Titolo della vittoria

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Un titolo della vittoria è un titolo nobiliare concesso in forma onorifica ad un comandante militare per commemorare una sua vittoria su di una nazione nemica o per commemorare un suo grande successo a vantaggio dell'intera patria. Le prime testimonianze di questa pratica risalgono all'antica Roma, ma proprio in memoria delle glorie dell'Impero romano esso venne adottato da alcuni moderni imperi e regni come nel caso della Francia napoleonica, dell'Inghilterra e della Russia imperiale.

Titoli della vittoria romani

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I titoli della vittoria venivano tradotti in romano con la parola cognomina e derivavano solitamente dal nome del nemico sconfitto in battaglia. Ad esempio soprannomi come Africanus ("l'Africano"), Numidicus ("il Numida"), Isauricus ("l'Isaurico"), Creticus ("il Cretese"), Gothicus ("il Gotico"), Germanicus ("il Germanico") e Parthicus ("il Parta"), sembrano derivati dalla tradizione romana dei titoli della vittoria, al fine di esprimere la superiorità romana sopra le popolazioni sottomesse. Letteralmente, traendo esempi fantasiosi dalla storia contemporanea, sarebbe come definire i generali Erwin Rommel, che, invece, veniva appellato la Volpe del deserto, "Rommel l'Africano", George S. Patton, Jr. "Patton il Germanico" e H. Norman Schwarzkopf "Schwarzkopf l'Iracheno". Alcuni titoli della vittoria erano poi ereditari e si trasmettevano di generazione in generazione per commemorare i successi dei propri antenati.

La pratica dei titoli della vittoria era già in uso al tempo della Repubblica romana. Il più famoso di coloro che ottennero un titolo della vittoria fu il generale Publio Cornelio Scipione, per le sue grandi vittorie nella Seconda guerra punica, in particolar modo nella Battaglia di Zama che gli fruttò il titolo di "Africanus" da parte del Senato di Roma e pertanto ancora oggi egli è soprattutto noto alla storia come "Scipione l'Africano" (un suo nipote adottato Scipione Emiliano ottenne un titolo identico dopo le sue vittorie nella Terza guerra punica e viene ancora oggi ricordato col nome di "Scipione l'Africano il giovane"). Altri notabili detentori di questi titoli furono Quinto Cecilio Metello "Numidico", che venne rimpiazzato da Gaio Mario al ruolo di comandante in capo nella Guerra giugurtina; Publio Servilio Vatia "Isaurico", che comandò le operazioni contro i pritati nel Mediterraneo orientale (e fu padre del collega di Giulio Cesare durante il suo secondo consolato, Publio Servilio Vatia nel 48 a.C.) e Marco Antonio Cretico, altro comandante di operazioni contro i pirati (e padre del comandante di Cesare, Marcantonio).

La pratica continuò poi nell'Impero romano, anche se gli imperatori poi preferirono enfatizzare le vittorie dei loro comandanti concedendo loro l'appellativo di Maximus ("il più grande") al titolo della vittoria (ad esempio, Parthicus Maximus, "il grande partico"). Questo gusto era prettamente fittizio e serviva spesso a coprire gravi sconfitte, ma anche a riflettere la grandezza dell'Impero Romano presso i popoli conquistati.

Vedi anche: Cognomina ex virtute

  • In senso lato, il termine di titolo della vittoria era utilizzato per descrivere onorificenze "ripetibili" come nel caso della parola Imperator che di fatto qualificava il massimo comandante militare, riservato anticamente al generale più anziano, che andò poi a qualificare l'Imperatore propriamente detto, ovvero un capo di stato con poteri anche militari.

