Repubblica Popolare di Doneck

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Disambiguazione – Se stai cercando la regione governata dall'Ucraina, vedi Oblast' di Donec'k.
Repubblica Popolare di Doneck
Repubblica Popolare di Doneck – Bandiera
Repubblica Popolare di Doneck - Stemma
Repubblica Popolare di Doneck - Localizzazione
Repubblica Popolare di Doneck - Localizzazione
Oblast' di Donec'k: In verde scuro il territorio controllato dalla Repubblica Popolare di Doneck al momento dell'annessione alla Russia, e in verde chiaro quello sotto controllo ucraino
Territorio a status conteso
Motivo del contenziosoDichiarazione unilaterale di indipendenza
Situazione de factoConflitto in corso, indipendenza terminata con l'annessione unilaterale da parte della Russia
Posizione dell'ONUNon riconosce l'indipendenza
Posizione dell'UENon riconosce l'indipendenza
Posizione della Repubblica Popolare di Doneck
Dichiarazione d'indipendenza7 aprile 2014
Nome completoRepubblica Popolare di Doneck
Nome ufficialeДонецкая Народная Республика
GovernoRepubblica presidenziale
Capo di StatoDenis Pušilin
Capo del governoArtëm Žoga[1]
Riconoscimenti internazionaliPaesi membri dell'ONU:

Entità internazionalmente non riconosciute:

InnoSlav'sja Respublika
Posizione dell'Ucraina
Sintesi della posizioneNon riconosce l'indipendenza e la seguente annessione alla Russia; rivendica l'intero territorio come parte integrante dello Stato
Nome completoOblast' di Donec'k
Nome ufficialeДонецька область
Informazioni generali
Linguarusso, ucraino
Capitale/CapoluogoDonec'k (901.645 ab. / 2022)
Areakm²
Popolazione2.244.547[2] ab. (2020)
ContinenteEuropa
ConfiniRussia, Ucraina, Repubblica Popolare di Lugansk
Fuso orarioUTC+3[3]
ValutaRublo russo[4]

La Repubblica Popolare di Doneck (o RPD; in russo Донецкая Народная Республика, ДНР?, Doneckaja Narodnaja Respublika, DNR; in ucraino Донецька Народна Республіка?, Donec'ka Narodna Respublika) è de facto una repubblica federata della Russia.

Il suo territorio corrisponde ad una parte dell'Oblast' di Donec'k, mentre il resto è controllato dall'amministrazione civile Ucraina che ne difende e ne rivendica la completa sovranità.

La Repubblica si è proclamata indipendente dall'Ucraina il 7 aprile 2014, la cui formale dichiarazione è avvenuta il 12 maggio 2014, dopo aver svolto un referendum non riconosciuto dai dettami costituzionali ucraini.[N 1][7] Il 30 settembre 2022 il governo russo ha organizzato un referendum nei territori della Repubblica Popolare, allo scopo di far ricadere tali territori sotto la propria sovranità. Il 4 ottobre 2022 la Repubblica Popolare è divenuta, secondo la legge russa, un soggetto federale della Federazione.[8]

La maggior parte della comunità internazionale non la riconosce in quanto tale e considera il territorio come de iure tuttora formalmente parte dell'Ucraina, posizione che assume anche la stessa Ucraina.[9][10][11]

Lo stesso argomento in dettaglio: Governatorato di Ekaterinoslav e Oblast' di Donec'k § Storia.

A partire dal marzo 2014, iniziarono nell'est dell'Ucraina azioni di protesta contro il nuovo governo insediatosi a Kiev a seguito degli eventi dell'Euromaidan. I manifestanti non ne riconoscevano la legittimità. Prima della proclamazione della Repubblica Popolare, il 1º marzo i manifestanti avevano proclamato governatore del popolo Pavel Gubarev.[12]

Il 6 aprile i palazzi dei Consigli regionali delle Oblast' di Donec'k, Luhans'k e Charkiv furono occupati dagli indipendentisti. L'indomani fu proclamata la nascita della Repubblica Popolare di Doneck e successivamente vennero formati un Consiglio del Popolo e un governo temporaneo presieduto da Denis Pušilin.[13][14]

Tuttavia, nell'aprile 2014, secondo un sondaggio condotto su un campione di almeno 400 persone dall'Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev, solo il 18% circa (oltre ad un 8,4 che non si espresse né a favore né contro) della popolazione dell'oblast di Doneck supportava l'occupazione di edifici pubblici da parte dei separatisti e solo il 27,5% (oltre ad un 17,3 che non si espresse né a favore né contro) era a favore della secessione dall'Ucraina per unirsi alla Russia.[15]

