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Tervel di Bulgaria

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Tervel
Тервел
Iconografia di Tervel
Khan dei Bulgari
In carica700 –
721
PredecessoreAsparuch
SuccessoreKormesij

Tervel (in bulgaro Тервел?; ... – 721) è stato Khan di Bulgaria all'inizio dell'VIII secolo.

Noto nelle fonti storiografiche bizantine con i nomi alternativi di Tarvel, o Terval, o Terbelis, secondo la cronologia dei Kniaź (КНѪЗЪ) bulgari nota come Nominalia dei Kniaź bulgari appartenne al clan dei Dulo e regnò per circa 21 anni. Secondo la cronologia del tempo Tervel avrebbe regnato dal 695 al 715, ma fonti più moderne spostano il corso del suo regno al periodo 700 - 721. Le fonti contemporanee e le tradizioni popolari pongono Tervel come figlio ed erede di diritto del precedente sovrano bulgaro, Asparuch, fondatore del Primo Impero bulgaro, forse morto in battaglia contro i Cazari.

Tervel appare per la prima volta nelle fonti bizantine nel 704, quando venne convocato dall'imperatore bizantino Giustiniano II allora in esilio. L'imperatore bizantino assoldò il condottiero bulgaro nel tentativo di riconquistare il trono in cambio della sua amicizia, di ricchezze e della mano di sua figlia. Con un esercito forte di 15000 cavalieri, Tervel e Giustiniano marciarono verso Costantinopoli e riuscirono a conquistare la città nel 705.

Dopo aver ripreso possesso del trono di Bisanzio, l'imperatore Giustiniano II si dedicò alla vendetta contro i suoi nemici, Leonzio e Tiberio III, facendoli giustiziare insieme a tutti i loro sostenitori. Dopo aver compiuto la sua vendetta, Giustiniano ricompensò Tervel con molti doni, tra i quali il titolo di kaisar (Cesare), che lo rendeva secondo solo all'Imperatore stesso, divenendo così il primo straniero a ricevere una simile onorificenza nella storia di Bisanzio, e la concessione della regione di Zagora, a nord-est della Tracia.

Il Cavaliere di Madara, probabile raffigurazione del Kniaź Tervel

Tuttavia solo tre anni dopo, lo stesso Giustiniano II si adoperò per recuperare militarmente i territori ceduti in dono a Tervel, che lo sconfisse nella battaglia di Anchialo nel 708. Quando nel 711 l'impero bizantino si vide gravemente minacciato da pericolose rivolte in Asia minore, Giustiniano II cercò nuovamente l'aiuto di Tervel, ma ottenne solo un esiguo aiuto tramite un contingente di 3000 uomini. Mentre la campagna in Asia Minore era ancora in corso Giustiniano II venne deposto e fatto giustiziare da un suo comandante che si fece successivamente eleggere con il nome di Filippico, il quale concesse al contingente degli alleati bulgari di fare ritorno a casa. Tuttavia Tervel approfittò dei tumulti e dell'anarchia presente nell'Impero Bizantino per saccheggiarne i territori di Tracia e la regione nei pressi della capitale Costantinopoli.

Secondo diversi documenti storici Tervel sarebbe morto nel 715; tuttavia, secondo lo storico bizantino Teofane Confessore, Tervel avrebbe avuto un ruolo nel tentativo di riportare sul trono di Bisanzio l'imperatore deposto Anastasio II intorno al 719. Se Tervel era ancora vivo in quegli anni, allora il sovrano bulgaro che strinse un nuovo trattato con l'imperatore Teodosio III nel 716 era sicuramente lui, così come deve essere stato Tervel a prestare soccorso ai Bizantini durante l'assedio di Costantinopoli da parte degli Arabi nel 717. Secondo Teofane Confessore, Tervel uccise in battaglia almeno 22000 arabi, tuttavia il nome del sovrano bulgaro citato dallo storico bizantino è Kormesios, indicando quindi che potrebbe essere stato in realtà il successore di Tervel, Kormesij il sovrano bulgaro a compiere l'impresa.

Il documento risalente al XVII secolo scritto in lingua bulgara dal titolo Ja'far Tarikh (tuttora di dubbia autenticità), che compila una lista di sovrani bulgari, afferma che Tervel fosse figlio di Asparuch, il precedente sovrano bulgaro, e predecessore di Ajjar, sovrano quest'ultimo di cui si sa veramente poco. Lo stesso documento indica in Tervel il padre del sovrano bulgaro Kormesij.

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Collegamenti esterni

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Predecessore Khan dei Bulgari Successore
Asparuch 700 - 721 Kormesij
Controllo di autoritàVIAF (EN90886289 · ISNI (EN0000 0000 6568 7668 · CERL cnp01178517 · LCCN (ENn2014038871 · GND (DE138613893