Titoli della vittoria medievali

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Dopo la caduta di Roma, la pratica dei titoli della vittoria continuò, sebbene in forma modificata. Ecco alcuni esempi:

Moderni titoli della vittoria

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Successivamente, il termine continuò ad essere utilizzato per sottolineare schiaccianti vittorie militari, ma in guisa più che altro di titolo feudale aristocratico, spesso ereditario, ma solo in apparenza in quanto il feudo difatti era inesistente, dal momento che essendo perlopiù comandanti militari il re non possedeva i requisiti per l'occasione di assegnare loro un titolo in terre.

Questa nuova forma era persino più specifica della forma romana. Invece di nominare il nemico, infatti, veniva ripreso il nome della battaglia che era unico per ogni insignito.

Nell'Impero russo, molti titoli della vittoria si originarono nel periodo compreso tra l'ascesa di Caterina la Grande (1762) e la morte dello zar Nicola I di Russia (1855). Ma già nel 1707, dopo che Aleksandr Danilovič Menšikov ebbe occupato l'Ingria svedese (Ižora in russo) durante la Grande guerra del Nord, Pietro I di Russia lo designò ufficialmente principe Ižorskij. Altri titoli della vittoria concessi dall'Impero russo sono:

Inoltre, titoli simili vennero concessi anche per servizi all'impero ma non di stampo militare come ad esempio nel 1858 la concessione del titolo di Amurskij per Michail Nikolaevič Murav'ëv, che negoziò un nuovo confine tra Russia e Cina lungo il fiume Amur siglando il Trattato di Aigun.

Lo stesso argomento in dettaglio: Nobiltà del Primo Impero francese.

Dal momento che Napoleone I, fondatore della dinastia dei Bonaparte e unico capo del Primo impero francese, era intenzionato a ripercorrere i fasti che furono dell'Impero romano, concesse più volte titoli della vittoria ai suoi generali più meritevoli, il più delle volte a quanti già erano stati onorati del rango militare di maresciallo.

Il titolo veniva concesso soprattutto se i generali erano poi risultati vittoriosi nello scontro e, se morti sul campo, il titolo veniva concesso all'eventuale vedova.

I titolati più alti ottenevano titoli principeschi, spesso come "promozione" per i detentori di altri titoli ducali:

Vennero poi assegnati dieci ducati della vittoria:

Venne assegnato un solo titolo comitale:

Monarchia di luglio

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Secondo impero

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Anche Napoleone III di Francia, pur non avendo mai raggiunto il genio militare del suo augusto predecessore (viene perlopiù ricordato per le sue tragiche sconfitte), era amante di molti aspetti che ricollegassero il suo impero a quello di Napoleone I e quindi a quello Romano e come tale ristabilì l'uso dei titoli della vittoria, tra i quali ricordiamo

Impero britannico

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Molti titoli della vittoria vennero creati per i pari d'Inghilterra, della Gran Bretagna e del Regno Unito. Tra gli esempi più importanti citiamo:

Talvolta la vittoria veniva commemorata da una designazione territoriale piuttosto che una parìa vera e propria. Alcuni esempi sono:

Impero austriaco

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Nell'Impero austriaco i titoli della nobiltà potevano essere emendati con designazioni territoriali, i cosiddetti "predicati". Il nome veniva spesso tratto dalle residenze principali delle famiglie, ma talvolta gli Asburgo potevano anche concedere dei titoli di vittoria, in particolare durante la prima guerra mondiale. Tra gli esempi più famosi ricordiamo:

Regno d'Ungheria

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Nel Regno d'Ungheria all'interno della monarchia duale austriaca, il sistema di onorificenze funzionava come in Austria:

Durante la reggenza d'Ungheria dopo la Prima guerra mondiale, il reggente Miklós Horthy non era autorizzato a conferire titoli di nobiltà, ma conferì l'Ordine di Vitéz che poteva apportare dei predicati di nobiltà. Inizialmente l'appartenenza all'ordine era ristretta unicamente a quanti si fossero distinti nella Grande Guerra. Tra gli esempi più importanti citiamo:

