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Gennadij Zjuganov

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Gennadij Zjuganov nel 2018

Gennadij Zjuganov (1944 – vivente), politico russo.

Citazioni di Gennadij Zjuganov

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  • [Sulla crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje] Dobbiamo convincere i guerriglieri a liberare gli ostaggi e concludere pacificamente questa crisi. Dopodiché, i servizi segreti e l'esercito dovrebbero immediatamente prendere iniziative per sopprimere le gang di banditi ceceni. Non capisco l'atteggiamento del governo, che non ha fatto nulla per combattere il banditismo nel nostro paese. Se dovesse aver luogo uno scambio di ostaggi, Eltsin e il primo ministro Cernomyrdin dovrebbero consegnarsi volontariamente ai ceceni in cambio di tutti gli altri ostaggi, visto che non sono stati capaci di garantire la sicurezza del paese.[1]
  • [Sulla crisi del teatro Dubrovka] Chiamare in causa Al Qaeda? Non è il caso, piuttosto attenzione alle oligarchie moscovite: nella capitale sono arrivate cinquanta persone e per due settimane hanno circolato indisturbate per la città, armati fino ai denti, con un materiale bellico di provenienza interna.[2]
  • Naval'nyj è un giovane El'cin, solo sobrio. Conosco questa razza a memoria.
Навальный — это молодой Ельцин, только трезвый. Я знаю эту породу наизусть[3]
  • [Su Alexej Naval'nyj] Non lo considero un oppositore. Rappresenta il capitale finanziario americano. [...] Lo presentano come una grande figura, ma questo non è altro che un tentativo di denigrare la realtà russa. [...] Non è il capo di sé stesso. Lavora con specialisti esperti che hanno promosso altre persone prima di lui.[4]
  • [Sulla crisi russo-ucraina del 2021-2022] Non si tratta di violare gli accordi di Minsk, ma di proteggere il diritto dei nostri popoli a vivere in pace e amicizia. [...] La cosa più tragica, ovviamente, è che tutto ciò che sta accadendo può dare il via a una grande guerra nel nostro Paese. Pertanto, ora è necessario che tutti si mobilitino il più possibile e facciano di tutto per fermare questa frenesia e illegalità.[5]
  • [Sulla guerra russo-ucraina] Quando si dice che questa è una guerra tra russi e ucraini, è sbagliato. Ci sono russi e ucraini nel Donbass, e in Crimea ci sono tre lingue – russo, ucraino, tataro. Questa sarà una lotta contro i nazisti, contro i provocatori, contro i bastardi che non hanno nulla a che fare con la nostra storia o cultura.[5]
  • Se noi o uno dei nostri si "incollasse" a Naval'nyj - questo giocattolo americano, inventato, preparato, che si trovava all'Università di Washington accanto a Saak'ashvili, che era preparato per continuare a strangolarci e organizzare una "rivoluzione colorata" - allora la sconfitta politica sarà al cento per cento.
Если нас или кого-то из наших «склеют» с Навальным - этой американской игрушкой, придуманной, подготовленной, которая сидела в Вашингтонском университете рядом с Саакашвили, которую готовили для того, чтобы и дальше нас душить и организовывать «цветную революцию» - тогда политическое поражение будет стопроцентно[6]

Intervista di Giulietto Chiesa sulle elezioni presidenziali in Russia del 1996, La Stampa, 16 giugno 1996.

  • Anche i giovani votano per noi, vedrà, vedrà. [«Anche quelli che sono andati ad affollare i concerti rock di Eltsin?»] Quelli sono stati portati coi pullman, gratis.
  • [Su Boris Nikolaevič El'cin] Ha pagato i salari che aveva promesso? Niente affatto, non li ha pagati. Anzi, l'indebitamento dello Stato verso i lavoratori era di 16 trilioni. Ha fatto la pace in Cecenia? Niente affatto. Lui ha fatto solo la guerra. Adesso finge di voler fare la pace, ma si combatte ancora...
  • Governo comunista? Ma noi non abbiamo mai usato questa locuzione. Io sarò il presidente espresso di un fronte nazionale e patriottico ben più ampio dei comunisti. Il governo che vogliamo fare non sarà un governo comunista, ma un governo di coalizione, con tutte le forze più rappresentative del paese. Inoltre noi abbiamo detto - è un impegno elettorale molto importante - che il primo ministro non sarà nominato senza la ratifica formale da parte della Duma. Insomma noi vogliamo un governo di fiducia popolare, non un governo comunista.
  • [«Che ne pensa della dittatura del proletariato?»] Penso che tutte le socialdemocrazie sono diverse l'una dall'altra, non ce ne sono due uguali. In Svezia è una, in Francia un'altra, in Italia una terza e così via. Penso che nella socialdemocrazia ci sono state molte idee buone... [...] le idee socialdemocratiche vanno bene per situazioni tranquille e di benessere. La Russia, purtroppo è ancora un'altra cosa. Ha ancora enormi arsenali, ha due terzi del suo territorio in condizioni artiche, ha milioni di diseredati. Inutile pensare che le vadano bene soluzioni da paese ricco. Adesso arrivo alla dittatura del proletariato. Penso che ogni dittatura, quale che sia, borghese, o proletaria, o di altro genere, è senza prospettiva.
  • Il più radicale in questo paese è Eltsin. Lui non posso tenerlo a freno. Lui ha fatto la Cecenia, lui ha ficcato le mani nelle tasche dei russi. E poi dice che difende la proprietà privata.

