazza Giuseppe Garibaldi. Costruita con dedica alla Vergine Maria fu ceduta ai Frati Minori Conventuali che lo dedicarono a San Francesco. In stile romanico a croce latina è stata più volte ingrandita. La facciata ha struttura a capanna con un agile protiro ad archi a tutto sesto risalente al 1306. All'interno l'Annunciazione di Guariento di Arpo oltreché un crocifisso ligneo dipinto. Alcuni storici del passato hanno affermato che la costruzione di questa chiesa sia il frutto di un voto fatto da Ezzelino I da Romano (il "balbo") durante il viaggio in nave, di ritorno dalla seconda crociata in Terrasanta (approssimativamente attorno al 1148) nel pieno di una burrasca marina che rischiava di martirizzare i crociati, gratificandoli ben oltre l'ordinaria assoluzione di tutti peccati. Ezzelino e altri cavalieri pregarono la Vergine Maria di salvarli, non ritenendosi degni di salire agli onori del calendario. Tale ipotesi sembra confermata dagli affreschi presenti; non è tuttavia suffragata da documenti storici d'archivio.
- 16 Chiesa di San Giovanni Battista, Piazza Libertà, 27. Sorge sul lato sud di Piazza Libertà, dal terrapieno che chiuse il fossato intorno al secondo giro di mura. Commissionata dalla famiglia Blasi, la chiesa risale al 1308 e venne ricostruita nella seconda metà del XVII secolo dall'architetto bassanese Giovanni Miazzi che la progettò dopo l'incontro con Francesco Maria Preti. Secondo tradizione, nacque con l'altare maggiore orientato a est e con l'entrata principale a ovest ma, con il rifacimento settecentesco la facciata principale, inaugurata nel 1813, fu costruita verso la piazza, così che la chiesa ha un orientamento nord-sud e una pianta singolare: è infatti sviluppata in larghezza anziché in lunghezza come prevedono schemi e norme canoniche. Il bassanese monsignor Zaccaria Bricito la consacrò il 30 giugno 1847. Al suo interno troviamo l'interessante cappella barocca del Sacramento, riccamente decorata con statue, putti e bassorilievi di Orazio Marinali e pregevoli stucchi dei milanesi Abbondio Stazio e Carpoforo Mazzetti. La pala d'altare raffigurante San Giovanni Battista è un capolavoro degli anni giovanili del Piazzetta.
- 17 Chiesa della Santissima Trinità, Angarano. Portata a termine verso il 1810 secondo il progetto di Giovanni Miazzi (1698-1797). Prese il posto del vecchio edificio, di origine quattrocentesca, ormai del tutto inadeguato alle necessità religiose e sacramentali della comunità presente. Quattro imponenti semicolonne, sorrette da alti basamenti, sostengono la trabeazione dalla quale diparte un classico timpano triangolare decorato da una cornice dentellata. Lateralmente all'interno di ciascuna delle due semicolonne in risalto zone rettangolari e quadrate, al centro, sopra il portale d'ingresso un timpano semicircolare si accorda superiormente a un arco di trionfo, sotto il quale si apre un rosone a vetrata realizzata dopo la seconda guerra mondiale per la distruzione della precedente: vi sono raffigurate il simbolo della SS. Trinità, stemmi di Pio XII e del vescovo di Vicenza Zinato e degli Angarano.
