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Ultima Underworld: The Stygian Abyss

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ultima Underworld: The Stygian Abyss
videogioco
PiattaformaMS-DOS, PlayStation, Pocket PC, FM Towns, PC-98
Data di pubblicazioneDOS:
Stati Uniti (bandiera) 27 marzo 1992
FM Towns, PC98:
Giappone (bandiera) 1993
PlayStation:
Giappone (bandiera) 14 marzo 1997
Pocket PC:
Stati Uniti (bandiera) 29 maggio 2002
GenereAction RPG
TemaFantasy
OrigineStati Uniti
SviluppoBlue Sky Productions
PubblicazioneOrigin Systems, Electronic Arts Victor (Giappone)
DesignPaul Neurath, Doug Church
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputTastiera, mouse
Motore graficoUnderworld engine
Supporto4 floppy disk, 1 CD-ROM
SerieUltima
Seguito daUltima Underworld II: Labyrinth of Worlds

Ultima Underworld: The Stygian Abyss è un videogioco di ruolo con visuale in prima persona sviluppato da Blue Sky Productions (successivamente Looking Glass Studios) e pubblicato da Origin Systems. È stato pubblicato nel marzo 1992 per sistemi MS-DOS, e in seguito è stato convertito per FM Towns (1993), PC-98 (1993) e PlayStation (1997), questi ultimi tre solo in Giappone, e infine per Pocket PC (2002).

Il gioco fa parte della serie Ultima e della sottoserie Ultima Underworld, che comprende anche un seguito: Ultima Underworld II: Labyrinth of Worlds.

Ultima Underworld è ambientato nel mondo fantasy della serie Ultima, e si colloca all'interno del Great Stygian Abyss, un vasto mondo sotterraneo che è il resto di un'antica civiltà. Il giocatore assume il ruolo di Avatar con il compito di trovare la figlia rapita del conte.

Modalità di gioco

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Ultima Underworld ricevette un'ottima critica internazionale con vendite di circa 500 000 copie.[1] Influenzò case di sviluppo come Bethesda Softworks e Valve Corporation, fu ispirazione di giochi come Deus Ex[2] e BioShock[3].

  1. ^ (EN) Paul Neurath, The Story of Ultima Underworld, su TTLG, 23 giugno 2000 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2011).
  2. ^ (EN) Warren Spector of Ion Storm (Part Two) - Interview, su Eurogamer, 8 aprile 2000.
    «I wanted to build on the foundation laid by the Looking Glass guys in games like Underworld and System Shock»
  3. ^ (EN) Matthew Jason Weise, Bioshock: A Critical Historical Perspective, in Eludamos: Journal for Computer Game Culture, vol. 2, n. 1, 29 febbraio 2008, pp. 151–155, DOI:10.7557/23.5977. URL consultato il 1º agosto 2023.

Collegamenti esterni

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