Il 12 aprile la Repubblica Popolare di Doneck estese il proprio controllo a Slov"jans'k, Mariupol', Jenakijeve, Kramators'k e altri centri minori, mentre si intensificarono gli scontri armati tra l'esercito ucraino e la Milizia Popolare del Donbass.[16]

In risposta al separatismo, a Donec'k ci furono manifestazioni a favore dell'unità dell'Ucraina.[17] Il 28 aprile 2014 un corteo venne attaccato dai separatisti, causando vari feriti.[18][19]

Il partito ucraino Settore Destro il 23 aprile 2014 annunciò la formazione di 800 guerriglieri per intervenire contro la Repubblica Popolare di Doneck.[20][21]

La guerra tra Ucraina e Russia ha determinato prese di posizione da parte di diversi Stati e organismi internazionali, ha coinvolto direttamente sia separatisti filorussi sia paramilitari ucraini. Alcuni analisti hanno evidenziato che, malgrado le milizie di Doneck si definiscano generalmente come antifasciste,[22][23] paragonando il conflitto a quello sul Fronte orientale fra l'Armata Rossa e la Wehrmacht, ed abbiano perciò ricevuto supporto internazionale anche da associazioni e forze politiche di sinistra,[24][25] la leadership di alcuni gruppi secessionisti è politicamente vicina al filosofo neofascista russo Aleksandr Dugin, sicché i militanti di estrema destra e in alcuni casi anche neonazisti sono coinvolti in entrambe le parti in conflitto.[26]

L'11 maggio si tennero i referendum per l'indipendenza della Repubblica Popolare di Doneck e della Repubblica Popolare di Lugansk, che venne proclamata il giorno successivo.[7] Le due Repubbliche il 24 maggio sottoscrissero un accordo di unione nell'ambito della Federazione della Nuova Russia, progetto che sarebbe stato accantonato un anno dopo.[27]

Il 16 maggio venne formato il primo Governo effettivo, guidato da Aleksandr Borodaj, sostituito dal 7 agosto da Aleksandr Zacharčenko[28], che in occasione delle elezioni generali del 2 novembre 2014 divenne Capo dello Stato. Lo stesso giorno venne eletto il Consiglio del Popolo.[29] Zacharčenko fu ucciso a Donec'k il 31 agosto 2018 in un attentato compiuto per mezzo di un'autobomba.[30]

Il 17 luglio 2014 le forze secessioniste abbatterono un aereo della Malaysia Airlines, in volo dai Paesi Bassi verso la Malaysia, provocando la morte di tutti i 283 passeggeri e i 15 membri dell'equipaggio.

Nel corso dell'estate i soldati ucraini ripresero il controllo di Slavjansk, Mariupol' e Kramatorsk,[31] mentre la Repubblica Popolare di Doneck consolidò la propria posizione nella capitale e conquistò lo sbocco al mare prendendo il controllo di Novoazovs'k e di molti centri dei distretti Distretto di Novoazovs'k, Distretto di Starobeševe e Distretto di Amvrosiïvka.[32]

Con il protocollo di Minsk del 5 settembre 2014 e il successivo Minsk II del 12 febbraio 2015 furono previsti dei cessate il fuoco che, pur frequentemente violati, ridussero l'intensità del conflitto, successivamente entrato in una fase di stallo.[33] Il 21 febbraio 2022 la Federazione Russa ne riconosce ufficialmente l'indipendenza.[34] Il 24 febbraio ha inizio l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte delle Forze armate russe nonché di quelle della Repubblica Popolare di Doneck e Lugansk. Successivamente, il territorio della sedicente Repubblica è stato ingrandito, manu militari, nel corso dell'invasione, arrivando a includere, dopo una cruenta battaglia, anche la città litoranea di Mariupol'.

In seguito, la DNR verrà riconosciuta anche dalla Siria,[35] dalla Corea del Nord,[36] oltre che da tre Stati a riconoscimento limitato: Repubblica Popolare di Lugansk, Ossezia del Sud[37], e Abcasia[38]. Il riconoscimento fu annunciato anche da parte di Cuba[39] ma non fu mai formalizzato. In Italia ebbe due centri di rappresentanza a Torino e Verona.[40]

