Angelo Musco
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Angelo Musco (1871 – 1937), attore italiano.
Citazioni su Angelo Musco
[modifica]- L'ultima visita di Musco al Viminale che io posso ricordare fu la più clamorosa e provocò una delle sue sortite comiche divenute di pubblico dominio. Quella mattina Musco si mise in testa di vedere il Consiglio dei Ministri che era riunito in seduta. Naturalmente era un desiderio destinato a restare insoddisfatto. Senonché, essendomi dovuto allontanare perché chiamato da Mussolini, Musco, quatto quatto, in punta di piedi, mi seguì ammiccando furbescamente al vecchio usciere – che stava al Ministero dell'Interno dai tempi di Crispi – il quale rimase intimidito e pensò ad un mio consenso. Musco riuscì a ficcare la testa attraverso l'uscio che dalla stanza del Presidente del Consiglio immette nel salone delle riunioni de Ministri. Diaz, che si era voltato al mio ingresso, sì accorse dell'intruso e invece di adontarsi per tanto arbitrio, tutto contento, annunziò: «C'è Musco! C'è Musco!». Il Consiglio che stava per terminare la sua seduta si chiuse in anticipo in mezzo alla generale allegria dei presenti che circondarono lo straordinario ospite, inatteso ma gradito. (Cesare Rossi)
- Musco era l'agilità, la imprevedibilità, la malizia sfuggente, la leggerezza beffarda, l'assenza di violenza. Egli resta il personaggio più sorprendente che riuscì a sbalordire i miei occhi di ragazzina [...]. Più che un attore lui era una forza della natura. Nessuno può servirsi di un linguaggio critico per dire cos'è il vento. La rapidità dei mutamenti di Musco, il guizzo della sua mimica facciale, gestuale, era spettacolo a sé stante; quelle sue piccole gambe che proiettavano il corpo breve, rotondo, al balzo come alla velocità, restano indimenticabili. Si muovevano come ruote, palle di gomma, a ritmi irreali. (Elsa De Giorgi)
- Viso espressivo, recitazione sorniona e intensa, parlata siciliana, abilissimo negli stupori e negli sdegni, Musco si conferma anche sullo schermo come uno dei comici più dotati di questo periodo. (Massimo Scaglione)
- Quali sono le ragioni del successo di Musco? Una comicità insita nel suo temperamento, sviluppata con lo studio e propria a lui solo.
Tutto è comico in lui: il gesto, il timbro della voce rauca, il gioco vivacissimo dei muscoli del volto. Questa comicità, così sentita dall'artista, non è sempre la stessa, ma le sue sfumature variano col variare dei caratteri ch'egli impersona, ora essendo aperta come nel Paraninfu, ora un po' amara come ne L'aria del continente, ora melensa come nel San Giovanni Decollato. Perciò egli è veramente un interprete eccezionale, un vivo creatore di tipi e figure. - Quando Angelo Musco riceve un nuovo copione, studia la sua parte con ardore. Per otto giorni egli non vive d'altro che della vita e delle vicende del personaggio affidatogli, e finisce con l'immedesimarsene a tal segno da dimenticare quasi la propria personalità. Insieme a lui i compagni sostengono la stessa disciplina, e la commedia nuova va in iscena, fino dalla prima sera, come se fosse vecchia di qualche anno, e, dopo una settimana, nessuno ha più bisogno dell'aiuto del suggeritore, la cui buca viene, quindi, chiusa.
- Strana e laboriosa carriera quella di Angelo Musco! Questo piccolo uomo, tutto fuoco, tutto nervi, tutta agilità, che domina le platee e corre per i palcoscenici come per la sua casa, che si direbbe nato sul teatro, ha dovuto, come Massimo Gorki, prima di trovare la sua vera strada, percorrerne molte altre umili, diverse, inverosimili. Quattordicesimo figlio di un malese che morì quand'egli appena era venuto al mondo, dovette subito mettersi al lavoro per sollevare la miseria della povera madre vedova. E fu, quasi da ragazzo, consecutivamente, sarto, berrettaio, falegname, ebanista, fornaio...
Filmografia
[modifica]- L'eredità dello zio buonanima (1934)
- Il feroce Saladino (1937)
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