marx21.it, 9 luglio 2021.

  • L'Unione Sovietica, e dopo di essa, altri Paesi socialisti dimostrarono le enormi possibilità insite nelle masse popolari. Si rivelarono davvero illimitate quando i lavoratori erano guidati da idee e ideali comunisti. In soli dieci anni, l'URSS raggiunse le potenze occidentali che accumularono ricchezza per secoli. Inoltre, il nostro Paese raggiunse questo obiettivo non saccheggiando colonie o sfruttando spietatamente i propri cittadini, ma con una pianificazione precisa, l'energia del lavoro comunista e l'entusiasmo di milioni di persone. Ciò aiutò l'Unione Sovietica ad affrontare un nemico potente e spietato, il fascismo, e quindi a ripristinare l'economia nazionale in tempi record.
  • La distruzione dell'URSS ebbe conseguenze drammatiche anche nel mondo capitalista. La disuguaglianza e la povertà sono in aumento nelle società occidentali. Il famoso “stato sociale” si erode. Le garanzie sociali sono ormai considerate dal capitale superflue. In passato, questa fu una concessione imposta ai lavoratori dalla grande borghesia di fronte la crescente popolarità delle idee comuniste. Oggi è possibile abbandonare tali concessioni, per “riprendere terreno”. Il grugno del capitalismo emerge sempre di più.
  • La distruzione dell'URSS e la crisi del movimento comunista internazionale liberarono le mani del capitale mondiale. In precedenza, era obbligato ad agire pensando al potere sovietico. Non osava oltrepassare certi limiti, pena un contraccolpo per il suo banditismo. Ora torna volentieri all'essenza originale: gangster, ladro e colonizzatore. Le prove sono abbondanti.
  • Il crollo dell'URSS ebbe un impatto veramente globale. Ebbe l'effetto più negativo sul movimento comunista e operaio mondiale. La Russia è il Paese in cui vinse la prima rivoluzione socialista del mondo. E improvvisamente, questo Paese intraprese la strada del capitalismo! E successe nella versione più distruttiva, neoliberista. Ciò portò alla trasformazione effettiva di una superpotenza in un'appendice del sistema borghese mondiale. La deindustrializzazione, l'impoverimento della popolazione, l'emergere di una classe parassitaria di oligarchi e una mostruosa stratificazione sociale continuano a segnare fortemente la Russia. Anche nei Paesi dell'Europa orientale si verificarono controrivoluzioni portandone all'annessione al sistema capitalista. Avendo aderito a NATO ed Unione Europea, la maggior parte di tali Paesi ora serve interessi ed aspirazioni aggressive dell'élite finanziaria e politica di Washington e Bruxelles. Le basi militari sono schierate sui loro territori. Sono complici dell'invasione di Stati indipendenti. I loro governi sono colpevoli della distruzione della Jugoslavia e dell'indebolimento dello Stato in Afghanistan, Iraq e Libia. L'occidente si è schierato dalla parte dei gruppi terroristici reazionari che si nascondono dietro la bandiera dell'Islam per i propri interessi.
  • Danni irreparabili al socialismo in URSS e al movimento comunista mondiale furono causati da eventi basati sulle decisioni di Chruščёv. Il volontarismo di tali decisioni talvolta di natura criminale. Il rapporto sul culto della personalità di Stalin, presentato ad arte ai delegati del XX Congresso del PCUS al di fuori dell'agenda approvata, occupa un posto speciale. Anche il forte deterioramento delle relazioni con la Cina giocò un ruolo estremamente negativo per il movimento comunista mondiale. Dopo il rovesciamento di Chruščёv, molte iniziative dannose nella sfera economica nazionale furono ribaltate. Ma una serie di altre tendenze trovarono un'estensione. Persone estranee agli ideali comunisti iniziarono a entrare negli organi di governo del partito. Per un po' mascherarono le loro vere opinioni e intenzioni con la retorica “corretta”. Tuttavia, dal 1985, mostrarono i loro veri volti. L'ascesa al potere di Gorbačëv segnò l'inizio della distruzione dell'Unione Sovietica. Col pretesto di slogan su accelerazione, perestrojka e glasnost, i nuovi governanti iniziarono a distruggere metodicamente tutti i pilastri chiave del sistema socialista: dall'economia all'ideologia. Tale processo culminò nella tragedia del 1991.