Regno di Napoli

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  • Conte di Maida. Il Generale Sir John Stuart, comandante di un corpo di spedizione inglese nella battaglia di Maida per contrastare l'esercito napoleonico, fu creato Conte di Maida da Re Ferdinando IV per la vittoria ivi conseguita il 4 luglio 1806. La battaglia di Maida fu la prima vittoria dell'esercito britannico dall'inizio delle guerre napoleoniche sul continente europeo. Nella sua patria, lo Stuart, fu appellato the Hero of Maida.
  • Principe di Antrodoco. Il Generale Johann Maria Philipp Frimont, comandante in capo dell'imperiale armata austriaca nel Regno di Napoli, per la vittoria conseguita nella battaglia di Antrodoco contro gli insorti napoletani guidati dal generale Guglielmo Pepe, nel corso dei moti del 1820-1821, fu creato Principe di Antrodoco (Real Decreto del 30 novembre 1821).
  • Duca di Bronte. Non si tratta di un vero e proprio titolo della vittoria, poiché la ducea fu donata nel 1799 da Ferdinando IV col titolo di Duca che in Inghilterra suona meglio che gli altri - come ebbe a scrivere in una nota al suo ministro - all'Ammiraglio Horatio Nelson in riconoscimento delle azioni militari a salvaguardia del Regno di Napoli. Difatti, a Bronte non si svolse alcuna battaglia; nel castello di Nelson fu incisa la scritta Heroi Immortali Nili, poiché la vittoria riportata nel 1798 nella battaglia del Nilo decretò la superiorità della marina britannica su quella napoleonica.

Regno d'Italia

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Con il Regno d'Italia la prassi dei titoli nobiliari legati alle vittorie militari fu inaugurata con il Generale Enrico Cialdini, creato Duca di Gaeta nel 1870. Giacinto de' Sivo, funzionario dell'amministrazione del Regno delle Due Sicilie e storico, lo soprannominò, con toni non encomiastici, il bombardatore, per la condotta tenuta durante l'assedio di Gaeta.

  • Giacomo Medici, combattente durante le guerre d'indipendenza italiane e decorato al Valor Militare fu creato Marchese del Vascello nel 1876.
  • Tra i titoli della vittoria creati nel Regno d'Italia dai Savoia dopo la prima guerra mondiale, quando un gran numero di denominazioni vennero derivate dal governo di Mussolini, si ricordano per anzianità di creazione:

Duca della Vittoria

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Generale Armando Diaz, creato Duca della Vittoria nel 1922. Comandante in capo del Regio esercito italiano durante la prima guerra mondiale, soprannominato il Generalissimo, dal 1924 Maresciallo d'Italia.

Titolo di Duca della Vittoria (maschio primogenito, mpr), con facoltà di aggiungere il predicato della Vittoria, con R.D. motu proprio 24 dicembre 1921 e RR.LL.PP. 11 febbraio 1923:

  • 1º Duca della Vittoria (dal 24 dicembre 1921): S. E. Armando Vittorio Diaz della Vittoria (Napoli, 5 dicembre 1861 - Roma, 29 febbraio 1928), sposa Sarah De Rosa da cui:
  • 2º Duca della Vittoria (dal 29 febbraio 1928): Marcello Diaz della Vittoria (Roma, 15 febbraio 1903 - 2 maggio 1975), figlio del precedente Armando Vittorio, sposa Flaminia Macchi da cui:
  • 3º Duca della Vittoria (dal 2 maggio 1975): Armando Vittorio Diaz della Vittoria (Roma, 20 novembre 1940 - 13 dicembre 2022), figlio del precedente Marcello, sposa Maria Camilla Pallavicini da cui:
  • 4º Duca della Vittoria (dal 13 dicembre 2022): Sigieri Maria Guglielmo Diaz della Vittoria (Roma, 13 agosto 1969 - vivente), figlio del precedente Armando Vittorio, sposa Carlotta Calabresi.

