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Taxi collettivo

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Il taxi collettivo è un mezzo di trasporto pubblico in cui un minibus, tipicamente della capienza di una dozzina di persone, gestito da un privato, come per un taxi, trasporta passeggeri che, diversamente dal normale servizio taxi, salgono e scendono in punti diversi della città o in località diverse. È un servizio che sostituisce o affianca il normale sistema di trasporti pubblici urbani o extraurbani e grazie alla condivisione del veicolo tra estranei permette tariffe più economiche dei taxi.

I taxi de brousse sono taxi collettivi tipici di molti Paesi africani e del Sud America (dove sono chiamati "colectìvos") che effettuano per lo più collegamenti extra-urbani tra città contigue.

Esempi di servizio di taxi collettivo:

  • Maršrutka, diffuso in Russia, Lettonia, Lituania, Bulgaria e Ucraina; sono piccoli bus (normalmente Mercedes Sprinter e GAZ "Gazelle") tipicamente di colore giallo che trasportano una dozzina di persone che svolgono servizio su un determinato percorso e che si affianca al regolare servizio di autobus di linea nelle grandi città.
  • Daladala, di Dar es Salaam e della Tanzania in generale; sono minivan (solitamente Toyota) o altri veicoli adattatti per il trasporto passeggeri, e gestiti da privati. Le fermate, e talvolta anche il percorso, non sono prefissati ma vengono stabiliti al momento in funzione delle richieste dei passeggeri.
  • Matatu, diffuso in Kenya.
  • Pesero, diffuso a Città del Messico.
  • Songthaew, diffuso in Thailandia e Laos. In Malesia è chiamato dua baris, ed in Birmania lain ka. Sono pick-up o camioncini i cui cassoni posteriori sono aperti sui lati, hanno il tetto coperto e sono provvisti sui fianchi di 2 panche dove siedono i viaggiatori. Hanno generalmente itinerari prestabiliti ma all'occorrenza vengono noleggiati come taxi.


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