Annessione alla Russia

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Dopo sette mesi dall'invasione russa dell'Ucraina del 2022, dal 23 al 27 settembre 2022, quattro referendum sono stati organizzati dalle autorità russe nella DNR nonché nella Repubblica Popolare di Lugansk e nelle aree degli oblast' di Zaporižžja e Cherson per ratificare l'ingresso di queste quattro regioni nella Federazione russa, nonostante la validità del referendum non sia stata riconosciuta da pressoché nessun membro della comunità internazionale (se si esclude la Corea del Nord[41]) e lo stesso referendum sia stato definito illegale dalle Nazioni Unite.[42] Il 30 settembre l'esito viene annunciato come positivo, e lo stesso giorno al Cremlino Vladimir Putin ha firmato i trattati di annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia alla Federazione Russa, presenti i leader separatisti di questi territori, che a loro volta hanno firmato questi documenti (atto considerato valido solo da una parte minoritaria della comunità internazionale).[11][43]

Geografia antropica

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Suddivisioni amministrative

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La Repubblica Popolare di Doneck è suddivisa amministrativamente al 2022 in città di livello repubblicano e rajon[44].

Città/rajon Abitanti[2]
Donec'k (Doneck) 957 136
Horlivka (Gorlovka) 268 527
Debal'ceve (Debal'cevo) 26 604
Dokučajevs'k (Dokučaevsk) 23 937
Jenakijeve (Enakievo) 124 267
Ždanivka (Ždanovka) 12 565
Chrestivka (Kirovskoe) 27 847
Makiïvka (Makeevka) 382 448
Snižne (Snežnoe) 69 134
Čystjakove (Torez) 78 642
Charcyz'k (Charcyzsk) 101 369
Šachtars'k (Šachtërsk) 60 213
Jasynuvata (Jasinovataja) 44 020
Distretto di Amvrosiïvka (Amvrosievskij rajon) 44 165
Distretto di Novoazovs'k (Novoazovskij rajon) 28 164
Distretto di Starobeševe (Starobeševskij rajon) 49 432
Distretto di Tel'manove (Tel'manovskij rajon) 14 581
Distretto di Šachtars'k (Šachtërskij rajon) 19 758
Totale 2 332 556

La Repubblica Popolare di Doneck, in qualità di repubblica della Russia, è oggi uno Stato federato di tipo semipresidenziale: secondo la costituzione, il presidente (Capo della Repubblica Popolare di Doneck) è il capo dello Stato e di un sistema multipartitico dove il potere esecutivo viene esercitato dal governo, che può essere guidato dal presidente stesso o da un primo ministro da questi nominato con l'approvazione dal parlamento (Consiglio del Popolo), che detiene il potere legislativo.

Consiglio del Popolo

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Il Consiglio del Popolo della Repubblica Popolare di Doneck (in russo Народный Совет Донецкой Народной Республики?) è il parlamento unicamerale della Repubblica Popolare di Doneck.

L'attuale presidente è Vladimir Bidëvka.

Capo della Repubblica

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Lo stesso argomento in dettaglio: Capo della Repubblica Popolare di Doneck.

Il Capo della Repubblica Popolare di Doneck (in russo Глава Донецкой Народной Республики?, Glava Doneckoj Narodnoj Respubliki), equivalente a un Presidente della repubblica, è il più alto funzionario della Repubblica Popolare di Doneck; viene eletto ogni 5 anni dal Consiglio del Popolo, su proposta del Presidente della Federazione Russa (che, eccezionalmente, può anche nominare un incaricato ad interim).

L'attuale presidente è Denis Pušilin, in carica dal 4 ottobre 2022.

Riconoscimento internazionale dell'annessione russa

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Diritti umani

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Nell'aprile 2014 il politico Volodymyr Rybak (membro del Consiglio Cittadino di Horlivka, iscritto a Patria e pro-Maidan) e il diciannovenne Yuriy Popravko vennero rapiti, torturati e uccisi[47].

Il 23 luglio 2014 il sedicenne Stepan Chubenko, che portava sul suo zaino i colori della bandiera ucraina, venne torturato e ucciso da tre militanti filorussi[48].

Nell'agosto 2014 Iryna Dovgan venne rapita, picchiata e umiliata, per poi essere liberata dopo che alcune foto delle violenze subite, scattate da un giornalista del The Sunday Times, circolarono sulla stampa internazionale[49].

