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Antonio Salieri

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Antonio Salieri ritratto da Joseph Willibrord Mähler (1815)

Antonio Salieri (1750 – 1825), compositore e insegnante di musica italiano.

Citazioni su Antonio Salieri

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  • Ecco un nome che nell'arte musicale suona quanto sommo Compositore. [...]. Le sue composizioni non furono solo celebrate in Italia, ma bensì in Francia e in Germania. Egli doveva la sua grande riputazione non solo alla sua ricca fantasia, ma alla sua vasta dottrina, pregi che non sempre trovansi insieme congiunti. (Francesco Regli)
  • Il Salieri, che fu chiamato il musicista della ragione, aveva delle fissazioni assai bizzarre; talvolta era obbligato per fecondare la sua immaginazione, ad uscire di casa, percorrere le vie più frequentate della città, mangiando dei confetti, avendo sempre alla mano fogli e matita per cogliere al volo le felici idee che gli passavano pel capo. (Giovanni Masutto)
  • La persona che più di tutti aveva riconosciuto il talento di Mozart... era Salieri. (Maho Hiyajo)
  • Morì il povero Salieri, il 7 maggio 1825. Dopo due tentativi di tagliarsi la gola, due infermieri lo sorvegliarono notte e giorno, fino a che la morte lo colse, completamente demente. Quale che fosse la verità sulle piccole o grandi «cabale» da lui ordite contro Mozart (che, in questo tema, era almeno altrettanto vivace) la lurida leggenda che al suo nome si apprese fu una punizione immeritata, in cui finì col compendiarsi, quasi una vendetta riassuntiva e simbolica, la rivalsa dei musicisti tedeschi contro la soggezione in cui gli italiani li avevano tenuti per due secoli. (Piero Buscaroli)
  • Salieri ascoltava e guardava con molta attenzione... non c'era passaggio che non gli facesse esclamare 'bravo' o 'bello'. (Wolfgang Amadeus Mozart)
  • Su questo soggetto [la causa della morte di Mozart] mutai più volte opinioni in un quarantennio: come un inquisitore scontento, ho esplorato tutte le ipotesi dell'avvelenamento: non certamente la più celebre, quella che l'attribuisce al povero Salieri. Roccaforte della mia certezza e del disgusto per l'autore russo [Puškin], che inventò l'accusa in sede letteraria[1], la certezza di Beethoven: non avrebbe mai dedicato a Salieri le tre Sonate dell'Op. 12, se la più pallida ombra avesse sfiorato il passato del vecchio, ormai svanito. Sono, anzi, sicuro, che quella dedica fu un gesto di meditata rampogna contro gli inventori dell'accusa. (Piero Buscaroli)
  • Antonio Salieri ebbe a' suoi giorni trionfi splendidissimi: oggidì i suoi spartiti sono affatto dimenticati. Compositore corretto, egli a nessuno fu secondo nella condotta e nel maneggio degli effetti drammatici, trattò con rara maestria le voci e riuscì eccellente nel genere patetico; in una parola ebbe ingegno chiaro e versatile, ma non seppe immortalarsi nelle sue opere con quelle sublimi ispirazioni d'un genio creatore che aprono all'arte nuovi orizzonti.
  • Grande amatore di ghiottonerie, ogni bottega di pasticciere esercitava su di lui un'influenza irresistibile.
  • Salieri fu l'oracolo di tutti i musicisti tedeschi che scrissero nel primo quarto del nostro secolo; Beethoven e Meyerbeer[2] si chiamarono onorati di averne ricevuto i consigli: Hummel[3] e Moscheles[4] furono suoi allievi.
  • Uomo amabile, allegro e di molto spirito, Salieri ebbe molti amici fra gli artisti e nel mondo. Piccolo di statura ma ben proporzionato e sempre vestito con ricercatezza, egli aveva un gesto animato e sulla sua faccia bruna spiccavano due occhi neri pieni di fuoco. Nessuno sapeva narrare con maggior brio di Salieri i tanti aneddoti ch'egli amava raccogliere e che riuscivano tanto più ameni nel suo linguaggio, strano miscuglio d'italiano, di tedesco e di francese.

Note

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  1. Nel 1830 Puškin scrisse il dramma in versi Mozart e Salieri, precedentemente intitolato Invidia.
  2. Giacomo Meyerbeer (1791 – 1864), compositore tedesco attivo soprattutto in Francia.
  3. Johann Nepomuk Hummel (1778 – 1837), compositore, direttore d'orchestra e pianista austriaco.
  4. Ignaz (Isaac) Moscheles (1794 – 1870), pianista, compositore e musicista ceco.

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