Conte di Villaviera (titolo estinto)

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Eugenio Casagrande, comandante di una squadriglia di idrovolanti, compì numerose missioni speciali, tra cui nella parte della laguna di Caorle nella località Villaviera. Medaglia d'oro al valor militare (1918), fu creato conte con il predicato di Villaviera (R.D. 21 agosto 1922).

Duca del Mare (titolo estinto)

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Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, creato Duca del Mare nel 1923. Nobile, Comandante in capo della Regia Marina italiano durante la prima guerra mondiale, poi Grande Ammiraglio dal 1924.

Titolo di Duca del Mare (mpr), con facoltà di aggiungere il predicato del Mare, con R.D. motu proprio 24 maggio 1923 e RR.LL.PP. 10 gennaio 1924:

  • 1º Duca del Mare (dal 24 maggio 1924): S. E. Paolo Thaon di Revel del Mare (Torino 10 giugno 1859 - Roma 24 marzo 1948), sposa Irene Martini di Cigala.

Principe di Montenevoso

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Colonnello Gabriele D'Annunzio, creato Principe di Montenevoso nel 1924.

Titolo di Principe di Montenevoso (mpr), con trattamento di Don e di Donna, con R.D. motu proprio 24 marzo 1924:

  • 1º Principe di Montenevoso (dal 24 marzo 1924): don Gabriele D'Annunzio (Pescara 12 marzo 1863 - Gardone Riviera 1º marzo 1938), sposa Maria Hardouin da cui:
  • 2º Principe di Montenevoso (dal 1º marzo 1938): don Mario D'Annunzio (Pescara 13 gennaio 1884 - Roma 11 agosto 1964), figlio del precedente Gabriele,
  • don Ugo Veniero D'Annunzio (Roma, 3 maggio 1887 - New York 22 aprile 1945), figlio del precedente Gabriele, sposa Luigia Bertelli da cui:
  • 3º Principe di Montenevoso (dall'11 agosto 1964): don Gabriele D'Annunzio (3 gennaio 1942 -? 1996), figlio del precedente Ugo Veniero, sposa Patrizia dell'Acqua da cui:
  • 4º Principe di Montenevoso (? 1996): don Federico Marcello D'Annunzio (Roma 18 marzo 1964 - vivente), figlio del precedente Gabriele, sposa Giulia Mazzoni.

Conte di Val Cismon (titolo estinto)

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Generale Cesare Maria De Vecchi, comandante sezione Mitraglieri, medaglia d'argento al valor militare (Val Cismon, 1918), creato Conte di Val Cismon nel 1925.

Marchese del Sabotino (titolo esistente) e Duca di Addis Abeba (titolo estinto)

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[1]

Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio, creato Marchese del Sabotino nel 1928 e poi Duca di Addis Abeba nel 1936. Conquistatore del Monte Sabotino nel 1916 e Viceré d'Etiopia nel 1936,

Titolo di Marchese del Sabotino (mpr), con R.D. motu proprio 18 ottobre 1928 e RR.LL.PP. 13 novembre 1928 e titolo di Duca di Addis Abeba (ad personam), trasmissibile sul cognome con facoltà di aggiungere il predicato di Addis Abeba, con R.D. motu proprio 24 luglio 1936 e RR.LL.PP. ? dicembre 1936:

  • 1º Marchese del Sabotino (dal 18 ottobre 1928) e 1º Duca di Addis Abeba (dal 24 luglio 1936): S. E. Pietro Giuseppe Vittorio Luigi Badoglio di Addis Abeba (Grazzano Monferrato, oggi Grazzano Badoglio 28 settembre 1871 - Grazzano Monferrato, oggi Grazzano Badoglio 31 ottobre 1956), sposa Sofia Valania da cui:
  • Mario Badoglio di Addis Abeba (Roma 1º agosto 1905 - San Vito al Tagliamento 10 febbraio 1953), figlio del precedente Pietro Giuseppe Vittorio Luigi, sposa Giuliana Rota da cui:
  • 2º Marchese del Sabotino (dal 31 ottobre 1956): Pietro Badoglio di Addis Abeba (Istanbul 10 luglio 1939 - Parigi 4 giugno 1992), figlio del precedente Mario, sposa Phương Mai da cui:
  • 3º Marchese del Sabotino (dal 4 giugno 1992): Flavio Badoglio di Addis Abeba (Parigi 20 marzo 1973 - vivente), figlio del precedente Pietro.

