Renato Candida
Renato Candida | |
---|---|
Nascita | Lecce, 30 settembre 1916 |
Morte | Torino, 11 ottobre 1988 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Esercito italiano |
Arma | Arma dei Carabinieri |
Reparto | Comando prov. CC Agrigento |
Grado | generale di brigata |
Guerre | seconda guerra mondiale |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Renato Candida (Lecce, 30 settembre 1916 – Torino, 11 ottobre 1988) è stato un carabiniere italiano. A lui si è ispirato Leonardo Sciascia nel descrivere la figura del Capitano Bellodi, il protagonista de Il giorno della civetta.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ufficiale di complemento del Regio esercito nel 1937, transita all'Arma dei Carabinieri Reali nel 1939, e con il grado di sottotenente fu inviato in Calabria. Durante la seconda guerra mondiale fu in servizio in Montenegro e fu promosso capitano per meriti di guerra. Nel febbraio del 1945, inizia la sua militanza nella Resistenza, come partigiano della Brigata Strona del Comando dell’Ossola.
Passato in SPE, fu inviato a Genova, ad Alessandria e a Biella. Dal 1953 era in servizio a Torino, quando nell'ottobre 1955, con il grado di maggiore, Candida fu assegnato al comando del gruppo carabinieri di Agrigento.[2]
Fu autore nell'autunno 1956 del saggio Questa mafia, uno dei primi a riconoscere la presenza reale dell'organizzazione mafiosa nel territorio dell'agrigentino.[3]
Candida e Leonardo Sciascia si conoscono nell'estate di quell'anno. È lo stesso Sciascia a far pubblicare il saggio di Candida, a Caltanissetta, presso l'editore Salvatore Sciascia. Diventano amici e iniziano a frequentarsi; Sciascia dice di esser rimasto particolarmente colpito dallo schietto antifascismo di questo funzionario dello Stato.[4]
Promosso tenente colonnello nell'aprile 1957, fu trasferito alla Scuola allievi carabinieri di Torino nel novembre 1957, dove assunse il comando di uno dei battaglioni allievi. Fu posto a disposizione nel 1965. Con il congedo arriva poi la nomina a generale di brigata.
Un mese esatto dopo la morte di Candida, Sciascia lo ricordò in un articolo apparso su La Stampa l'11 novembre 1988.[5]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Questa mafia, Salvatore Sciascia editore, 1956, Caltanissetta
- Mafia insoluta, diario di un maggiore dei carabinieri, Centro culturale editoriale Pier Paolo Pasolini, 2000, Agrigento
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ “Nostro padre, il carabiniere del Giorno della civetta”, su lastampa.it, 10 novembre 2016. URL consultato l'8 luglio 2022.
- ^ amicisciascia.it
- ^ Paolo Guidicini, Emanuele Sgroi, Valori, territorio, ambiente, FrancoAngeli, 1997, p. 112.
- ^ old.radicali.it
- ^ Scrivendo tra l'altro: «[...] Non solo per "Il giorno della civetta", ma per ogni mio racconto in cui c'è il personaggio di un investigatore, la figura e gli intendimenti di Renato Candida, la sua esperienza, il suo agire, più o meno vagamente mi si sono presentate alla memoria, all'immaginazione»; Martedì si ripresenta “Questa Mafia” di Renato Candida, su sicanianews.it, 10 novembre 2016. URL consultato il 9 luglio 2022.