- 18 Chiesa di San Donato, Via S. Donato, 7, ☎ +39 0424503647. Edificata sulla destra Brenta nelle immediate vicinanze del Ponte Vecchio risale al 1208. Fu costruita per desiderio di Ezzelino II il Monaco su concessione del Vescovo di Vicenza Uberto II al fine di contrastare il diffondersi dell'eresia catara. La chiesa più tardi venne ampliata e adibita a luogo conventuale francescano. Nell'aprile 1221 e il 4 ottobre 1226 vi sostarono San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova. Nel 1325 i francescani si trasferirono nella Chiesa di Santa Maria, poi di San Francesco, nell'attuale Piazza Garibaldi. Due anni più tardi il convento ospitò le monache benedettine che lo trasformarono in ospedale. Nel Quattrocento tornò ai francescani e dalla metà del Cinquecento iniziò una lenta decadenza. All'interno si trova la Madonna con Bambino in trono con San Donato e San Michele Arcangelo di Francesco Da Ponte Il Vecchio, padre di Jacopo. Nel 1900 lunghi lavori di ristrutturazione mirarono a esaltare le figure di San Francesco e di Sant'Antonio, ricreando la cella che, secondo la tradizione, ospitò i due santi.
- 19 Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia (santuario della Madonna delle Salute). Costruita nel XVIII secolo al posto della precedente cappella medievale sorta per opera di alcuni frati benedettini provenienti da Vicenza.
- 20 Chiesa di San Sebastiano dei Frati Cappuccini, Via S. Sebastiano, 40, ☎ +39 0424 220133.
Architetture militari
[modifica]- 21 Castello (Castello degli Ezzelini, Castello di Bassano, Castello superiore). Nonostante la denominazione popolare, il castello non appartenne mai agli Ezzelini né ad alcun altro signore poiché era «sorto per volontà degli abitanti» come azione di difesa collettiva. Le strutture più antiche del castello ancora visibili (risalenti al XII-XIII secolo) comprendono le parti inferiori di torri e murature (identificabili per la tessitura muraria in ciottoli del fiume Brenta, pietre calcaree e laterizi). La piazza antistante era luogo di mercato e di adunanze. Nel corso del XIII secolo venne costruito un nuovo muro di cinta fino alla torre pentagonale Nord. Venne edificata anche la torre dell’Ortazzo e furono restaurate la torre di Ser Ivano e il campanile della chiesa. Nel XIII secolo fu costruita una nuova cinta che andava a proteggere i borghi cresciuti esternamente e alla fine del XIV secolo risale l’ultimo ampliamento in parte ancora visibile in viale delle Fosse. Nel XV secolo la fortificazione era ancora attiva prima di passare al dominio veneziano, in seguito (secondo una sorte comune ad altre strutture militari del circondario) fu dismessa e trasformata. Dagli anni ’90 del Novecento il castello è oggetto di restauri. Il Corpo di Guardia si trova all’ingresso del percorso delle mura del Castello di Bassano del Grappa. Si tratta di uno spazio chiuso dalla Cinta storica e ha una forma di quadrilatero irregolare con lati di circa due metri e con muri di altezza variabile (da 13,50 metri a 7,50 circa) realizzati in ciottoli e laterizi a file alternate secondo la tecnica in uso all’epoca. Sull’angolo sud ovest si erge la torre di ser Ivano alta 27 metri. I due lati est ed ovest della Mura sono liberi, mentre su quelli nord e sud sono addossati corpi di fabbrica con altezza prossima a quella della Mura storica.
- 22 Porta delle Grazie (Porta Aureola), Piazzale Generale Giardino. Era l'antico accesso nordorientale alla città di Bassano del Grappa. Senz'ombra di dubbio è la Porta di Bassano meglio conservata, si possono ancora riconoscere, infatti, le linee classicheggianti dell'architettura. Porta delle Grazie fa parte della cinta muraria edificata nel XVI secolo, tutt'oggi sono ancora evidenti le colonne incassate che sostengono l'architrave, il fregio e il timpano. L'opera fu commissionata da Podestà Veneto nel 1561, la realizzazione del progetto fu assegnata a un architetto del luogo contemporaneo del più noto Andrea Palladio. La vicina Chiesa Santa Maria delle Grazie custodisce alcuni piccoli tesori artistici di Jacopo da Bassano e Battista di Vicenza tra cui spicca una Crocefissione in cui viene raffigurato anche l'antico Ponte Vecchio: prima testimonianza figurativa del simbolo di Bassano. Davvero suggestivo il panorama che si apre nella zona adiacente alla Porta delle Grazie: l'Altopiano di Asiago a sinistra e il Massiccio del Grappa a destra fanno da sfondo e incorniciano questo luogo, che non a caso, prende il nome di Belvedere.