Conte di Cortellazzo e di Buccari

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Contrammiraglio S. E. Costanzo Ciano, creato Conte di Cortellazzo nel 1928 e di Buccari nel 1942. Comandante navale durante la prima guerra mondiale e presidente della Camera dei Deputati tra il 1934 ed il 1939. Nel 1942 viene aggiunto il predicato di Buccari.

Titolo di Conte di Cortellazzo (mpr), con R.D. motu proprio 28 ottobre 1928 e R.D. 27 marzo 1933. Al titolo è aggiunto anche il predicato di Buccari, con R.D. 8 gennaio 1942. Nobile (mf) annesso alla onorificenza di Cav. Gr. Cr. dell'Ordine Piano, con R.D. di autorizzazione 21 luglio 1933:

  • 1º Conte di Cortellazzo (dal 28 ottobre 1928): Costanzo Ciano (Livorno 30 agosto 1876 - Ponte a Moriano 26 giugno 1939), sposa Carolina Pini da cui:
  • 2º Conte di Cortellazzo (dal 26 giugno 1939 all'8 gennaio 1942), poi 2º Conte di Cortellazzo e di Buccari (dall'8 gennaio 1942): S. E. Gian Galeazzo Ciano (Livorno 18 marzo 1903 - Verona 11 gennaio 1944), figlio del precedente Costanzo, sposa Edda Mussolini da cui:
  • 3º Conte di Cortellazzo e Buccari (dall'11 gennaio 1944): Fabrizio Ciano (Shanghai 1º ottobre 1931 - San José (Costa Rica) 8 aprile 2008), figlio del precedente Gian Galeazzo, sposa Beatriz Uzcategui Jahn:
  • Marzio Ciano (Roma 18 dicembre 1937 - 11 aprile 1974), figlio del precedente Gian Galeazzo, sposa Gloria Lucchesida cui:
  • 4º Conte di Cortelazzo e Buccari (dall'11 aprile 1974): Pietro Francesco Ciano (18 luglio 1962 - vivente), figlio del precedente Marzio, sposa Alessandra Monzini.

Conte di Bu Meliana (titolo estinto)

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Ammiraglio Umberto Cagni, soprannominato l'eroe dei due deserti, creato Conte di Bu Meliana nel 1929.

Titolo di Conte di Bu Meliana (ad personam), trasmissibile sul cognome con facoltà di aggiungere il predicato di Bu Meliana, con R.D. 26 luglio 1929:

  • 1º Conte di Bu Meliana (dal 26 luglio 1929): Umberto Cagni di Bu Meliana (Asti 24 febbraio 1863 - Genova 22 aprile 1932), sposa Maria Nasi.

Conte di Grado e di Premuda

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Capitano di Fregata Luigi Rizzo, creato Conte di Grado nel 1932 e di Premuda nel 1941. Comandante militare nella prima guerra mondiale fu soprannominato l’ Affondatore per l'affondamento della SMS Szent István. Nel 1941 viene aggiunto il predicato di Premuda.

Titolo di Conte di Grado (mpr), con R.D. motu proprio 25 ottobre 1932 e RR.LL.PP. 20 giugno 1935. Al titolo è aggiunto anche il predicato di Premuda, con R.D. motu proprio 20 ottobre 1941.

