Bonaventura da Bagnoregio
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San Bonaventura da Bagnoregio, nato Giovanni Fidanza (1217/1221 circa – 1274), cardinale, filosofo e teologo italiano.
Citazioni di Bonaventura da Bagnoregio
[modifica]- È insito nell'anima l'odio della falsità; ma ogni odio nasce dall'amore, perciò è molto più radicato nell'anima l'amore della verità e specialmente di quella verità per la quale l'anima è stata fatta.[1]
- L'uomo, poiché è forte e presiede alla donna, rappresenta la parte più elevata della ragione, invece la donna quella inferiore. E ciò a motivo della virilità da un lato, e della debolezza e fragilità dall'altro.[2]
- La materia è il principio di ogni limitazione.[3]
- O anima, adunque che pensi tu che sia la divina consolazione? Certo, o anima, quella dolcezza è tanto grande e tanto suave consolazione che solo nel cuore apparisce che sia la divina consolazione, certo, o anema, questa dolcezza è tanto grande e tanto suave delettazione che, solo nel cuore sentendo, pensi quel che sia la divina consolazione.[4]
Vita di San Francesco d'Assisi
[modifica]La grazia di Dio nostro Salvatore si è manifestata in questi ultimi tempi (Tit. 2,11), per mezzo del servo suo Francesco, a tutti i veri ed umili amici della santa povertà. Questi, venerando in lui l'infinita misericordia di Dio, vengono ammaestrati dal suo esempio a rinunciare decisamente all'empietà e alle vane cupidigie del mondo, a conformare la propria vita a quella di Cristo, ed a tendere con costante impegno al conseguimento della sperata beatitudine.
Citazioni
[modifica]- Pur vivendo nel mondo, egli imitò talmente la purezza degli Angeli, da essere proposto ad esempio ai perfetti imitatori di Cristo. (p. 7)
- Venuta quindi a conoscenza di molti la notizia della semplicità della dottrina e dell'autentica vita di questo servo di Dio, alcuni uomini, attratti dal suo esempio, cominciarono a sentirsi incoraggiati ad abbracciare la vita di penitenza e, abbandonando tutto, unirsi a lui sia nel modo di vestire che di vivere.
Primo fra questi fu Bernardo, uomo veramente venerando. (p. 38) - Avendo chiesto i frati che insegnasse loro a pregare, egli rispose: «Quando pregate, dite il Pater noster, oppure: Ti adoriamo, o Cristo, in tutte le tue chiese che sono in tutto il mondo e ti benediciamo, perché per mezzo della tua santa croce hai redento il mondo». (p. 51)
- Poiché all'uomo, avvolto ancora nelle infermità della carne, non è possibile seguire perfettamente il divino Agnello immacolato e crocifisso senza mescolarvi delle colpe, Francesco confermava con l'evidenza del suo esempio che, coloro i quali vogliono tendere alla perfezione, debbono purificarsi quotidianamente nelle acque delle lacrime. (p. 73)
- [Francesco] considerando l'origine di tutte le cose era colmato da una grande pietà e chiamava tutte le creature, non importa quanto piccole fossero, col nome di fratello e sorella, perché sapeva che esse provenivano dalla stessa sorgente dalla quale proveniva lui.[5]
Bibliografia
[modifica]- San Bonaventura da Bagnoregio, Vita di San Francesco d'Assisi, traduzione di p. Pietro Ettorre, Edizioni Porziuncola, Assisi, 1974.
Note
[modifica]- ↑ Dal De Mysterio Trinitatis, q. 1, a. 1, in Itinerario della mente in Dio. Riconduzione delle arti alla teologia, tradotto daS. Martignoni, O. Todisco, L. Mauro, Città Nuova, 2000.
- ↑ Da Comm. in sec. librum Sententiarum Pietri Lombardi, dist. XVI, art. 2, q. 2 e dist. XIX, a. 1, q. 1.
- ↑ Citato in Focus, n. 90, pag. 162.
- ↑ Da Soliloquio, Della consolazione divina; citato in La Letteratura Religiosa, p. 59, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1965.
- ↑ Citato in Andrew Linzey, Teologia animale, traduzione di Alessandro Arrigoni, Cosmopolis, Torino, 1998, p. 11. ISBN 978-88-87947-01-4
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