Tolomeo Menfite
Tolomeo Menfìte (in greco antico: Πτολεμαῖος Μεμφίτης?, Ptolemàios Memphìtēs; Menfi[1], 144 a.C. – Cipro, 130 a.C.) è stato un principe egizio appartenente al periodo tolemaico.
Origini familiari
[modifica | modifica wikitesto]Tolomeo Menfite era figlio di Tolomeo VIII Evergete Fiscone, faraone d'Egitto, e di Cleopatra II.[2] Era quindi fratellastro di Tolomeo Eupatore, Cleopatra Tea, Cleopatra III e Tolomeo Neo Filopatore (figli della madre e di Tolomeo VI Filometore), di Cleopatra IV, Tolomeo IX, Cleopatra Selene, Tolomeo X e Cleopatra VI (figli del padre e di Cleopatra III) e di Tolomeo Apione (figlio naturale del padre).
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Tolomeo Menfite nacque nello stesso anno dell'autoproclamazione del padre a Re d'Egitto e venne presentato alla classe sacerdotale egizia di Menfi.[3] Tolomeo VIII fece così in modo da guadagnarsi anche l'appoggio dei sacerdoti della religione egizia presentando la triade divina di padre, figlio e sorella-moglie-madre.[4] Poiché Cleopatra II non aveva ancora dimenticato l'assassinio del figlio Tolomeo VII, compiuto dall'attuale marito, la grande importanza del neonato oltre a favorire Tolomeo VIII davanti agli occhi dei nativi egizi, lo sfavoriva offrendo a Cleopatra un nuovo ragazzo da usare contro di lui.[5] Nel frattempo Tolomeo VIII ebbe altri cinque figli da Cleopatra III, la figlia di primo letto di Cleopatra II, una situazione preoccupante per la regina più anziana.[6] Tra il 132 e il 131 a.C. Cleopatra II riuscì a portare a termine i suoi piani: una rivolta assaltò il palazzo di Tolomeo VIII e il faraone, Cleopatra III e i loro figli vennero esiliati a Cipro.[7] Allo stesso tempo Tolomeo Menfite era stato mandato per sicurezza dalla madre in Cirenaica; Tolomeo VIII convinse però il giovane a raggiungerlo sull'isola di Cipro e li si fece riconoscere dal figlio come unico sovrano legittimo insieme a Cleopatra III.[8] Cleopatra II per risposta si proclamò unica sovrana del regno e l'unico modo che ebbe Tolomeo VIII per far decadere ogni sua pretesa fu di ordinare l'assassinio di Tolomeo Menfite: il giovane venne quindi ucciso nel 130 a.C.[9] Si dice che Tolomeo VIII abbia fatto smembrare il corpo del figlio e lo abbia mandato in una cesta ad Alessandria dalla madre; questo episodio viene citato da molti storiografi antichi come massimo esempio della crudeltà di Tolomeo VIII.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Diodoro Siculo, XXXIII, 13.
- ^ Tyldesley 2011, pag. 232.
- ^ Tyldesley 2011, pag. 232; Whitehorne 2002, pag. 109-110.
- ^ Whitehorne 2002, pag. 109.
- ^ Whitehorne 2002, pag. 110-113.
- ^ Whitehorne 2002, pag. 117.
- ^ Bierbrier 2008, pag. 48; Whitehorne 2002, pag. 117.
- ^ Giustino, XXXVIII, 8.12; Whitehorne 2002, pag. 117-118.
- ^ Diodoro Siculo, XXXIV, 14; Bierbrier 2008, pag. 188; Tyldesley 2011, pag. 232; Whitehorne 2002, pag. 118.
- ^ Diodoro Siculo, XXXIV, 14; Giustino, XXXVIII, 8.13; Livio, LIX, 14; Orosio, V, 10.7; Valerio Massimo, II, ext.5; Tyldesley 2011, pag. 232.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- (GRC) Diodoro Siculo, Bibliotheca historica. ((EN) Historical library — traduzione in inglese di Chicago University).
- Giustino, Epitoma Historiarum Philippicarum Pompeii Trogi. ((EN) Epitome of Pompeius Trogus' Philippic Histories — traduzione in inglese su attalus.org).
- Livio, Ab Urbe condita libri. ((EN) From the Founding of the City — traduzione in inglese di Canon Roberts).
- Orosio, Historiae adversum paganos. ((EN) A History, against the Pagans Archiviato il 25 dicembre 2013 in Internet Archive. — traduzione in inglese su sites.google.com).
- Valerio Massimo, Factorum et dictorum memorabilium libri IX.
- Fonti storiografiche moderne
- Morris L. Bierbrier, Historical Dictionary of Ancient Egypt, Scarecrow Press, 2008, ISBN 9780810862500.
- Joyce Tyldesley, Cleopatra: Last Queen of Egypt, Profile Books, 2011, ISBN 9781847650443.
- John Whitehorne, Cleopatras, Routledge, 2002, ISBN 9781134932160.
Altri progetti
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