  • 1º Conte di Grado (dal 25 ottobre 1932 al 20 ottobre 1941) poi 1º Conte di Grado e di Premuda (dal 20 ottobre 1941): Luigi Rizzo (Milazzo 8 ottobre 1887 - Roma 27 giugno 1951), sposa Giuseppina Marinaz da cui:
  • 2º Conte di Grado e di Premuda (dal 27 giugno 1951): Luigi Giacomo Rizzo (Trieste 3 marzo 1919 - ? 2013), sposa Antonietta Lunardon da cui:
  • 3º Conte di Grado e di Premuda (dal ? 2013): ? Rizzo.

Marchese del Vodice

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Generale di C. A. S. A. S. Maurizio Ferrante Gonzaga di Vescovato, creato Marchese del Vodice nel 1932. Nobile, Medaglia d'oro al valor militare, Senatore del Regno d'Italia.

Titolo di Marchese del Vodice (mpr), con R.D. 29 dicembre 1932 e riconoscimento della qualifica di Altezza Serenissima:

  • 1º Marchese del Vodice (dal 29 dicembre 1932): S. A. S. Maurizio Ferrante Gonzaga di Vescovato (Venezia 21 settembre 1861 - Roma 24 marzo 1938), sposa Ferdinanda Alliana da cui:
  • 2º Marchese del Vodice (dal 24 marzo 1938): S. A. S. Generale di divisione Ferrante Vincenzo Gonzaga di Vescovato (Torino 6 marzo 1889 - Eboli 8 settembre 1943), figlio del precedente, sposa Luisa Anguissola da cui:
  • 3º Marchese del Vodice (dall'8 settembre 1943): S, A. S. Maurizio Ferrante Gonzaga di Vescovato (Roma 4 settembre 1938 - vivente).

Marchese di Neghelli (titolo estinto)

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[2]

Maresciallo d'Italia Rodolfo Graziani, creato Marchese di Neghelli nel 1936.

Titolo di Marchese di Neghelli (mpr), con R.D. motu proprio 7 dicembre 1936:

  • 1º Marchese di Neghelli (dal 7 dicembre 1936): Rodolfo Graziani (Filettino 11 agosto 1882 - Roma 11 gennaio 1955), sposa Ines Chionetti.

Conte di Cà Tasson

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[3]

Generale Ettore Viola, soprannominato l'Ardito del Grappa, fu creato Conte di Cà Tasson (R.D. 16 maggio 1969), con facoltà di aggiungere sul cognome il predicato di Cà Tasson (D.P.R. 13 agosto 1970). Re Umberto II di Savoia lo definì: «La più bella Medaglia d'oro della Grande Guerra».

Creazione di titoli nobiliari alla memoria per vittorie militari

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  • Al padre del maggiore Francesco Baracca, soprannominato Asso degli assi, Enzo Baracca fu concesso il titolo di Conte con R.D. 27 marzo 1927.
  • Al padre di Giovanni Ancillotto, Giovanni Ancillotto, fu concesso il titolo di Conte con R.D. 15 dicembre 1927.
  • Conte di Assaba. Ai discendenti del Generale Clemente Lequio fu concesso il predicato di Assaba (1940), in ricordo delle gesta paterne nella Guerra italo-turca, e in seguito il titolo di Conte.
  • Conte del Timavo. Alla vedova del maggiore Giovanni Randaccio, Medaglia d'oro al valor militare, Nob. Clara Colli, in ricordo dell'eroico sacrificio del marito, re Umberto II di Savoia con RR.LL.PP. 6 febbraio 1969 creò il titolo di Conte del Timavo (mpr).
  • A seguito della Guerra di Abissinia il maggiore degli Alpini Giuseppe Galliano, comandante di un battaglione Indigeni, decorato di quattro medaglie al valor militare, venne appellato il Difensore di Macallè o l'Eroe di Macallè per la strenua difesa dell'omonimo forte.
  • Il capitano Alberto Amante, combattente nella prima guerra mondiale, comandante di un battaglione Arditi, medaglia al valor militare (San Grado di Merna, 1916), giornalista e storico, usava lo pseudonimo di A. di San Grado.
  • Il capitano Giacomo Ariemma, combattente nella prima guerra mondiale, comandante di compagnia Mitraglieri, decorato del distintivo d’onore per ferita di guerra e due volte al valor militare, era ricordato dai vecchi compagni d’armi come il Comandante Ariemma di Sella delle Trincee.
  • Al maggiore Carlo Rigoli, combattente nella prima guerra mondiale, medaglia al valor militare (Cà Pasqualin, 1918), le missive Gabriele D'Annunzio le indirizzava Al mio compagno Maggiore Rigoli di Cà Pasqualin. Casa Pasqualini si trovava a Fagarè della Battaglia.
  • S. A. R. il principe Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, II duca d'Aosta, venne appellato il Duca Invitto per non aver mai subito sconfitte con la 3ª Armata, di cui era il comandante.
  • S. A. R. il principe Amedeo di Savoia-Aosta, III duca d'Aosta, venne appellato il Duca di Ferro ed Eroe dell'Amba Alagi per la strenua resistenza nella seconda battaglia dell'Amba Alagi, a cui dovette seguire la resa, ricevendo l’onore delle armi.