Il giornalista indipendente Stanislav Aseyev venne rapito il 2 giugno 2017. Inizialmente, il governo della DNR negò di sapere dove si trovasse, ma il 16 luglio, un agente del Ministero della Sicurezza dello Stato ha confermato che Aseev era sotto la sua custodia e che era sospettato di spionaggio, in quanto i media indipendenti non possono riferire dal territorio controllato dalla DNR. Amnesty International ha richiesto a Zacharčenko di rilasciare Stanislav Aseev, cosa che non è avvenuta.[50][51]

Annotazioni
  1. ^ Secondo l'articolo 73 della Costituzione dell'Ucraina del 1996 e l'articolo 3 della legge del 2012 sui referendum, i cambiamenti territoriali possono essere approvati tramite un referendum solo se tutti i cittadini ucraini possono votare, compresi quelli che non risiedono nell'area interessata.[5][6]
Riferimenti
  1. ^ (RU) «Нужно будет восстанавливать то, что украинская власть разрушила», in Izvestja, 13 settembre 2023. URL consultato l'8 settembre 2023.
  2. ^ a b (RU) Naselenie (PDF), su glavstat.govdnr.ru. URL consultato il 24 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2020).
  3. ^ (RU) DNR perechodit na moskovskoe vremja, su russian.rt.com, 24 ottobre 2014. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  4. ^ (RU) LNR i DNR uspešno perešli na rasčëty v rubljach, su pronedra.ru, 10 settembre 2015. URL consultato il 24 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  5. ^ (UK) Конституція України, su Офіційний вебпортал парламенту України. URL consultato l'11 marzo 2024.
  6. ^ (UK) Закон України "Про всеукраїнський референдум", in Search.ligazakon.ua, 28 novembre 2012. URL consultato l'11 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2014).
  7. ^ a b (RU) Luganskaja oblast' ob''javila o vychode iz sostava Ukrainy, su vesti-ukr.com, 12 maggio 2014. URL consultato il 24 febbraio 2021.
  8. ^ Федеральный конституционный закон от 04.10.2022 N 5-ФКЗ "О принятии в Российскую Федерацию Донецкой Народной Республики и образовании в составе Российской Федерации нового субъекта - Донецкой Народной Республики", su consultant.ru, 4 ottobre 2022. URL consultato il 6 ottobre 2022 (archiviato il 21 novembre 2022).
  9. ^ (EN) Julia Miklasová, Russia’s Recognition of the DPR and LPR as Illegal Acts under International Law, in Völkerrechtsblog, 24 febbraio 2022, DOI:10.17176/20220224-120943-0.
  10. ^ (EN) Sofia Covandoli e Gary Wilson, Distorting Fundamental Norms of International Law to Resurrect the Soviet Union: The International Law Context of Russia’s Invasion of Ukraine, in Netherlands International Law Review, vol. 69, 26 luglio 2022, pp. 383-410, DOI:10.1007/s40802-022-00219-9.
  11. ^ a b Via libera all'annessione di quattro regioni ucraine, Putin: Per sempre nostre. Kiev: ora nella Nato, in Rai News 24, 30 settembre 2022.
  12. ^ (RU) V Donecke zaderžan "narodnyj gubernator" Gubarev (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).. RBK, 6 marzo 2014.
  13. ^ (RU) Biografija Denisa Pušilina.. RIA Novosti, 28 agosto 2014.
  14. ^ (RU) Mitingujuščie v Donecke formirujut "vremennoe narodnoe pravitel'stvo, su tass.ru, 8 aprile 2014. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  15. ^ (EN) THE VIEWS AND OPINIONS OF SOUTH-EASTERN REGIONS RESIDENTS OF UKRAINE: APRIL 2014, su kiis.com.ua, 20 aprile 2014. URL consultato il 18 luglio 2023.
  16. ^ Stolknovenija na jugo-vostoke Ukrainy, su forbes.ru, 14 aprile 2014. URL consultato il 24 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  17. ^ (EN) 'We Don't Need Russia's Help' - Donetsk Residents Rally For Sovereign Ukraine, su RFE/RL, 18 aprile 2014. URL consultato il 21 giugno 2023.
  18. ^ (EN) In pictures: Pro-Russian rebels attack Ukraine ‘unity’ rally in Donetsk, su France24, 28 aprile 2014. URL consultato il 21 giugno 2023.
  19. ^ (EN) Pro-Ukrainian Rally Attacked In Donetsk, su RFE/RL, 28 aprile 2014. URL consultato il 21 giugno 2023.
  20. ^ Stefano Grazioli, Crisi Ucraina, Pravy Sektor: il braccio armato anti-Russia (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2014).. Lettera43.it, 25 aprile 2014.
  21. ^ (EN) Donbas battalion loses 4 in Ilovaisk assault, su ukrinform.ua, 11 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2014).