- 23 Porta Dieda, Via Roma. Collocata presso quello che fu il Castello Inferiore detto dei Berri, edificato nel 1315 dai padovani per proteggere i nuovi borghi sorti fuori le mura. Nel 1389 l'intero complesso fu inglobato nella cinta muraria fatta erigere da Gian Galeazzo Visconti, ma il Castello cadde in rovina e fu presto sostituito da abitazioni civili. Rimane la Porta, aperta nel 1541 dal podestà Domenico Diedo, al fine di poter direttamente comunicare con le nuove realtà abitative andate nel tempo sempre più infoltendosi. La facciata a sud era ornata da affreschi restaurati di recente: nella parte superiore un poderoso leone alato con il libro, manifesto di fedeltà politica alla dominante Venezia, e in quella inferiore Marco Curzio Rufo su un cavallo impennato in atto di gettarsi armato nella voragine, paradigmatico esempio di coraggio. Quest'ultimo fu realizzato da Jacopo Da Ponte e ne rimangono solo poche tracce.
- 24 Torre civica, Piazza Garibaldi, info@museobassano.it. Costruita probabilmente fra gli anni venti e quaranta del XIII secolo (dalla famiglia Da Romano) ma la data più probabile è quella del 1312 quando, in occasione dell'allungamento delle mura della seconda cinta, veniva a costituire un importante episodio difensivo e di protezione per il borgo nuovo cresciuto esternamente alle mura. Essa infatti si distingueva per le misure importanti in altezza, larghezza e spessore del corpo murario, la poderosa base troncopiramidale, la mancanza di decorazioni. Nella documentazione compare nel 1349 quando venne collocata una campana di 500 chilogrammi. Da questo momento in poi essa risultava intestata al Comune che provvedeva alla manutenzione e al pagamento dei custodi. I custodi svolgevano varie mansioni ma il compito principale era di vedetta dall'alto e di annunciare tumulti, calamità o minacce d'assalto. La denominazione con cui la conosciamo, ossia “torre civica”, le venne attribuita da quando nel 1494 vi fu aperta alla base una porta in pietra con dipinto sopra lo stemma della città. Nel 1625 la porta venne sopraforata per dar luce all'abitazione del custode e collegata a terra con una scala in legno i cui gradini nel 1727 vennero in parte sostituiti da altri in pietra. Non si conosce invece l'anno in cui l'emblema di Venezia a titolo onorifico venne dipinto in affresco. Nel corso del XVIII secolo fu dotata di orologio e nel XIX secolo del rialzo apicale sulla sommità. Certamente la torre si distingue in modo particolare rispetto a tutti gli altri edifici storici cittadini per la sua centralità nell'impianto urbano e per il fatto di dominarlo con la sua altezza (43 metri). Dopo un recente e importante restauro è stata riaperta al pubblico.
Musei
[modifica]- 25 Museo della ceramica Giuseppe Roi (Palazzo Sturm), Via Schiavonetti, 40. Fu costruito alla metà del XVIII secolo, nella zona di Bassano del Grappa denominata Cornorotto, incorporando un tratto di mura, una torre e un nucleo preesistente di edifici del XV secolo sulla sponda sinistra del fiume Brenta. Dal 1882 il Museo della ceramica ha la sua sede nel palazzo e la raccolta di maioliche, porcellane e terraglie è composta da circa 1 200 pezzi, con una notevole presenza della produzione degli Antonibon (XVIII-XIX secolo). Lo stesso palazzo, dal 15 settembre 2007, ospita anche il Museo Remondini, uno dei pochi in Italia dedicati alla stampa che illustra tutti gli aspetti del fenomeno industriale sette-ottocentesco della famiglia Remondini. Il materiale esposto è molto vario (libri, carte decorate, incisioni popolari sacre e profane, giochi, ecc.) e comprende acqueforti e xilografie di grandi incisori italiani ed europei, tra cui Dürer, Mantegna e Giambattista Tiepolo.