Titoli nobiliari conferiti per benemerenze in campo finanziario, industriale, militare, politico o scientifico

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  • Conte Cadorna. Il generale Raffaele Cadorna fu creato Conte con R.D. 16 dicembre 1876.
  • Conte di Vallepiana. La famiglia israelita piemontese Ottolenghi di Vallepiana (Acqui Terme, AL) fu insignita del titolo comitale per meriti civili. Emilio (Acqui Terme, 10 novembre 1830) venne creato Conte in seguito ad elargizione di denaro all'Ospedale Mauriziano di Torino, con R.D. motu proprio 22 febbraio 1883 e RR.LL.PP. 9 marzo 1884. Ottenne in seguito il predicato di Vallepiana con R.D. 17 novembre 1889 e RR.LL.PP. 30 gennaio 1890, e la concessione dello stemma con R.D. 10 febbraio 1884.
  • Conte di Montececon. Giacomo Ceconi, imprenditore, fu creato Conte (mpr), 1893, Nobile di Montececon (mf), 1894[4].
  • Conte Albricci. Generale Alberico Albricci riconosciuto Conte motu proprio del Re il 28 dicembre 1913.
  • Barone dell'Aterno.
    Capitano Giacomo Acerbo, creato Barone dell'Aterno nel 1924. Economista e politico. Titolo di Barone dell'Aterno (mpr), R.D. motu proprio 10 aprile 1924: 1º Barone dell'Aterno (dal 10 aprile 1924): Giacomo Acerbo (Loreto Aprutino 25 luglio 1888 - Roma 9 gennaio 1969), sposa Giuseppina Marenghi.
  • Conte di Misurata. Giuseppe Volpi, imprenditore, diplomatico e politico, fu creato 1º Conte di Misurata nel 1925. Il padre partecipò come garibaldino alle battaglie della guerra d'indipendenza del 1860, il fratello maggiore, Giovanni, morì nella battaglia di Adua.
  • Conte Elia. Giovanni Emanuele Elia, inventore, creato Conte nel 1926.
  • Marchese Marconi. Guglielmo Marconi, inventore, creato Marchese con R.D. 17 giugno 1929.
  • Conte Cavallero. Generale Ugo Cavallero, Maresciallo d'Italia, creato Conte nel 1929.
  • Conte di Chisimaio. Aldo Castellani, medico, creato Conte di Chisimajo nel 1936.
  • Conte Vaccari. Generale Giuseppe Vaccari, combattente nella Guerra italo-turca e nella Prima guerra mondiale, Medaglia d'oro al valor militare, fu creato Conte con R.D. 8 giugno 1936.
  • Conte di Mordano. Dino Grandi, politico e diplomatico, creato Conte di Mordano nel 1937.
  • Conte Baistrocchi. Generale Federico Baistrocchi, creato Conte con R.D. 7 ottobre 1937.
  • Barone Cicconetti. Generale Luigi Cicconetti per i meriti militari nella Guerra italo-turca e nella Prima guerra mondiale fu creato Barone nel 1938.
  • Conte di Valdagno Castelvecchio. Gaetano Marzotto, imprenditore, creato 1º Conte di Valdagno con R.D. 25 maggio 1939.
  • Conte della Torre Pandolfa. Pietro Fedele, storico, politico e accademico, fu creato Conte della Torre Pandolfa nel 1939.
