Umberto Monterin
Umberto Monterin (Gressoney-La-Trinité, 20 dicembre 1887 – Torino, 4 gennaio 1940) è stato un climatologo e glaciologo italiano che ha apportato rimarchevoli contributi allo studio della geografia e della geologia delle Alpi e in particolare dello studio delle variazioni climatiche e dei ghiacciai.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato in una famiglia walser nel villaggio di D'Ejola, a Gressoney-La-Trinité, divenne, dopo gli studi di scienze naturali a Torino, un geografo e glaciologo. Nel 1925, Monterin fu nominato direttore dell'osservatorio meteorologico e geofisico del Monte Rosa. In seno a detto istituto raccolse una grande quantità di dati storici, meteorologici strumentali sulla montagna. La parte più innovativa delle sue ricerche fu l'esplorazione delle relazioni tra le variazioni dei ghiacciai e il clima. Un tale legame fu analizzato attraverso lo studio delle temperature e delle precipitazioni. Sono anche notevoli le esperienze del Monterin ad alta quota sull'ablazione e la condensazione. Fu segretario del Comitato di Glaciologia italiano (CGI) e direttore di numerose campagne di glaciologia.
Compì nel 1934 un viaggio d'esplorazione nel Sahara (parte nord-orientale del Tibesti) dove nelle grotte trovò i resti di epoche dal clima meno arido.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Umberto Monterin
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mònterin, Umberto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Claudio Smiraglia, MONTERIN, Umberto, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 76, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012.
- Umberto Monterin, su accademiadellescienze.it, Accademia delle Scienze di Torino.
- (FR) Pubblicazioni di Umberto Monterin, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- Comitato Italiano di glaciologia, su glaciologia.it.
- Glaciologia.it Glaciologia.it (PDF), su glaciologia.it.
- (FR) Consegna del premio dell'AIIG (PDF), su regione.vda.it.
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