- 26 Museo della stampa Remondini, Palazzo Sturm. Dedicato all'omonima famiglia che nel Settecento è stata la più grande realtà produttiva dedicata alla calcografia e tipografia esistente in Europa. Il museo si articola in otto sezioni, tra cui quella dedicata a due secoli di storia imprenditoriale della famiglia Remondini, che è in grado di documentare l'enorme quantità di stampe e libri prodotti dalla seconda metà del XVII secolo fino al 1861.
- 27 Museo civico di Bassano del Grappa, Piazza Giuseppe Garibaldi, info@museobassano.it. Sorto nel 1828, il museo è situata dal 1840 nell'ex convento di San Francesco; fin da allora sono ospitate collezioni di storia naturale (erbari, raccolte entomologiche, geopaleontologiche, malacologiche, mineralogiche) e vari libri, molti dei quali lasciati dal naturalista Giambattista Brocchi. Vi sono conservati, inoltre, a dipinti di varie dimensioni, provenienti da chiese e conventi soppressi in età napoleonica. Inoltre si possono visitare le sezioni archeologiche (con reperti di età paleoveneta, magnogreca, romana e medioevale), il chiostro (lapidario di cippi, stemmi, iscrizioni, pietre tombali e frammenti architettonici a partire dal XIII secolo) e la pinacoteca con oltre 500 dipinti (opere pittoriche dal XIII al XX secolo).Una particolare citazione merita il materiale relativo a Jacopo da Ponte, pittore bassanese del Cinquecento, del quale il Museo civico conserva la più grande raccolta esistente al mondo di opere, completata da una ampia documentazione dell'attività della sua bottega. La sezione dedicata ad Antonio Canova raccoglie tremila disegni autografi, l'epistolario, la biblioteca, i bozzetti, numerosi gessi e la serie, unica, dei monocromi. Il museo ospita con regolarità mostre temporanee.
- 28 Poli Museo della Grappa, Via B. Gamba, 6, ☎ +39 0424524426, museo@poligrappa.com. Di proprietà dell'omonima distilleria, che si compone di cinque suggestive sale con testi in italiano e inglese e proiezione video in varie lingue. Il museo ha circa 12.000 visitatori mensili, ciò lo rende uno dei Musei d’Impresa più visitati d’Italia.
- 29 Museo Hemingway e della Grande Guerra, Via Cà Erizzo, 19, ☎ +39 0424529035. Incentrato sulla vita e le opere di Ernest Hemingway, volontario della Croce Rossa Americana durante il periodo della Prima guerra mondiale proprio a Bassano.
- 30 Museo degli Alpini, via Angarano 2. Istituito nel 1948 e dedicato alla raccolta di reperti e testimonianze della Grande guerra.
- Museo dei Cappuccini, via S. Sebastiano 42. Ospitato nell'omonimo convento che espone oggetti di culto (antichi vangeli, paramenti sacri, reliquiari) e materiali di vario utilizzo (vasellame e attrezzi da cucina) provenienti da conventi del circondario.
- 31 Museo del Computer, Str. Santa Croce, 14. Che raccoglie in tre stanze manuali, periferiche, accessori e più di 70 tra console e computer dagli anni ottanta ai giorni nostri.
Fuori dal centro abitato
[modifica]- 32 Chiesa di San Giorgio alle Acque, Contrà S. Giorgio, 146. Documentata dal 1202, fu soggetta alla famiglia degli Ezzelini nell'XI secolo quando furono eseguiti all'interno gli interessanti affreschi tuttora esistenti.