  • Conte di Monterubello di Trivero. Ermenegildo Zegna, imprenditore, 1º Conte di Monterubello di Trivero con R.D. 19 gennaio 1940), sposa Nina Gallo[5]
  • Conte di Verampio. Ettore Conti, politico e imprenditore, predicato di Verampio sul titolo di Conte con R.D. 2 aprile 1940.
  • Conte di Valmaggiore. Raffaele Paolucci, militare, politico, accademico e chirurgo, combattente nella Prima guerra mondiale, decorato al Valor Militare, Conte di Valmaggiore (mpr), R.D. 16 maggio 1940.
  • Conte di Monteselice. Vittorio Cini, politico e imprenditore, 1º Conte di Monteselice con R.D. 16 maggio 1940.
  • Conte di Valgrande. Aldo Rossini, politico, combattente nella Prima guerra mondiale, decorato al Valor Militare, creato Conte di Valgrande con R.D. 3 giugno 1940.
  • Conte dell'Artemisio. Giovanni Armenise, politico e imprenditore, creato Conte dell'Artemisio con R.D. 6 giugno 1940.
  • Conte del Circeo. Natale Prampolini, ingegnere e politico, Conte (mpr), R.D. 25 agosto 1940, e predicato del Circeo, R.D. 30 gennaio 1941.
  • Conte di Val d'Era. Lando Ferretti, politico, giornalista e dirigente sportivo, creato Conte di Val d'Era nel 1941.
  • Conte di Val Cervo. Ezio Oreste Rivetti di Val Cervo, imprenditore, 1º Conte di Val Cervo con R.D. 14 giugno 1941, sposa Silvia Negro
  • Conte di Valmarina. Per i Foroni Lo Faro, discendenti di Vittorio Lo Faro, imprenditore, fu creato il titolo di Conte di Valmarina (mpr), con R.D. 27 aprile 1942.
  • Conte Delcroix. Carlo Delcroix, militare, politico e scrittore, creato Conte nel 1961.
  • Conte Rizzoli. Angelo Rizzoli (1889-1970), imprenditore, editore e produttore cinematografico, creato Conte nel 1967.
  • Conte di Cornour. Alessandro Cremonte Pastorello fu creato Conte (mpr), 11 marzo 1978, 1º Conte di Cornour, 3 dicembre 1979. Domenico (18 gennaio 1887 - 4 gennaio 1977), poliglotta, letterato, laureato in Ingegneria, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia. Ten. Pilota volontario con Gabriele D'Annunzio nella Squadriglia Serenissima durante la Prima guerra mondiale, tre medaglie al Valore Militare, prigioniero di guerra evaso dal Forte di Lubiana, citato all'ordine del giorno del Commissariato Generale per l'Aeronautica, con citazione del Ministero della Guerra n. 59107 / 12 luglio 1918 - 12 ottobre 1918.
  • Marchese del Vergante. Raffaele Travaglini di Santa Rita, visconte, militare e dirigente d’azienda, fu creato Marchese del Vergante con R.D. 1º maggio 1941.
  • Conte di Valgiurata. Zanon di Valgiurata, Nobile Zanon di Zanon, Marchese di Fenera, Conte di Valgiurata, Barone di Chezalet.

Altre monarchie

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