  22. ^ (EN) Donetsk's pro-Russia rebels celebrate expelling "fascist Ukrainian junta".. The Guardian, 8 settembre 2014
  23. ^ (EN) Daniel McLaughlin, Donetsk’s pro-Russians ‘defending our people from fascists and the West’. . The Irish Times, 16 aprile 2014.
  24. ^ Appello del popolo della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Lugansk alla comunità mondiale.. Marx XXI, 30 maggio 2014.
  25. ^ A Donetsk sono arrivati volontari italiani per combattere le truppe di Kiev.. Rai News, 10 giugno 2014.
  26. ^ Jacopo Custodi, Altro che “compagni”. La Repubblica di Donetsk e l’ombra nera di Aleksandr Dugin. East Journal, agosto 2014.
  27. ^ (RU) Vladimir Dergačev & Dmitrij Kirillov, Proekt «Novorossija» zakryt, su gazeta.ru, 20 maggio 2015. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  28. ^ (RU) Prem'er-ministr DNR Aleksandr Borodaj podal v otstavku po sobstvennomu želaniju.. TASS, 7 agosto 2014.
  29. ^ (RU) Prem'er Zacharčenko vyigral vybory glavy DNR. RIA Novosti, 3 novembre 2014.
  30. ^ https://www.ilpost.it/2018/08/31/zacharcenko-morto/
  31. ^ (EN) Ukraine crisis: Donetsk rebels in mass withdrawal, su bbc.com, 5 luglio 2014. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  32. ^ (RU) Opolčency DNR vyšli k Azovskomu morju, su ntv.ru, 30 agosto 2014. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  33. ^ (RU) Situation in Donbass may develop into frozen conflict, su tass.ru, 12 settembre 2015. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  34. ^ (RU) Указ Президента Российской Федерации № 71 «О признании Донецкой Народной Республики», su publication.pravo.gov.ru, 21 febbraio 2022. URL consultato il 24 febbraio 2021.
  35. ^ La Siria riconosce l’indipendenza del Donbass, su lidentita.it.
  36. ^ La Corea del Nord ha riconosciuto come stati sovrani e indipendenti le due repubbliche autoproclamate e filorusse di Donetsk e di Luhansk, nella regione ucraina del Donbass, in il Post, 14 luglio 2022.
  37. ^ South Ossetia recognizes independence of Donetsk People’s Republic, su TASS. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  38. ^ (EN) Abkhazia recognises Ukraine’s Donetsk and Luhansk, su OC Media, 25 febbraio 2022. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  39. ^ Cuba reconoce a las repúblicas de Donetsk y Lugansk, su cuballama.com, Cuballama, 27 febbraio 2022.
  40. ^ Emanuele Rossi, A cosa serve il riconoscimento di Donetsk e Lugansk che Mosca voterà, su formiche.net, 21 gennaio 2022. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  41. ^ KCNA | Article | Press Statement of DPRK Foreign Ministry Official, su kcna.kp. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  42. ^ Onu: illegale l'annessione russa dopo i referendum - Vatican News, su vaticannews.va, 30 settembre 2022. URL consultato il 29 luglio 2023.
  43. ^ Nei referendum nelle 4 province ucraine ha vinto il sì all'annessione a Mosca, su Agi. URL consultato il 25 giugno 2023.
  44. ^ (RU) Konstitucija DNR (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2015).. Oficial'nyj sait DNR
  45. ^ (EN) La Corea del Nord sostiene la proclamata annessione russa del territorio ucraino, in 김수연, 4 ottobre 2022. URL consultato il 9 luglio 2023.
  46. ^ Ucraina: Assad riconosciamo i nuovi confini della Russia, in Agenzia Nova, 16 marzo 2023. URL consultato il 9 luglio 2023.
  47. ^ (EN) Anastasiia Chornohorska, Kidnaping and assassination of Volodymyr Rybak: terrorists have cruelly dealt with a member of Horlivka City Council, su en.odfoundation.eu, 10 luglio 2014. URL consultato il 2 agosto 2023.
  48. ^ (EN) Halya Coynash, Remember 16-year-old Stepan Chubenko and how Russia protected his Donbas militant torturers and killers, su khpg.org, 23 luglio 2021. URL consultato il 1º agosto 2023.
  49. ^ Danilo Elia, Irina Dovgan, la martire di Donetsk, su balcanicaucaso.org, 14 ottobre 2014. URL consultato il 1º agosto 2023.
  50. ^ (ES) UCRANIA | Crece la preocupación por el periodista ucraniano Stanislav Aseyev, en poder de los separatistas :: Reporteros Sin Fronteras, su rsf-es.org. URL consultato il 3 settembre 2018.
  51. ^ (ES) La OSCE urge a Rusia a liberar a los periodistas Súshchenko, Semena y Aseyev, su ukrinform.es, 13 settembre 2017. URL consultato il 29 luglio 2023.

Voci correlate

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