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Una separazione

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Una separazione

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Titolo originale

جدایی نادر از سیمین
Jodāyi-e Nāder az Simin

Lingua originale persiano
Paese Iran
Anno 2011
Genere drammatico
Regia Asghar Farhadi
Sceneggiatura Asghar Farhadi
Produttore Asghar Farhadi
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Una separazione, film iraniano del 2011 con Leila Hatami e Peyman Moaadi, regia di Asghar Farhadi.

Giudice: Le vostre motivazioni non sono sufficienti per il divorzio, signori. Se avete altri motivi, esponeteli.
Simin: Quali altri motivi?
Giudice: Se vostro marito è tossicodipendente, o vi picchia, o non dà il mantenimento...
Simin: Non è tossicodipendente, e non ha altri problemi. È una persona perbene e sana.
Giudice: E allora perché volete il divorzio?
Simin: Perché lui non vuole venire con me. Se ora mi dice che viene, io accetto e ritiro immediatamente la mia richiesta, signor giudice. [a Nader] Vuoi partire con me?
Nader: No, non sono disposto.
Simin: Perché non vuole venire, giudice, chiedetegli il perché.
Nader: Lo sai benissimo. [...]
Simin: No, non lo so, per favore, spiegalo di nuovo perché non sei disposto.
Nader: Lei mi dia un motivo perché in queste circostanze dobbiamo andare all'estero.
Simin: E tu dammi un motivo perché dobbiamo rimanere.
Nader: Io te ne do più di mille, di motivi!
Simin: Dimmene uno!
Nader: Uno: mio padre. Io mio padre non lo posso lasciare! Vuoi che continuo?
Simin: Invece tua moglie la puoi lasciare?!
Nader: Ma quando ti ho lasciata?! Sei tu che mi hai portato in tribunale!
Simin: E che cos'hai fatto, allora? Che cos'hai fatto?
Nader: Sei tu che hai fatto la richiesta di divorzio! [...] Hai scombussolato la mia vita!
Simin: Quando dici a tua moglie e a tua figlia "Va bene, andate", questo non è lasciare?! Signor giudice, prima non ha detto: "Se vuoi andare, vai"?!
Nader: Certo, e lo ripeto di nuovo, visto che non vuoi più vivere con me! Non ti ho mica sposato con la forza, che ora non ti lascio andare via, vai!
Giudice: Abbassate la voce, signore.
Nader: ... ora non ti lascio andare via, vai!
Giudice: Calmatevi!
Nader: Un giorno sei venuta che volevi vivere con me, oggi non lo vuoi più! Visto che preferisci andare da un'altra parte...
Simin: Ma che significa "preferisci"?! Abbiamo iniziato una vita insieme! Vostro onore, dopo un anno e mezzo di attesa e tante spese, finalmente abbiamo avuto i visti. Ormai sono più di sei mesi che abbiamo i visti [...] e tra meno di 40 giorni scadono. [...] Perché noi dobbiamo perdere questa opportunità?
Nader: Vuoi che non perdiamo questa opportunità? Bene, allora proponi! Tu conosci la situazione attuale, la mia condizione. Mi hai trascinato qui: fai una proposta. Signor giudice...
Simin: Questo padre che usa sempre come pretesto...
Nader: No, non è un pretesto.
Simin: Suo padre, vostro onore, ha l'Alzheimer...
Nader: Vuoi un motivo e io te l'ho dato...
Simin: Un momento, adesso sto parlando io!
Giudice: State calmi. Signora, calmatevi.
Simin: Suo padre ha l'Alzheimer, non sa nemmeno che lui è suo figlio, non sa chi ha intorno, che differenza fa...
Nader: Perché mi stai dicendo questo?
Simin: ...che sia tu oppure un estraneo? Lui lo sa che tu sei suo figlio?
Nader: Però io lo so che è mio padre!
Simin: Tua figlia non è importante per te?
Nader: Ma...
Simin: Il futuro di mia figlia non è importante per te?
Nader: Ma che cosa c'entra mia figlia In questo momento?! [...] Perché pensi che è importante solo per te il futuro di nostra figlia?