Altro
[modifica]- Distilleria Nardini, Via Madonna di Monte Berico, 7, ☎ +39 0424 227741, +39 0424 220477, nardini@nardini.it. Distilleria Nardini è un'azienda fondata nel 1779 da Bortolo Nardini.
Distilleria Nardini è la più antica distilleria d'Italia e ha dato i natali alla prima grappa d'Italia: La Grappa Nardini. Icona ed emblema del distillato nazionale in Italia e nel mondo.
Oltre ad essere la prima distilleria a vapore, è una delle più grandi distillerie in Italia e nel mondo. Nel 1779 Bortolo Nardini fondò la propria grapperia a ridosso del Ponte Vecchio, che collega le due sponde della città di Bassano del Grappa, costruito da Andrea Palladio.
Nel 1860 il nipote del fondatore, Bortolo Nardini, modernizzò la tipica distillazione a fuoco diretto introducendo la distillazione a vapore, che determinò in Italia l'inizio della distillazione moderna, la quale conferiva alle grappe Nardini la medesima qualità per tutti i litri prodotti.
Durante la prima guerra mondiale, in particolare negli ultimi anni in cui ebbero luogo le battaglie sul Monte Grappa, si diffuse la grappa di Nardini tra le trincee alleate.
Contattando la struttura, è possibile organizzare la propria visita.
Eventi e feste
[modifica]- Operaestate Festival Veneto. si svolge annualmente tra giugno e settembre.
Cosa fare
[modifica]- 1 Monte Grappa. La montagna alta 1742 m è raggiungibile da Bassano tramite una strada ben sviluppata. Oltre ad un rifugio, nei pressi della sommità si trova un grande cimitero militare costruito dai fascisti sul quale giacciono oltre 20.000 soldati italiani e austriaci morti nella prima guerra mondiale. Con il bel tempo si ha anche un'eccellente vista sul Mediterraneo. Chi ama percorrere strade strette e vuole anche avere un po' di montagna dovrebbe prima dirigersi verso Crespano del Grappa. Poco dietro il paese si gira a sinistra per Fietta o Sant'Andrea e poi su una stradina con molti tornanti in montagna - poi sull'altopiano fino al Monte Grappa.
Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prodotti tipici
[modifica]- Asparago bianco di Bassano DOP, tutelato dall'omonimo consorzio dal 1980
- Broccolo di Bassano, un cavolfiore dalle forme più ridotte
- Cipolla Rosa di Bassano, coltivata fin dal XIV secolo e certificata presidio Slow Food
- Sedano di Rubbio, coltivato a mille metri di altitudine sin dagli inizi del Novecento.
- Castagna di Valrovina detto anche "Marrone", coltivata fin dai tempi dei romani.
- Forti Bassanesi, biscotto creato nel XVIII secolo dai pasticceri locali, a base di spezie varie
- Bigołi di Bassano, simile ad un grosso spaghetto e riconosciuto dal P.A.T.
- Grappa: Bassano è il luogo dove si è sviluppata la distillazione moderna in Italia, attraverso l'introduzione del metodo di distillazione "a vapore". Sul Ponte Vecchio sorge la Distilleria Nardini, fondata nel 1779 per opera di Bortolo Nardini, la più antica distilleria italiana e l'unica distilleria ad oggi ad avere sede a Bassano del Grappa, visitabile su prenotazione.
- Tagliatella o tajadea, liquore a base di grappe
- Mezzoemezzo Nardini (L'aperitivo tipico di Bassano, bevuto sul Ponte degli Alpini, nella grapperia Nardini)
- Amaro San Giuseppe, digestivo prodotto presso Villa San Giuseppe
Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Itinerari
[modifica]Informazioni utili
[modifica]- IAT Bassano, ☎ +39 0423524351.
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Bassano del Grappa
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Bassano del Grappa
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