(EN) cprf.ru, 3 marzo 2022.

  • Tra coloro che sono contrari a boicottare il nostro paese ci sono innanzitutto i BRICS: Brasile, India, Cina e Sud Africa. Rappresentano il 43% della popolazione mondiale. La Cina è la prima economia al mondo per prodotto interno lordo; l'India è al terzo posto. In pratica l'intera Asia rifiuta di schierarsi con gli Stati Uniti: l'unica eccezione è il Giappone, che ha basi di occupazione americane sul proprio territorio.
    I principali paesi del Medio Oriente - Pakistan, Iran e Turchia - non sono entusiasti del boicottaggio che l'America sta imponendo a tutti. I paesi arabi del Medio Oriente, compresi quelli che hanno relazioni amichevoli con gli USA, hanno dichiarato la loro neutralità. [...] L'America Latina, che ha sofferto più di tutti per mano dell'imperialismo americano, non supporta le sanzioni: questo vale non solo per i paesi nostri amici e alleati di lunga dati – Cuba, Venezuela and Nicaragua – ma anche per i paesi più grandi e influenti: Brasile, Argentina e Messico. Il principale paese africano, la Repubblica del Sud Africa, è contrario alle sanzioni. Quindi dove sarebbe l'ampia condanna internazionale nei confronti della Russia?
Among those who are against a boycott of our country are first and foremost the BRICS countries: Brazil, India, China and South Africa. They account for 43% of the planet's population. China is the world's number one economy in terms of GDP, India is in third place. In fact the whole of Asia does not want to take the side of the USA. The only exception is Japan, which has American occupation bases on its territory.
The leading Middle East countries – Pakistan, Iran and Turkey – are not enthusiastic about the boycott which America is forcing on everyone. The Middle East Arab countries, including those which have friendly relations with the USA, have declared their neutrality.
[...] Latin America which has suffered more than anyone at the hands of USA imperialism, does not support sanctions. This applies not only to our longtime friends and allies – Cuba, Venezuela and Nicaragua – but to the largest and most influential countries: Brazil, Argentina and Mexico. The leading African country, the RSA, is against sanctions. So where is broad international condemnation of Russia?
  • Di fronte alle sanzioni occidentali il nostro paese deve finalmente intraprendere misure vigorose perché sia abbandonata la pericolosa rotta della dipendenza economica dalle esportazioni di energia all'Occidente e dalle importazione di beni industriali. Dobbiamo ricostruire la nostra produzione, devastata per molti anni dalla quinta colonna americana guidata da El'cin, Čubajs e Gajdar. L'URSS era un'economia mondiale di prim'ordine: non c'è alcuna ragione per cui non possiamo tornare ad essere una nazione prospera, indipendente dall'avventurismo NATO.
In the face of Western sanctions our country must, at long last, take vigorous measures to abandon the perilous course of economic dependence on energy export to the West and import of industrial goods. We must rebuild our own production which the American fifth column led by Yeltsin, Chubais and Gaidar were ruining for many years. The USSR used to be a leading world economy. There are no reasons why we cannot again become a prosperous country independent from NATO adventures.
  • Le attuali condizioni impongono un cambio drastico del corso socio-economico del Paese negl'interessi del popolo intero, e un ritorno del nostro potere. [...] Crediamo che le idee del socialismo, basate sulla vasta esperienza sovietica, permetteranno alla Russia di vincere le sanzioni più dure.
The current conditions dictate a drastic change of the country's socio-economic course in the interests of the whole people and a resurgence of our power. [...] We believe that the ideas of socialism, based on the vast Soviet experience, will enable Russia to overcome the toughest of sanctions.

Citazioni su Gennadij Zjuganov

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  • [...] se Zjuganov fosse salito al potere, la nostra caduta sarebbe stata ancora più precipitosa e probabilmente più sanguinosa. (Aleksandr Ivanovič Lebed')
  • Ziuganov è un po' meno ciarliero di Gorbaciov e un po' più ebete. (Vladimir Žirinovskij)
  • Zyuganov è uno degli esponenti più brillanti e intransigenti del partito comunista, ma quando gli ho chiesto se il Paese avrebbe potuto ritornare al comunismo, mi ha risposto dispiaciuto: «No, non possiamo attraversare due volte lo stesso fiume». (Richard Nixon)

Note

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