Giudice: Molti ragazzi stanno crescendo in questo paese. Volete dire che nessuno di loro ha un futuro, signora?
Simin: Io mia figlia preferisco non farla crescere in queste condizioni, come madre mi rifiuto.
Giudice: Quali condizioni? Quali condizioni, signora? Vostra figlia sta meglio qui con entrambi i genitori o all'estero con un padre assente?
Simin: Infatti è per questo che sto chiedendo a lui di venire con noi.
Nader: Io non sono in condizione di poter partire così. Quante volte devo ancora ripetertelo, vuoi che te lo ripeta ancora una volta?!
Simin: Se lui non è nella condizione io cosa devo fare, allora, secondo voi?
Giudice: Niente. Tornate alla vostra vita.
Simin: Se avessimo potuto, non avrei chiesto la separazione.
Giudice: Signora, anche lui deve essere d'accordo con la separazione, il consenso deve essere reciproco.
Simin: Bene, lui dice che è d'accordo. Non ha detto che è d'accordo?
Giudice: Voi siete d'accordo con il divorzio?
Nader: Se lei preferisce l'emigrazione a suo marito e sua figlia, io non mi oppongo: vada pure.
Simin: Benissimo, ecco, lui acconsente. Che cosa ne è di mia figlia adesso?
Giudice: Ci deve essere accordo su tutto, signora. Vostra figlia quanti anni ha?
Simin: Tra due settimane compie undici anni.
Giudice: Se il padre non dà il consenso non può partire con voi.
Simin: Il padre non acconsente.
Giudice: Questo è un problema vostro. Buona giornata. Per favore, firmate qui, prego.
Simin: Signor giudice, io sono venuta qui per risolvere il mio problema.
Giudice: Prego, firmate qui, signora.
Nader [si alza e va a firmare]: Dove devo firmare, scusi?
Giudice: Mettete una firma qui.
Simin: Io gli lascio tutto, basta che lui lascia partire mia figlia.
Nader: Tua figlia affettivamente è legata a me. E poi è lei stessa che non vuole venire con te.
Simin: Lei è piccola, non capisce.
Nader: Perché dici che non capisce? Ha undici anni, capisce benissimo!
Giudice: Prego, firmate qui.
Nader: Dove devo firmare? [a Simin, sarcastico] Solo tu capisci!
Giudice: Per favore, firmate e non fate perdere tempo al tribunale.
Nader: Non capisce niente nessuno!
Simin: No, sei solo tu che capisci tutto!
Giudice: Non fate perdere tempo al tribunale! Mettete una firma qui.
Simin: E io che cosa devo fare, allora? Che faccio? Ho solamente 40 giorni!
Giudice: Non è che appena uno ha un piccolo problema si alza, viene qui e dice: "Mi voglio separare!"
Simin: Ma quale piccolo problema, signor giudice?!
Nader: Signor giudice, scusate, io me ne posso andare?
Giudice: Sì.
Simin: Il mio non è un "piccolo problema". È il futuro di mia figlia!
Giudice: Signora, alla fine è anche sua. Anche lui ha dei diritti. Io sono il giudice e ritengo che il vostro problema è un piccolo problema. Prego, firmate e accomodatevi. [Simin firma e se ne va]

Tarmeh: Salve.
Giudice: Salve, figliola. Entra. Allora, cosa hai deciso, figlia mia? I tuoi genitori ti hanno lasciato la facoltà di decidere. Si stanno separando: d'ora in poi, con chi dei due vuoi vivere? Vuoi stare con tuo padre o con tua madre? Hai deciso o no?
Tarmeh: Sì.
Giudice: Sì?
Tarmeh: Sì. [non aggiunge altro]
Giudice: Mh? Hai deciso o no?
Tarmeh: Sì. [lacrime le scendono dagli occhi]
Giudice: Allora cos'hai deciso?
Tarmeh: Lo devo dire adesso?
Giudice: Se ancora non ci hai pensato...
Tarmeh: Sì, signore, ci ho pensato.
Giudice: Se non ci hai ancora pensato, rimandiamo.
Tarmeh: Sì, ci ho già pensato.
Giudice: Allora? Vuoi che vadano fuori? È un problema?
Tarmeh: Si può fare?
Giudice [a Nader e Simin]: Potete uscire un minuto? Signora, anche voi, per cortesia, accomodatevi fuori un minuto. [Nader e Simin attendono fuori la decisione del giudice]

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